Whatsapp? Un grimaldello antiCovid

Incontri letterari

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Mi piacerebbe proprio non parlare del nemico, ma è solo per raccontare come ci stiamo organizzando noi over, per resistere anche alle nuove possibili fasi del …virus.
Unitre chiusa, scuole di ballo e palestre chiuse, nipoti proibiti…per noi è di grande aiuto Whatsapp che permette di creare dei gruppi per affinità elettive. Uno in particolare per me è decisamente valido. Abbiamo bandito le vignette “ buongiorno “ e “buonasera” per scambiarci consigli di lettura. Siamo tutti orfani di Incontri Letterari Unitre e grandi appassionati di libri. La cosa più significativa  è la sincerità delle nostre recensioni. Non abbiamo firmato contratti con giornali, “Che tempo che fa”, editori, librai…Ecco perché condividere mi sembra molto utile.
Scorrendo i messaggi mi rendo conto che siamo partiti per tempo, fin da maggio. La prima richiesta era quella di presentare il libro più interessante letto in lockdown.
Marina Fantini:- Ho letto “Cuccette per signora” di Anita Nair- Neri Pozza.  Consiglio la lettura, è un bellissimo libro sulla realtà delle donne in India.-
Silvia Riccio:- Marina ha ragione è un libro delizioso…veramente interessante.
Io durante questo periodo ho deciso di rileggere, dopo almeno 40 anni, “La pelle” di Malaparte. Non è un libro da leggere d’un fiato; molto ben scritto, una prosa ricercata con una grande cura descrittiva.-
Aldo di Gioia:- Io in …sessantena, ho letto “Il treno dei bambini” di Viola Ardone. L’ho trovato frizzante, ironico, coinvolgente e commovente.-
Anna Oddenino:- Letto! Si parla dell’affido di molti minori del sud a famiglie emiliane nell’immediato dopoguerra. L’autrice fa raccontare l’esperienza da un bambino e in tutto il libro viene sottolineata l’importanza della scuola e dell’istruzione. Molto interessante.
Luisa Forlano:-Mentre il morbo infuriava ho riscoperto un libro che avevo letto un’enormità di anni fa (mi era stato regalato per il mio 19esimo compleanno!!!), “Le Vite di Van Loon”, Bompiani; un’originale serie di biografie in cui si immagina di invitare a cena vari personaggi, sul genere delle “interviste impossibili”. Malgrado il tempo trascorso mi è ancora piaciuto molto, non ha perso il fascino che gli avevo trovato allora. Non so se lo conoscete.
Minni:- Anch’io ho letto, come Lina Palmieri, “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci:

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bellissimo libro di cui aspetto il seguito che uscirà a breve.
Il libro racconta la storia della famiglia Florio che passo dopo passo, con il lavoro forsennato, le imprese e i soldi tenta di entrare nel gran mondo aristocratico, ma sempre, con sottile perfidia ne viene tenuta al confine: i Florio sono ricchi ma solo grazie… al lavoro!
Cristina Ughetto:-Ciao a tutte/tutti. Ho molto apprezzato “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin. Temevo fosse un po’ “rosa” invece è intrigante. Ho trovato, per certi versi, più “rosa” il libro di Sandro Veronesi “Il colibrì “,

che cmq si lascia leggere..
Nazarena:- Confermo. “ Cambiare l’acqua ai fiori” è uno di quei libri che potresti leggere più volte, senza stancarti: uno sguardo con un taglio particolare sulle cose, che aiuta a riflettere. .  Ambientato…in un cimitero. Che allegria direte! invece il personaggio che vive lì è adorabile.-
Gabriella, mia sorella:- Suggerisco“Tre Millimetri” di Richard Matheson. Geniale. Letto d’un fiato. Idea fantastica: per una strana nube tossica un uomo rimpicciolisce di 3 millimetri al giorno. Non ho potuto smettere di leggere fino alla fine.-
Carla Fogola:- “La verità sul caso Quebert.” di Joel Dicker. Libro bellissimo, niente a che vedere col film dato in tv. Bellissimi tutti i libri dello stesso autore. Due settimane fa è uscito l’ultimo, lo leggerò al più presto.
Maria Teresa:- Bellissimo e avvincente!!!
Luisa  Forlano: Harry Quebert, ottima opera prima dello scrittore ginevrino che ambienta le sue storie nel mondo anglosassone. Avvincente e convincente! Non riuscivo a staccarmene.
Ma non tutti la pensano così.
Silvia Riccio:  “La verità sul caso Harry Quebert”
Quasi finito. Metà del libro sarebbe stato più che sufficiente. Scrittura a tratti banale. Un bamboccione di 34 anni che per 253 pagine continua a balbettare  “Nola”,  quindicenne da lui concupita…tipo romanzo di Liala. Ho seguito un Corso di Scrittura due anni fa ed in questo mappazzone/libro ho ritrovato parecchie cose altamente sconsigliate a chi si accinge a scrivere. Lo finisco esclusivamente  per sapere chi cappero è l”assassino!
Annalisa Rabagliati:- Finito la verità sul caso Harry Quebert. Che dire? Meno male che alla fine fa un riassunto, se no mi sarei persa, tra le mille dettagliate descrizioni dei piatti presi al ristorante e i nomi dei personaggi anche minori ecc…
Forse il libro poteva durare 350 pagine in meno.
Luisa Forlano:- Ho appena terminato “La ricamatrice di Winchester”: provo grande stima per Tracy Chevalier, ma in questo mi è sembrata un po’ fiacca, e la cornice priva dell’atmosfera suggestiva che di solito sa evocare… ma forse è perché di ricamo non ne capisco niente!
Patrizia Incontri:-… Io sono una ricamatrice e mi è piaciuto.
Nazarena:- Il libro è stato lodato perché affronta temi scottanti per il 1930: omosessualità femminile, disparità di trattamento economico e solitudine delle donne”avanzate” nel senso che molti uomini erano morti in guerra e molte donne di conseguenza erano destinate a restare sole. Poi davvero è interessante tutta la spiegazione dell’attività volontaria delle ricamatrici per i cuscini della cattedrale di Winchester e perfino di quella dei campanari, specializzati nei concerti a canone di campane.  Bello. Da leggere ( e poi la scia di amore lasciata dalla Chevalier con la “Ragazza dall’orecchino di perla” è irresistibile!)
Annamaria Rabagliati:- In clausura, in campagna, ho  letto sul tablet “Fiori sopra l’inferno” di Ilaria Tuti. È un giallo, un genere che di solito non amo. All’inizio lo leggevo solo per le splendide descrizioni del paesaggio dell’Alto Friuli, perché il genere giallo un po’ truculento mi mette ansia, poi ho intuito come avrebbero potuto evolversi i fatti e ho continuato a leggere per vedere se ci avevo azzeccato. Posso dire che mi è piaciuto molto perché l’autrice Ilaria Tuti, riesce sempre ad invogliare a proseguire nella lettura e procede per piani paralleli: la storia gialla, l’umanità dei personaggi, il retroterra culturale e antropologico del posto, e ,non ultimo, il grande interrogativo sul senso della vita. Tutto questo senza essere noioso. Ve lo consiglio.
Nazarena:- Ho letto “Una domenica” di Geda e mi ha colpito molto. Le tematiche degli anziani sembrano avere presa su di me:  “Niente caffè per Spinoza”di A. Cappagli, “Le nostre anime di notte” di K.Haruf , “Il ragazzo che amava Shakespeare”- di Bob Smith, affrontano appunto questo tema e li ho letti e riletti.
Luciana Allora:- Anche a me il già citato “Leoni di Sicilia” è piaciuto.
Altro libro interessante “Una domenica” di Fabio Geda; l’avevo letto prima della quarantena perché sapevo che Fabio doveva intervenire a Incontri Letterari; mi ero anche preparata alcune domande poi è cambiato tutto…Un libro che fa riflettere sul rapporto genitori, figli e nipoti e suggerisce nuove prospettive.-
Silvia Riccio:- Ho letto “L’ultima Tudor” di Philippa Gregory. Descrive i singolari intrecci di  vita di tre donne della dinastia Tudor ai suoi inizi. Interessante!
Nazarena:-Perché non leggiamo tutti lo stesso libro e poi ne discutiamo?-

Mimmo Fogola:- Io consiglio di Magris “ Lei dunque capirà.”  Buona serata. Ovviamente consiglio libri veri, no ebook.
Silvia Riccio:- Buongiorno a tutti, spero siate in splendida forma. Ho iniziato il libretto di Magris…libretto per quanto riguarda le dimensioni ovviamente. È bello ed arrivata alla metà in un fiato mi sento commossa e turbata. Ognuno accoglierà quella scrittura e quelle parole adattandole alle proprie esperienze, ma soprattutto alle proprie emozioni e al proprio vissuto. Attendo una vostra parola….
Nazarena:- Un libro intenso, ironico.”Lei dunque capirà”.
La scrittura di Magris, qui è più accessibile, ma sempre precisa, preziosa nel raccontare questa storia che riecheggia il mito di Euridice.-
Su consiglio di mia sorella Daniela ho letto di Alice Walker “Il colore viola”. Questo capolavoro mi ha rimbambita. In questi giorni in cui cerco di non pensare continuamente a mamma che ci ha lasciato, mi ha fatto veleggiare a mezz’aria; per fortuna nessuno mi ha tirata giù e ho letto tutto d’un fiato.
Silvia Riccio:- Il film è molto bello ora mi dici del libro…..bene!
Luisa Forlano:- Non sapevo che ci fosse anche il libro oltre al film! Mi sa che anche questo dovrò procurarmelo….
Maria Teresa:- Letto, molto bello ?
Gianna Zanella:-Buongiorno a tutti.
Leggervi è come trovarci ai nostri Incontri letterari.
La lettura ci ha aiutato molto in questo periodo difficile; il tempo diventa meno gravoso da passare.
Ho riletto libri che non ricordavo quasi più, ma i due che più hanno tenuto compagnia sono stati:” Le Tavole imbandite” di Angela Beldi’ e “Il cestello” di A.S.Novaro.
Poesie e racconti.
Aldo Di Gioia:- Ho letto con molto interesse “L’asso nella manica a brandelli” di Rita Levi-Montalcini. Si tratta di un saggio utile per affrontare al meglio la vecchiaia.   “Il nostro cervello si sviluppa per tutta la vita, perché per tutta la vita noi siamo in grado di imparare cose nuove!” E questa è una grande consolazione!-
Per molti la lettura è un perdere tempo e l’abitudine a fantasticare che nasce tra le pagine di un bel romanzo, quasi una regressione infantile; invece è la chiave per proiettarsi anche nel futuro e mettere in moto la creatività. “Il presupposto fondamentale- avverte Cinzia Felicetti, direttrice di Marie Claire Maison- è abbandonare la convinzione che ogni minuto della nostra esistenza debba essere utile e finalizzato al raggiungimento di un risultato.”
Per ora interrompo qui. Ricordatevi “Le tavole imbandite” di Angela Beldì, ed. Fogola. Le ritroveremo!

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