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lunedì, Ottobre 14, 2024

    Al “Capriccio” la qualità è padrona

    “ Caffetteria Il Capriccio da Tiziana”. Scorrono sempre troppo veloci le immagini sui social che vediamo tutti i giorni e che riprendono i suoi piatti da gourmet, nel vero significato di questa parola. Curioso come sono, eccomi seduto al tavolo della sala da pranzo. Si perché la parte caffetteria di questo locale è sistemata su una sala a fianco, dove primeggia il bancone di mescita, ed una infinita qualità di…..dolci tentazioni. Al mattino, frequentato da signore e signori in paese per compere, al pomeriggio da giovani che trascorrono qualche momento insieme, tanto da far frullare l’idea a Tiziana di utilizzare, al pomeriggio, la sala da pranzo per il servizio té. Intanto la simpatia e l’accoglienza di Tiziana ti catturano. Accattivante anche il nome commerciale ….con quel “Capriccio….”che evoca una voglia e una idea stravagante perseguita con ostinazione.  Qui Tiziana ha realizzato il suo sogno. Aiutata dalla famiglia ora si destreggia fra i fornelli ed i tavoli di questo bel locale, moderno, centralissimo e molto ben curato, anche nei particolari.

    Io mi sono gustato un ottimo primo, che era in “menu lavagna”, all’ingresso del locale. “Strozzapreti alla crudaiola”, serviti al punto giusto di cottura, con un sugo misto di verdure grigliate di stagione che legavano bene questa pasta corta dal nome così particolare.
    Per secondo una finissima tagliata di vitello, di una morbidezza senza eguali.
    Quando poi Tiziana mi ha proposto in assaggio le sue dolci specialità, non potevo certo rifiutare: “frittelle di mele”, uno dei classici fine pasto piemontesi: un impasto di mela avvolto in una pastella e fritto a dovere leggermente dorato, servito tiepido. Una vera libidine, mi ricordava proprio quelle uscite dalle mani delle nostre nonne. Quasi come le ciliegie, una tira l’altra.
    E mentre pranzavo, la compagnia di Tiziana ha avvolto l’atmosfera della sala da pranzo, una sala da pranzo stile moderno: l’essenziale alle pareti, comode sedie da seduta e simpatica posateria di “design”.
    “Tiziana, parlaci di te.”
    Bello sentire subito le affermazioni riconoscenti che avvolgono il papà Massimo, insegnante di cucina, e capitano di lungo corso in vari locali torinesi e ciriacesi.
    Altrettanto bello sentire come Tiziana affermi di amare Caselle, dove ha trascorso l’infanzia con tutti i suoi amici e dove ci dice che la Via Torino, in cui “Il Capriccio” si trova, è sempre stata un suo sogno, ora avveratosi. “Sono innamorata di Caselle”, prosegue Tiziana. Non ci sono dubbi, con la carica che effonde, i clienti non possono che innamorarsi di lei, del suo bel sorriso e dei suoi modi di porgersi.
    Il locale è aperto tutti i giorni, con la sola chiusura della domenica pomeriggio.
    A pranzo sempre un menù variegato, sullo stile di quello descritto, la sera o la domenica su prenotazione, anche il servizio ristorante.
    Le etichette non mancano e sono prevalentemente vini piemontesi di ottimo livello, il cui calice non può certo mancare.
    Al di fuori del pranzo, Il Capriccio da Tiziana resta un approdo per un momento di relax, di chiacchierata con amici, o anche solo per un caffè mattutino, di passaggio per affari o commissioni.
    Qui si viene volentieri e si ritorna ancora più volentieri: si respira aria di famiglia.
    A Tiziana, ben consigliata da papà Massimo, non mancheranno belle gratificazioni.
    Le idee non mancano, la finezza è di casa, la qualità ne è la padrona.

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    Mauro Giordano
    Mauro Giordano
    Sono nato a Torino il 23 settembre 1947, dove ho studiato e lavorato in tre aziende del settore servizi fino a tutto il 2005, quando, raggiunta l’età pensionabile ho potuto lasciare tutti i miei incarichi. Risiedo a Caselle dal 1970, anno in cui mi sposai trasferendomi da Torino nella nostra città. Fin dal 1970 ebbi l’onore di conoscere ed apprezzare il fondatore del mensile Cose Nostre, il dottor Silvio Passera, il quale fin dal primo numero mi propose di scrivere notizie relative alla Croce Verde, ente di cui facevo parte come milite a Torino e poi come milite della Sezione di Borgaro, poi divenuta Sezione di Borgaro-Caselle essendo stato il fondatore del sodalizio nel 1975. Una più corposa collaborazione con il giornale è avvenuta negli ultimi tempi e sotto la direzione di Elis Calegari, anche per effetto del maggiore tempo disponibile. Attualmente collaboro - con piacere e simpatia -anche alla stesura di notizie generali, ma sempre con matrice sociale. I miei hobby sono sempre stati permeati da una grande curiosità di tutto ciò che mi circonda: persone, fatti, lavoro, natura, buon umore e solidarietà. Ho avuto modo di conoscere tutta l’Italia, ed è questo il motivo che ora desidero dedicare tempo a “Cose Nostre”.

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