“Ogni cento metri il mondo cambia”
Roberto Bolano, scrittore, poeta e saggista cileno
Dopo una lunga assenza, dal Cose Nostre del marzo 2013, ritorniamo in questa terra così lontana.
Perito Moreno, il ghiacciaio
Diciamo subito che il Perito Moreno rappresenta, almeno per me, l’apice di un viaggio in Patagonia. È il luogo più fotografato dell’Argentina e una meraviglia della natura che difficilmente si incontra in altre parti del pianeta. Non che non ci siano altri ghiacciai nel mondo, ma il Perito Moreno è sicuramente uno dei più spettacolari e accessibili.

Si trova all’interno del Parque Nacional Los Glaciares, ed è stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1981. Si tratta di un parco molto grande, 350 km da nord a sud, che include due laghi, il Lago Viedma e il Lago Argentino. Troviamo inoltre altri ghiacciai, il Viedma, l’Uppsala, lo Spegazzini che non sono altro che le propaggini del cosiddetto Campo de Hielo Patagonico, un immenso sistema glaciale lungo 500 km tra Cile e Argentina. L’ingresso del Parco si trova a 50 km dalla cittadina di El Calafate, ma bisogna poi percorrerne altri 28 per arrivare davanti al fronte del Perito Moreno.
Per quante foto e video si siano viste, quando ci si trova di fronte a questo gigante l’emozione è tanta. È immenso, un muro di ghiaccio lungo 14 km, largo 4 km e alto 60 metri con un colore irreale, dato dalla rifrazione della luce. Ma la cosa più impressionante sono i suoni che produce, il ghiaccio stride, scricchiola e risuona, anche il più piccolo frammento che si stacca produce un rumore impressionante che le montagne amplificano. Ci si trova davanti ad un qualcosa di vivo, che si muove continuamente. Il Perito Moreno è infatti uno dei pochi ghiacciai al mondo che non si ritira ma aumenta, allungandosi anche di 2 metri al giorno. Il ghiacciaio si forma sulle montagne a 2000 mt di altitudine, poi scende poco a poco e l’acqua che vi scorre sotto contribuisce al suo spostamento.
Il ghiacciaio si può visitare a piedi oppure in barca, io le ho fatte entrambe.
Sulla collina di fronte al ghiacciaio è stata costruita una rete di passerelle che portano a diverse terrazze e belvedere da cui è possibile ammirare il fronte del Perito Moreno da davanti. Ci sono diversi percorsi da fare per raggiungere il belvedere dal quale ci si trova a 300 metri dal fronte di ghiaccio e sembra quasi di toccarlo. La vista dalle passerelle è emozionante, si vede il ghiacciaio in tutta la sua maestosità e si sentono tutti i rumori provocati dalle continue rotture.
In barca, se dalle passerelle è difficile apprezzare l’altezza del Perito Moreno, quando ci si passa sotto, a distanza ravvicinata, ci si rende conto che il muro di ghiaccio è altissimo, oscilla tra i 40 e i 60 metri, praticamente un palazzo di 15 piani.
Ushuaia
Un altro luogo affascinante della Patagonia è la cittadina di Ushuaia. Quando arrivi nella Terra del Fuoco ti accorgi di entrare in un territorio quasi magico che ricordi di aver studiato già da bambino sui libri di scuola. La cittadina si affaccia sullo stretto di Magellano che separa la terra ferma dalla Isla Grande. In realtà la Terra del Fuoco è un arcipelago costituito da centinaia di isole, la maggior parte disabitate, e la Isla Grande, dove si trova Ushuaia, è solo la più grande di queste. Due terzi della Terra del Fuoco appartengono al Cile e la parte restante all’Argentina.
Nel mio immaginario mi aspettavo un territorio pianeggiante, ma non è così. Man mano che ci si avvicina ad Ushuaia la strada inizia a salire per oltrepassare le montagne che costituiscono il Parque Nacional Tierra del Fuego. Ushuaia è stata costruita alle pendici dei Monti Martial ed è quindi protetta da montagne e ghiacciai. Gli argentini la chiamano “El fin del Mundo” ma il primato di città più a sud del mondo in realtà spetta a Puerto Williams, dalla parte cilena che si trova 5 km più a sud, sulla Isla Navarino. Diciamo che l’Argentina è stata molto più brava nel marketing. Con l’avvento del turismo, Ushuaia ha avuto uno sviluppo molto rapido e ora conta più di 70.000 abitanti. L’edilizia purtroppo è cresciuta in modo disordinato e tutto si può dire tranne che Ushuaia sia una città architettonicamente bella. È una città dal grande fascino, ma questo è legato più alle persone e all’energia che c’è.

Una gita da non perdere da Ushuaia è al canale di Beagle, che deve il suo nome alla nave Beagle che effettuò ricerche nella regione dal 1826 al 1830 e ospitò a bordo Charles Darwin come appassionato di scienze naturali. Darwin vide per la prima volta i ghiacciai non appena la spedizione raggiunse il canale e scrisse sul proprio diario: “Molti ghiacciai del più bel blu berillo creavano un contrasto con la neve”. Lì accanto ci sono poi Isla de los Lobos che ospita una grande colonia di leoni marini, e Isla los Pàjaros, popolata da centinaia di cormorani reali.
Il Parque Nacional Tierra del Fuego, istituito nel 1960, è l’unico in Argentina ad avere una costa marittima. È un parco molto grande e tranquillo, dove è possibile fare tantissime escursioni. Il Parco conserva dense foreste composta da faggi e numerose piante tipiche della regione come il canelo, il nire, e il fitto sottobosco dominato da erica arborea e muschi. Sono presenti anche molte specie di funghi, alcuni commestibili, come il pan de indio e di licheni come la barba de viejo. Tra gli uccelli si può osservare il condor delle Ande, l’albatros, il cormorano, varie specie di gabbiano, le sterne, gli svassi, le oche selvatiche e le anatre.
Tra i mammiferi vi sono le lontre, la volpe di Magellano, il visone e persino delle specie introdotte come il castoro ed il coniglio.

Sul lungomare di Ushuaia, in un edificio che un tempo era sede dell’unica banca cittadina, troviamo il Museo del Fin del Mundo. Piccolo ma interessante racconta la storia della città, l’avifauna locale e la vita delle popolazioni autoctone. Accanto si visita anche la Casa del Governo che racconta invece, tramite foto e reperti vari, la storia del famoso naufragio del transatlantico Cervantes avvenuto nel 1930 di fronte alla città.