Mercoledì 9 settembre, nel cantiere SMAT di via Cravero, ove era in corso la sostituzione della condotta dell’acqua potabile, sono state scoperte ossa umane. Il ritrovamento è avvenuto all’angolo fra via Cravero e via Martiri, a pochi metri dallo spigolo sinistro della facciata della chiesa parrocchiale di Santa Maria, alla profondità di circa un metro e mezzo.
Fermati immediatamente i lavori, il successivo sopralluogo, giovedì 10 settembre, di due funzionarie della Sovraintendenza, ha appurato la presenza di diverse ossa, fra cui due femori, di diversa lunghezza, e quindi appartenenti a persone diverse. Ossa senz’altro appartenenti ad antiche sepolture, vista anche la tipologia del manufatto sepolcrale. Ma antiche quanto?
È cosa risaputa che nei secoli passati, fino alla riforma napoleonica, le sepolture avvenivano dentro le chiese, per il clero e le famiglie più in vista, e nell’immediato intorno delle stesse, per il resto della popolazione.
Venendo alla nostra cittadina, il libro di Don Miniotti su “Caselle e le sue vicende” ci informa che cimiteri erano presenti nell’abitato intorno alle due chiese parrocchiali di San Giovanni e Santa Maria; inoltre, ciascuna delle numerose Confraternite presenti in Caselle aveva un luogo ove seppellire i suoi iscritti. In questi cimiteri “urbani” furono sepolti tutti i casellesi fino al 1775. Dopo quella data entrò in servizio un nuovo cimitero, costruito oltre Porta Nuova, presso il Vecchio Baulino, finchè, esauriti anche gli spazi in quello, nel 1857 venne edificato il Nuovo Cimitero, quello che, con diversi successivi ampliamenti, è in uso attualmente.
Tornando ora alla tomba scoperta davanti alla chiesa di Santa Maria, e al rebus circa la sua età, un primo indizio ci arriva dalla sua posizione. Quel “davanti” è strano, dato che posizionare delle tombe sul sagrato di una chiesa sarebbe improprio ed ingombrante. Le cose potrebbero tornare invece se, come è stato ipotizzato, la chiesa originaria, risalente al pieno Medioevo (il primo documento che la cita è infatti un atto notarile del 1252), avesse avuto un orientamento ruotato di 180 gradi rispetto a quello attuale. In tal caso la posizione della tomba corrisponderebbe all’esterno dell’abside, e quindi sarebbe congrua.
Una prima risposta a queste domande arriverà dal ritorno sul posto del personale della Sovraintendenza Archeologica di Torino, previsto a partire da martedì 22 settembre, con l’obiettivo specifico di datare la tomba ritrovata, e indagare circa la presenza di altre nelle vicinanze, ritenuta probabile.