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Comune di Caselle Torinese
lunedì, Ottobre 14, 2024

    Il Duce non è più cittadino onorario di Caselle

    Mentre lo diventerà la senatrice Liliana Segre

    Lo ha stabilito il Consiglio Comunale di Caselle Torinese, nella seduta del 24 febbraio.

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    E in parallelo, ha dato il consenso all’avvio delle procedure per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, da bambina deportata ad Auschwitz in virtù delle leggi razziali volute proprio dal fascismo.

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    Stessa cosa era capitata, un mese fa, a Settimo Torinese, dove il giovane sindaco, Elena Piastra, consultando i registri per la cittadinanza onoraria alla Segre, si è accorta che un secolo fa era stata data anche a Benito Mussolini, e ha deciso di annullarla al Duce: “Incompatibili insieme”, ha dichiarato.

    Anche al sindaco di Caselle, Luca Baracco, è venuto lo stesso sospetto. Una veloce ricerca negli archivi comunali e il documento è saltato fuori. Datato 16 maggio 1924, è firmato dall’allora Commissario Prefettizio Ciccarelli commendator Alfonso. Probabilmente, in quel periodo, furono molti i comuni italiani a farlo. “Un atto – osserva Luca Baracco- neanche votato da un’assemblea rappresentativa, ma sottoscritto da un funzionario eletto dallo stesso regime.”

    In Consiglio Comunale la votazione è stata preceduta da una breve discussione.

    Alessandro Favero, rappresentante della Lega, ha premesso: “La mia è una considerazione apolitica, di buon senso. Andare a togliere la cittadinanza a una figura che fa parte della nostra storia, non sembra avere molto senso logico. Un’operazione di facciata: questo è l’ultimo dei nostri problemi”. Posizione analoga a quella espressa da Andrea Fontana, che legge un brano di Che Guevara: “A quel guerrigliero, figura molto controversa, Caselle ha comunque dedicato una via. La proposta della maggioranza è una mozione ideologica; non è né giusta né sbagliata, ma semplicemente inutile”. Mauro Esposito: “Io sono un antifascista, dalla testa ai piedi. E, come sapete, a causa di una legge fascista ho avuto un sacco di problemi nella mia vita professionale. Voto quindi a favore, anche se questa revoca non mi sembra una priorità a cui dare tanta importanza”. Favorevoli alla revoca, in una città che ha avuto tanti martiri partigiani, Roberto Gianpietro e Andrea Dolfi per il M5S. Per la maggioranza prende la parola il sindaco Baracco, per una replica a Favero e Fontana: “In questa vicenda non cadiamo nella trappola del “benaltrismo”. E neanche nella delega all’oblio. La nostra non è una damnatio memoriae, non vogliamo cancellare la storia. Ma è impossibile pensare che Mussolini e la Segre stiano nello stesso elenco. E a chi ci chiede conto del ritardo di questo atto, rispondo che lo facciamo oggi perché ce ne siamo accorti oggi”.

    La revoca della cittadinanza a Benito Mussolini passa quindi con 13 voti a favore, mentre Favero e Fontana decidono di non prendere parte alla votazione.

    All’unanimità passa invece la mozione, proposta dal M5S, per il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

     

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    Paolo Ribaldone
    Paolo Ribaldone
    Dopo una vita dedicata ad Ampere e Kilovolt, ora dà una mano a Cose Nostre

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