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martedì, Aprile 16, 2024

    Un grande musicista di casa nostra, Albino Vicario

    Fu cantante, psicologo, coordinatore di comunità terapeutiche

     

    Quando, una decina di anni fa, un giornale locale mi chiese di scrivere un articolo a settimana dedicato alla musica rock delle Valli di Lanzo e del Canavese, mi sembrò una missione impossibile. “Non siamo mica a New York”, pensai. Ma poi le cose andarono diversamente. In breve mi trovai calato in una realtà che non mi aspettavo, ricchissima e straordinaria dal punto di vista creativo. Non riuscivo a stare dietro a tutto e spesso i musicisti mi chiamavano per chiedermi quando avrei pubblicato l’articolo che li riguardava. Per questo voglio dedicare uno spazio di questa pagina ai tanti straordinari talenti e creativi che popolano il nostro territorio, molti dei quali continuano a produrre musica, raccontando attraverso le note queste terre di cintura. Nonostante il terribile periodo che stiamo vivendo.

    Inizierò con un amico: non soltanto un grande cantante, ma un personaggio che fu catalizzatore di importanti esperienze di aggregazione.

    Era il 2010 quando venne fondata l’associazione Groove&Therapy. Ideatore era Albino Vicario, ciriacese, cantante, musicista e psicologo, molto conosciuto per la sua attività come coordinatore all’interno di comunità terapeutiche. Groove&Therapy nacque come spazio per l’integrazione attraverso la musica di realtà “difficili” come la tossicodipendenza, ma non solo. Erano previsti stage su come si gestisce una band, su come iniziare la propria carriera per diventare artista, o tecnico, o rimanere un semplice appassionato. Nel centro di Torino venne trovata una sede operativa dove si portarono strumenti, amplificatori e anche un piccolo palco. Con il suo entusiasmo contagioso, Albino era riuscito a coinvolgere alcuni fra i migliori musicisti del torinese, come Paolo e Beppe Rigotto, il contrabbassista Marco Piccirillo, il chitarrista Stefano Eterno e la cantante Elena Castagnoli, che aveva raggiunto giovanissima la popolarità con la TBand nella trasmissione per ragazzi Trebisonda, in onda su Rai Tre. Ma tutto questo non ebbe mai inizio, perché Albino se ne andò a soli 47 anni nel marzo del 2012; e non è una frase fatta dire che lasciò un grandissimo vuoto in chi l’aveva conosciuto e aveva condiviso il suo sogno. “Avevamo lavorato al progetto per almeno due anni”, ricorda il cantautore Paolo Rigotto. “Poi in un solo pomeriggio si chiuse tutto, il seminterrato con gli strumenti venne svuotato, ma soprattutto tacque per sempre la sua ruvida e bellissima voce.”

    L’ultima volta che sentii Albino fu nel dicembre del 2011. Stavo organizzando XMAS POP alla Soce di Ciriè, un evento in cui avrebbero suonato diversi gruppi, quando da un armadio saltò fuori una cassetta con un brano che io e Albino avevamo registrato una ventina di anni prima. Mi parve quasi un segno e gli scrissi immediatamente per chiedergli se gli andava di suonarla dal vivo. Mi rispose che sarebbe venuto molto volentieri ma purtroppo non stava bene. Non mi resi conto della gravità della situazione. Oggi il messaggio è ancora lì, fermo nel tempo, su messenger.

    Era l’estate del ‘92 quando sia io che Albino eravamo stati contattati per un progetto di musica leggera da un produttore di Ciriè. L’idea di musica “leggera” non era esattamente nella nostra lunghezza d’onda, ma era comunque un’occasione per registrare una canzone, in un’epoca in cui le opportunità erano davvero poche. Scrissi per l’occasione un brano dal titolo “Questa strada”, che parlava della vita in provincia e della voglia di andarsene, cercando di essere il più “leggero” possibile. Ricordo bene quel pomeriggio caldissimo in sala: Albino l’ascoltò un paio di volte appena, poi, con il testo in mano, incise il cantato interpretandola alla perfezione già alla prima registrazione. Ma come per molti altri progetti nati qui in provincia, non se ne fece nulla: lo studio chiuse e il demo finì sepolto in un cassetto per un quarto di secolo, insieme a un’infinità di altre cose. Il brano è stato rimasterizzato in digitale, nient’altro è cambiato, ed è un prezioso ricordo di quel periodo. Per un musicista una canzone è molto più evocativa di ricordi di qualsiasi fotografia. Sono certo che la bella voce di Albino possa dare delle emozioni ancora oggi, anche a chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo. La si può ascoltare e scaricare gratuitamente su Bandcamp all’indirizzo https://luigibairo.bandcamp.com/track/questa-strada

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    Luigi Bairo
    Luigi Bairo
    Autore, giornalista e musicista. Ha pubblicato libri dedicati alla “cultura della bicicletta”, resoconti di viaggio, testi di argomento pedagogico, di narrativa per ragazzi e di storia locale. Ha scritto di musica per il settimanale Il Risveglio ed è autore per la rivista Canavèis.

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