Girando per le vie di Torino – per la Crocetta soprattutto – è impossibile non accorgersene e sorprendersi. I manifesti elettorali campeggiano e su c’è una bella foto di Mauro Esposito: e che ci fa l’alfiere di “Ricominciamo per Caselle” in bella mostra e, a quanto pare, in corsa per le prossime elezioni torinesi?
Cose Nostre ha pensato bene di intervistare l’architetto Esposito. Per saperne di più.
– Architetto, bella sorpresa scoprirla in lizza a Torino…-
“Ho scelto di accettare la proposta dell’on. Portas, che mi ha molto inorgoglito, perché credo davvero che non ci si possa lamentare delle sventure italiane se non ci si occupa della “cosa pubblica”.
Lei si candida tra i “Moderati”, però il suo piglio è di tutt’altra natura..-
“Una mia amica della rete dell’antimafia ha commentato la mia candidatura dicendo “è inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca!” ed anche in questa frase, che condivido, si cela uno dei motivi che mi hanno convinto ad impegnarmi in questa avventura: portare la mia esperienza di legalità nel sistema politico, sia in campagna elettorale che eventualmente nel governo della città, cercando di sensibilizzare tutta la comunità sui rischi, talvolta occulti, che si celano dietro un modus operandi difficile ai più da decodificare. “
– Qualora venisse eletto in “Sala Rossa”, ha già pensato a come e per cosa si spenderebbe-
“A Torino arriveranno nei prossimi anni circa 10 mld da spendere in opere e servizi capaci di rilanciare la città e credo che serva una guida capace di generare un sistema virtuoso che possa portare ad un nuovo miracolo economico. Ma, attenzione: queste somme faranno gola anche alla malavita organizzata e da qui la scelta del claim “Onestà e competenza” due ingredienti che la nuova guida della città dovrà avere per raggiungere l’obiettivo anzidetto.”
– La sua volata verso le votazioni è partita con largo anticipo rispetto a tanti altri candidati, come mai?-
“Essere uno dei primi candidati a comunicare questa scelta ha consentito di concentrare su di me l’attenzione dovuta che mai avrei potuto riscontrare in campagna elettorale per effetto di un’overdose di informazioni che giungono all’elettore; invece questa strategia sta davvero ottenendo risultati inaspettati e superiori alle attese.“
Veniamo a noi, a Caselle. La scelta di optare, di guardare verso una realtà più grande come il capoluogo della nostra regione, significa che ha deciso di abbandonare la politica casellese e Palazzo Mosca?
“ Eh sì, la scelta è stata comunque molto sofferta perché ha come conseguenza la rinuncia momentanea alla politica attiva del comune di Caselle Torinese, che continuerò a seguire con passione ed interesse, ma ho creduto che l’occasione potesse essere davvero unica in un momento storico molto particolare.
Caselle andrà alle elezioni il prossimo anno, quindi ci sarà comunque tutto il tempo per decidere con il mio gruppo “Ricominciamo per Caselle” quali saranno le scelte da fare e chissà, magari anche di decidere se potrò essere nuovamente della partita.”