Memorial Vincenzo Desanto

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La voce rotta dall’emozione annunciava: “Siamo milleseicento, siamo qui per ricordare Vincenzo Desanto.”
Tutti i milleseicento iscritti tonificati e ringalluzziti: pronti via: partiva la gara podistica – Nordic Walking.
L’associazione “In ricordo di Enzo” aveva organizzato questa kermesse che fra l’altro era anche una prova valida per il titolo di campione regionale individuale di Nordic Walking.
E tutta l’assistenza medica ed il supporto logistico era organizzato nei minimi particolari, dai militi della locale sezione di Borgaro-Caselle della Croce Verde Torino.
Ambulanza di base, ambulanza medicalizzata con medico e infermiere a bordo, militi del Nucleo Sanità e Ambiente, con le loro rispettive forze dispiegati lungo i dieci chilometri di percorso.
Insomma il modo più bello per ricordare e festeggiare in uno con il rispuntato sole, dopo una settimana di pioggia battente, il giovane Vincenzo Desanto.
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Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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