A Caselle riapre il cantiere nell’alveo della Stura

Lavori AIPO in Borgata Francia, a due anni dal precedente intervento

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Era il marzo 2019 quando su Cose Nostre davamo notizia dell’inizio dei lavori di messa in sicurezza degli argini del torrente Stura a Borgata Francia, all’altezza dell’area pic-nic. Un cantiere gestito direttamente dall’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po), come aveva allora spiegato l’ingegner Gianluca Zanichelli, dirigente dell’ufficio di Moncalieri (competente per tutto il Piemonte): “I lavori partiti in regione Prussia riguardano la messa in sicurezza dell’argine del torrente e dovrebbero durare 120 giorni. Sono stati stanziati 230 mila euro e verranno gestiti direttamente dalla nostra agenzia. É giusto precisare che il finanziamento di 500 mila euro per i lavori che verranno gestiti dal Comune di Caselle, sotto la nostra supervisione, sono altra cosa. Abbiamo ritenuto opportuno intervenire subito, stanziando altri fondi, vista la situazione in peggioramento dell’argine, sempre più a ridosso delle case della borgata”.

L’intervento della primavera di due anni fa  non deve però essere stato risolutivo, e nei mesi scorsi dopo diversi sopralluoghi sul posto l’AIPO ha deciso un intervento più consistente.

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Il pennello P4 durante le recenti piogge del 10 e 11 maggio

Si tratterebbe innanzitutto di ripristinare il pennello P4, quello piazzato proprio davanti all’area picnic, che ha avuto la testa mozzata nella piena dell’ottobre 2020. Inoltre, si intende intervenire sull’isolotto di sabbia che si è formato al centro dell’alveo, tramite lo scavo di quattro/cinque canali per incanalare il flusso dell’acqua che altrimenti punta verso la sponda ove c’è l’abitato della borgata.

Questi lavori, considerati i più urgenti, e a cui si riferiscono le foto, sono iniziati da qualche settimana con un consistente schieramento di mezzi (tre escavatori e un dumper).

 

 

Nella foto davanti al cartello di cantiere il presidente del Comitato Francia Pino Spina e il vicepresidente Michele Coletti, che esprimono soddisfazione per i lavori in corso, più volte sollecitati dal Comitato, e nello stesso tempo ricordano l’importanza di un intervento anche sulla scogliera presente in sponda destra, in territorio di Robassomero, la cui presenza provoca l’effetto rimbalzo che rischia di rendere effimeri gli interventi in corso.

La Stura in piena

Un intervento anche in sponda destra, in comune di Robassomero, in effetti è citato nel progetto preliminare, elaborato dallo studio dell’ing. Germana Cat Genova di Corio, di cui si è occupato un ampio reportage sul numero di novembre 2020 di Cose Nostre. Tale progetto riguarda l’intervento, in carico direttamente al Comune di Caselle, per utilizzare lo stanziamento di 500.000 euro messi a disposizione dalla Regione Piemonte.

Gli argini della Stura: in arancio le opere esistenti; in azzurro gli interventi in progetto

Con quei fondi si intendono in particolare prolungare a monte le difese spondali esistenti in sponda sinistra, per coprire con altri 270 metri di scogliera un possibile varco per le correnti di piena, che si potrebbero infilare nel tratto al confine fra San Maurizio Canavese e Caselle puntando sul concentrico di Caselle. Sul successivo progetto definitivo elaborato dalla professionista si sono raccolte le osservazioni in apposita Conferenza dei Servizi, comprese quelle dei comuni di San Maurizio e Robassomero, dato che parte degli interventi ricadono sul territorio di tali comuni. A valle del parere finale che si attende dall’AIPO si dovrebbe poi poter partire con la redazione del progetto esecutivo.

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