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venerdì, Aprile 19, 2024

    Un periodo davvero magico

     

    Quest’ultimo periodo passerà alla storia nella cultura torinese per un susseguirsi di eventi d’innegabile rilievo. Intanto, un antiquario attivo a Milano ma torinese nel cuore, Marco Voena (con E. di Robilant che hanno casa – si fa per dire – a Milano, Londra e S. Moritz) s’è aggiudicato all’asta di Christie’s il ritratto di “Filippo II” di Savoia dipinto da Macrino d’Alba (not. 1494-1528) spendendo quasi 700.000 €. La casa Sotheby’s invece ha posto in vendita (per una stima di dodici milioni di dollari  il disegno di Andrea Mantegna – inchiostro su carta, 1480 – che prelude a uno dei “Trionfi di Cesare”.

    Fra questo turbinio di milioni di euro, è intanto giunta a Torino la superba “Pala Trivulzio” del Mantegna (1431-1506), opera che avrebbe dovuto far parte della collezione di palazzo Madama già 84 anni or sono se Benito Mussolini non ne avesse posto un perentorio veto; un dipinto nel quale s’accomunano la bellezza della natura legata al mondo delle Fiandre, una Vergine immobile e assorta, il San Giovanni dallo sguardo penetrante e una miriade di cherubini a far da corona al Bambino dal gesto benedicente; e cherubini, nel momento del canto spiegato, ritroviamo nella bella tempera (1485) giunta da Brera: “La Madonna dei Cherubini”.

    Ma l’ultima grande novità consiste nel riallestimento (progetto Illuminotecnica) del “Salone dei cartoni” ospitato nella Pinacoteca dell’Accademia Albertina, collezione “unica al mondo” che spazia dal 1515 al 1610: “un dono di luce” come si è espressa in conferenza stampa Adriana Acutis, Presidente della Consulta.

    L’immagine-guida della mostra comprende una parte dipinta e una parte riferita al bellissimo disegno preparatorio per l’opera realizzata da Gaudenzio Ferrari (1475 c.-1546) “Sant’Agabio e San Paolo” conservata presso la novarese chiesa di San Gaudenzio. È sfogliando il catalogo “Gaudenzio Ferrari e la sua scuola” (a cura di Giovanni Romano, 1982) che ritroviamo il volto di San Paolo quale apertura del commovente saggio di Giovanni Testori che narra “una storia di struggente tenerezza intessuta da dolci, grigie, svenenti memorie”.

    É sempre in questo catalogo che leggiamo il saggio di Andreina Griseri, firma presente altresì nell’attuale pubblicazione ( in fase di stampa ) dedicata a un eccezionale capitolo dell’arte piemontese.

    Ben 59 sono i cartoni che il re Carlo Alberto dona all’Accademia Albertina affinché gli studenti possano utilizzarli e studiarli: fra questi spicca la “Pietà” di Gaudenzio Ferrari ( già Secondo Pia aveva immortalato il disegno in un’immagine fotografica ), preludio al dipinto ospitato nel Museo Nazionale di Budapest sin dal 1914.

    Un disegno – quello dell’Albertina – condotto con carboncino e matita con rialzi a gessetto, dominato dall’immagine del Cristo che “emerge” dal sepolcro circondato dalle presenze della Vergine, della Maddalena, di San Giovanni Evangelista e da una pia donna.

    Ma Gaudenzio Ferrari è grande sempre, dalla “Madonna in trono con Bambino” (il dipinto relativo è esposto a Brera) caratterizzato dalla luminosità dei toni, alle figure che animano i Sacri Monti, alla spettacolare “Adorazione del Bambino” (Vercelli, San Cristoforo) alla concitata “Crocifissione” della Galleria Sabauda.

    La serie dei cartoni registra quindi i nomi di Gerolamo e G. Battista Giovenone, Bernardino Lanino e figli, degli Oldoni sino alla figura del Morazzone, artista che s’era ammirato a Varese nel 1962 in una mostra accompagnata dalle riflessioni di Mina Gregori.

    La Consulta torinese, composta da 32 aziende e Enti, già aveva contribuito al nuovo allestimento della Pinacoteca nel 1995 per quindi collaborare alla mostra incentrata su tre sole opere (B. Cavarozzi, 2005) ma di altissima qualità; successivamente “Incontrare Bagetti”, la mostra di Ferrari e B. Lanino (suo il cartone “Madonna con Bambino e Sant’Anna” lungamente legato al nome di Leonardo da Vinci).

    Parimenti ” al fianco dell’ Accademia” La Reale Mutua.

    L’attuale allestimento (“La luce rinnovata”, cioè) è dovuto a Officina delle Idee (D. Giachello, M. Cirone, A. Canepari), mentre il coordinamento organizzativo è legato a Angela Griseri.

    Intelligenti e ben leggibili le didascalie.

    Una novità infine: ammirando i cartoni torinesi è possibile procedere a un confronto con i dipinti sparsi in tutti i paesi del mondo.

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