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mercoledì, Dicembre 4, 2024

    Pittori di montagna

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    Le esposizioni presso la Promotrice, il Circolo degli Artisti, l’URP, le Gallerie e le segnalazioni di amici collezionisti continuano a proporre immagini di paesaggi e ricordi delle nostre valli: ad esempio, un bellissimo cesto di fiori dipinto da Giuseppe Sobrile (+ Forno Alpi Graie nel 1956), autore della tela “La neve a Forno” conservata alla GAM. Compagno di Accademia del Sobrile è Giovanni Rava (+ Agliè, 1944) che espone nel 1924 a Torino “Il castello di Balme” quando giĂ  aveva  dipinto “Primi raggi sulla Levanna”, “La Levanna allo spuntar del sole “.

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    L’estate 2019 è stata ricca di eventi legati alle Valli. Dopo la bella mostra dedicata a Alessandro Poma (Museo della Montagna), il Museo Tazzetti di Usseglio ha accolto sia un’opera inedita di Cesare Ferro (“L’attesa”, 1929), sia l’affresco “Portatile” “Le tre Marie”, commovente e intima scena sinora presente nella cappella funeraria di famiglia a Usseglio; autore sempre convincente, il Ferro, con opere di alta qualitĂ .

    A ViĂą s’è tenuto il consueto concorso estemporaneo con qualche buona presenza.

    Avviamoci verso le Valli in compagnia del pittore Pietro Michetti che nel 1958 dipinge l’olio “Ciriè-Lanzo”; l’opera è esposta presso il museo di palazzo Vittone a Pinerolo – donazione P. Santini -.

    Con i semplici titoli “Valle di Lanzo”, “In val di Lanzo” il discorso segue proponendo opere rispettivamente di Michele Mininni (Collezione Camera di Commercio) e Luigi Trucco: ghiacciai e nuvole, lo scorrere d’un torrente fra il verde, sono i temi prescelti dai due autori.

    Edoardo Covino esordisce alla Promotrice delle Belle Arti nel 1903 con l’opera “In montagna”; il 30.9.1904 firma l’olio “Col San Giovanni” felicemente cogliendo lo scorcio della Parrocchiale fra il verde, veduta altresì amata dal Piumati. Datata 1901 è la tavoletta di Luigi Arbarello (Balangero , 1860) raffigurante un intimo “Sottobosco” dominato da un grande tronco oltre il quale filtrano luci azzurrognole, mentre dal “Lago di Viana” trae ispirazione Benedetto Ghivarello (1953) che ricerca effetti di luce sulle acque.

    Ma la valle del Tesso o la piana di Cirè registrano altresì presenze di artisti a noi contemporanei o quasi: così di Romano Gazzera (Ciriè 1908) vengono battuti in asta “Fiori”, “Giardino cinese”, “Serenata con fiori dei sospiri”: fiori giganti sotto i quali si pongono minuscoli personaggi legati idealmente ai momenti vissuti durante la guerra quando – sdraiato in un prato – il Maestro vede grandi corolle disegnate nel cielo.

    Volentieri ricordiamo Kiki Macciotta (+ Coassolo, 1993) che “ruba” baci in un giardino oppure pone personaggi di fronte a una non gradita “Minestra”, e ancora affacciati a una finestra contornata da girasoli.

    Nuovamente un gruppo di pittori che, fra Otto e Novecento, hanno condiviso ore liete di villeggiatura con altri personaggi illustri, da Massimo d’Azeglio a Eleonora Duse, sino al giovane principe Umberto di Savoia superfotografato e attorniato da palpitanti fanciulle in costume.

     

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