Il Mall di vivere

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La pareidolia è un fenomeno psicologico in cui si percepisce uno stimolo (visivo o sonoro) vago e casuale, erroneamente interpretato come una forma riconoscibile.

Come quando si guardano le nuvole e si crede di riconoscervi un volto o una forma.

Ecco, a Caselle vi è stato uno dei più enormi casi di pareidolia che si ricordino. Il 99 per cento della popolazione della nostra città ha creduto di veder sorgere un centro commerciale vedendo una recinzione (ormai già in fase di deterioramento), mentre di reale non vi era nulla.

Poveri Casellesi che attendono invano da 25 anni. Per parafrasare un famoso aforisma, “L’attesa del Mall, non è forse essa stessa il Mall?”

Per alcuni, infatti, la vicenda è diventata una vera e propria allucinazione. Non ci credete? Basta guardare su Google,  alla voce Caselle Open Mall (nella ricerca normale); ben 7 persone hanno già lasciato una recensione ottima al nuovo centro commerciale, senza che questo nemmeno esistesse. Se non è uno stato allucinatorio questo…

Però, in fondo, non è tutta colpa dei Casellesi. Loro hanno voluto crederci. Voluto fortemente. E di questo se ne sono approfittati generazioni di politici locali, che hanno fatto immense campagne elettorali su un centro commerciale che, alla fine, si è ridotto ad una recinzione da pollaio. Evidentemente verrà presentata una variante al progetto, e quello diventerà il pollaio più grande d’Europa, o forse del mondo. Un record di cui Caselle andrà fiera.

E i nostri politici imperterriti, con involontaria comicità, continuano a dire che è solo rimandato, che è tutta colpa del Covid, che tra un anno riprenderà l’iter, in un patetico tentativo di ingannare ulteriormente chi attende da anni un centro commerciale per avere un posto di lavoro. Siamo ai limiti dell’abuso di credulità popolare, come avviene per i cartomanti e i maghi in tv.

Una sola cosa chiediamo a chi amministra Caselle. Basta con le bugie. Basta con i magheggi di parole. Ormai è evidente che il progetto è arrivato al The end. Come nei film, mancano soltanto i titoli di coda, che speriamo non riservino sorprese per il nostro Comune, come ad esempio richieste di risarcimento in cause milionarie. Di danni il nostro Comune ne ha già patiti anche troppi, e nessuno li risarcirà.

Che ci fosse qualcosa di strano in tutto il progetto, e che non si sarebbe mai realizzato, era chiaro ormai da anni. Non per niente negli ultimi mesi ho continuato a chiedere al Sindaco se i versamenti degli oneri di urbanizzazione fossero stati effettuati. Il Sindaco anche il questo caso ha mentito, dicendo, di mese in mese, sempre più imbarazzato, che erano stati rimandati. Fino alla richiesta di sospensione del progetto. E lì è crollato un castello di carte.

Poi per carità, qualcuno continuerà a credere a tutto quel che dicono. Ma in questo caso, “chi è causa del suo Mall, pianga se stesso”.

Dott. Andrea Fontana

Caselle Futura

 

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