Sono appena entrata nel parco del castello di Pralormo. Tutto è silenzio. Qualche richiamo di merli, un calicantus che ancora stordisce di profumo. Cammino tra le aiuole in cui chiari e turgidi germogli di tulipano cominciano a spingere verso la luce. Mi chiedo quale meraviglioso colore nascondano, mentre la contessa Consolata Beraudo di Pralormo con voce pacata, ma ricca di entusiasmo, ci spiega le mille iniziative che accompagneranno quest’anno la fioritura dei tulipani, durante la festa continua di Messer Tulipano che partirà il 28 marzo e terminerà il 1° maggio 2020. Un piccolo corteo di entomologi e appassionati la accompagna, pronto ad ammirare gli spazi del castello che quest’anno ospiteranno…farfalle. Sono felici come bambini, potranno parlare dei loro amati insetti, creeranno diorami e li illustreranno. Il pubblico potrà ammirare lepidotteri rarissimi, ma anche conoscere meglio gli esemplari che popolano le nostre terre. Si parlerà di mimetismo e ci saranno fasmidi vivi da osservare mentre imperturbabili, rosicchieranno sistematicamente le foglie di rovo. E Giada Gaiotto che avete ormai imparato a conoscere come pittrice, ma anche come allevatrice di fasmidi, sarà lì ogni fine settimana. Anche lei, come il collezionista Leonardo Falletti e il direttore del Museo di Carmagnola Gianfranco Curletti si aggira nelle sale immaginando come disporre materiale entomologico e artistico. La contessa Consolata prende nota accuratamente di tutto quello che gli esperti suggeriscono e la stesura della programmazione pian piano prende forma. Comincio a rendermi conto di quanto lavoro e di quanta passione ci sia dietro un evento di questa portata, che attira migliaia e migliaia di persone non solo dal Piemonte, ma si può ben dire da tutto il mondo!
Non mi lascio sfuggire l’occasione di un’intervista per il nostro giornale all’ideatrice di questo ed altri eventi che animano il castello e il parco di Pralormo, inserendoli come meta preziosa di molti viaggi turistici.
La contessa si lascia intervistare con molto piacere, nonostante gli impegni fittissimi.
Si può dire che finito un Messer Tulipano si comincia a preparare il successivo?
Sì, infatti iniziamo ad occuparci del successivo Messer Tulipano già nel mese di maggio (quindi non appena terminato il precedente) con la progettazione del nuovo piantamento e quindi con la scelta delle varietà di bulbi di tulipano e la successiva ricerca in Olanda di varietà particolari.
L’argomento collaterale che affianca la fioritura di 100.000 tulipani cambia ogni anno e viene scelto ancora prima, intorno al mese di novembre dell’anno precedente.
I contatti con artisti, espositori e partecipanti da invitare a rappresentare il nuovo tema invece avvengono tra i mesi di settembre e dicembre.
Un bilancio emozionale dopo vent’anni di manifestazione? Cosa le sembra di aver regalato alla comunità?
In questi 20 anni grande è stata la soddisfazione e la gratificazione anche solo attraverso i commenti dei visitatori. Tra questi una bellissima frase scritta da un visitatore: ‘’Noi torniamo sempre a Messer Tulipano perché lei dona ogni volta occasioni di stupita meraviglia…’’ .
Questo penso sia quanto ho regalato alla comunità, oltre all’immersione nella bellezza pura.
Quante persone lavorano direttamente all’organizzazione?
Nel mio ufficio di Torino lavorano 3-4 persone per l’organizzazione dell’evento e al Castello di Pralormo, per tutto il mese dell’evento, coinvolgiamo circa 40 persone.
Quale sogno-evento non le è ancora riuscito di realizzare e quale invece ha un posto speciale nel suo cuore?
Vorrei realizzare uno spettacolo teatrale con lo scopo di ‘’divertimento puro’’, attingendo a racconti, aneddoti e documenti della nostra famiglia e del nostro archivio.
Nel mio cuore ha un posto speciale poter offrire un ‘’percorso di luce’’ nel parco in notturna, che stimoli i 5 sensi.
Soffre di ansia considerando tutte le incertezze dovute a mille motivi, non ultimo il…clima?
Se soffrissi di ansia non farei sicuramente un evento legato alla botanica e al giardino.
Sono sempre stata fiduciosa e ottimista e ho cercato sempre di superare problemi e difficoltà di ogni genere, applicando il famoso motto ‘’ Audaces fortuna iuvat’’.
Lei è uno degli esempi illuminati di come si possa gestire un patrimonio artistico come un castello con annesso parco e tenuta, come mai è così difficile per gli altri?
Forse io sono riuscita a valorizzare la dimora di famiglia perché provengo da una famiglia di imprenditori e unisco la creatività alla concretezza e all’intenzione di raggiungere l’obiettivo.
Cerco sempre di realizzare e portare avanti progetti fattibili, sia organizzativamente che economicamente. Forse non tutti i proprietari di dimore e Castelli hanno questa mentalità e conseguenti capacità.
Qual è la cosa che più la diverte o la stimola nei preparativi?
La cosa più stimolante, interessante e divertente è il contatto con i partecipanti, che sono ogni anno di tipologia e ambiti diversi in quanto io cambio sempre il tema collaterale dell’evento.
Infatti, racconto sempre che ogni edizione di Messer Tulipano è per me come la preparazione di una tesi di laurea, perché approfondisco argomenti di cui prima non mi ero mai occupata.
La cosa più divertente e interessante quindi sono le persone e i personaggi con cui entro in contatto.
Quando non c’è Messer tulipano cosa si può vedere qui?
Abbiamo creato numerosi altri eventi: dagli Aristopulci, mercatino di oggetti antichi, ai pic nic estivi a sfondo benefico, alla caccia alle uova di Pasquetta, al “foliage” in autunno e non dimentichiamo tutti gli ambienti del castello restaurati e visitabili nelle domeniche da maggio a novembre: dalle cantine, alle cucine dove attrezzi ormai in disuso e pentole di rame raccontano epoche lontane, ai grandi saloni finemente arredati, fino su al terzo piano dove mio marito Filippo accompagna i visitatori nel mondo incantato del modellismo ferroviario. Ogni ambiente testimonia le passioni di famiglia e riempie di stupore ed insegna.
Mi hanno parlato anche della possibilità di soggiornare al castello
È proprio così, ma si tratta di 5 “rural suites”, allestite nelle pertinenze e situate nel perimetro del parco: 5 appartamenti a tema, dedicati agli antichi mestieri: il boscaiolo, il cocchiere, la giardiniera, l’ortolano e l’erborista. Queste accoglienti suites rurali, arricchite da arredi, attrezzature e strumenti d’epoca, offrono la possibilità di abitare per qualche giorno nella quiete di Pralormo, a pochi km da Torino e dai suoi musei ed alle porte di Langhe e Roero.
Consolata Beraudo di Pralormo dice che ormai non ha più né un nome né un cognome, ma viene chiamata ‘’La Contessa giardiniera’’ (o la Signora Giardiniera) e questo la riempie di orgoglio…! Mi lascia con i miei appunti e riprende il grande lavoro di organizzazione: Messer Tulipano è molto esigente, nulla va lasciato al caso!