La situazione è grave. Molto grave.
Io spero che i Casellesi se ne accorgano e pongano rimedio a questi 20 anni e oltre di disastri.
Abbiamo una classe politica (detta classe dirigente) che proprio non è in grado di gestire i benché minimi provvedimenti di cui una città necessita. Lo abbiamo già detto, ma lo ripetiamo ancora: crediamo che la politica locale debba essere un servizio di volontariato, non deve essere scambiato per un’occupazione che garantisce uno stipendio a chi non ce l’ha. La politica locale è un servizio civile, è mettere a disposizione della collettività i propri talenti e le proprie conoscenze. Ma voi dareste da amministrare la vostra azienda a chi non ha mai avuto un lavoro? Dareste la gestione della finanza della vostra azienda a chi non ha mai svolto un ruolo direttivo? Bene, il miracolo della politica casellese ha permesso tutto questo. Ed è così da molti anni con i risultati che purtroppo possiamo tutti vedere.
Abbiamo chiesto dai primi giorni che si è insediata questa Giunta di approvare un codice etico capace di regolamentare tutto ciò che la legge ordinaria non è in grado di fare, ad esempio impedire a chi si è macchiato di gravi reati contro la persona o il patrimonio di non occupare mai più una carica politica, di sanzionare il comportamento dei dipendenti quando questo comportamento risulti in contrasto con i principi di lealtà e fedeltà, ma nonostante il Comune di Caselle aderisca già da molto tempo ad “Avviso Pubblico” (associazione che promuove la legalità e propone un codice etico), nonostante le promesse di condividere un documento da approvare in Consiglio Comunale, ad un anno dalle elezioni, il Sindaco e la sua Giunta ben si sono guardati dal proporre queste regole di buon senso e di trasparenza. La ragione di questa scelta è banale. Se esistesse il codice etico, vi potrebbero essere impedimenti per qualche aspirante politicante che vorrebbe occupare i posti del nostro parlamentino e vi sarebbe un controllo troppo capillare sulla moralità di altri che invece potrebbero trovare un ostacolo alla carriera lavorativa.
Crediamo quindi che questo codice purtroppo non verrà approvato perché, ovviamente, non c’è nessun interesse a farlo, nonostante i proclami che qualche assessore continua a sbandierare sulla sensibilità ai temi della legalità. Ma c’è un’altra ragione che ci fa pensare che nulla verrà approvato: la divisione che esiste all’interno di questa maggioranza nella quale più di uno vorrebbe divenire primo cittadino e che genera quantomeno due fazioni che ingessano ancor di più un’amministrazione priva di idee.
E il programma tanto sbandierato in campagna elettorale? Qualcuno ha provato a vedere se in questi quattro anni qualcuna delle promesse è stata mantenuta? Ve lo diciamo noi: no, nessuna!
Noi siamo nati e vissuti a Caselle, abbiamo visto succedersi sindaci di uno o dell’altro schieramento politico, ma il nulla che regna da troppi anni è diventato insopportabile, la pressappochezza e la mancanza di visione inaccettabili.
Abbiamo però una certezza: fra un anno tutto questo potrebbe finire e sarete voi cittadini che dovrete decidere, anche verificando quello che noi continuiamo a urlare da troppo tempo.
Ricominciamo per Caselle