Peter Benenson, un avvocato inglese, dopo aver appreso la notizia di due studenti ingiustamente arrestati, in Portogallo, per motivi d’opinione, lanciò un appello, sulle pagine di un quotidiano di Londra, per chiedere la loro liberazione. La risposta fu travolgente: centinaia di persone inviarono lettere, trasformando l’indignazione in azione, per chiedere la liberazione di tutti i prigionieri di coscienza. Quel giorno, 28 maggio 1961, nacque Amnesty International. Da allora è nata una rete di persone, in ogni angolo del pianeta, accomunate dalla voglia di lottare per un mondo migliore, attraverso azioni e mobilitazioni. In 60 anni sono state condotte campagne mondiali contro la tortura e la pena di morte, pretendendo diritti sociali ed economici per tutte le persone. La visione di Amnesty International è quella di un mondo in cui, a ogni persona sono riconosciuti tutti i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani, del 1948, promossa dalle Nazioni Unite, affinché avesse applicazione in tutti gli Stati. Attualmente conta circa 10 milioni di sostenitori, soci e attivisti, presenti in 70 Paesi. Dal 1961, ha contribuito a ridare libertà e dignità a oltre 50.000 persone. L’unità di base del lavoro di Amnesty International sono i gruppi. A livello locale il gruppo è stato avviato, alla fine degli anni ’80, dal compianto Mario Actis, nei locali dell’oratorio di Santa Maria; dal ’91 ha sede a Ciriè, ora presso la cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”. In questi anni abbiamo organizzato numerosi convegni, spaziando sui temi specifici dell’associazione, invitando relatori esperti. Abbiamo esposto banchetti nelle fiere, allestito mostre. Ma l’impegno maggiore è stato rivolto alle scuole, partendo dal presupposto che la scuola è il luogo in cui i diritti umani debbono essere capiti, rispettati e difesi, combattendo l’indifferenza dilagante. Ora, per l’anniversario, abbiamo organizzato una mostra diffusa, distribuendo dei poster nei negozi che hanno accettato volentieri di collaborare. Questi poster, di autori noti, rappresentano alcune delle campagne più significative che Amnesty ha condotto: contro la pena di morte, contro la tortura, contro la violenza sulle donne, per chiedere il rilascio di Patrick Zaki e la verità sulla tragica fine di Giulio Regeni e molto altro. Vorrei ringraziare i negozi che hanno aderito, tra cui 10 di Ciriè, 4 di Caselle e 3 di Grosso. Abbiamo fotografato la loro vetrina col poster esposto e pubblicato sulla nostra pagina facebook “Amnesty International Ciriè” corredando la foto con la didascalia appropriata. Vorrei chiedervi, non solo di visitate il sito, ma, se pensate di poter disporre di un minimo di tempo, da dedicare a questo movimento mondiale, che s’impegna affinché tutti gli esseri umani possano godere di pari diritti e pari dignità, contattatemi. Inoltre se state compilando la vostra dichiarazione dei redditi, ricordatevi d’indicare il codice 03031110582, nell’apposita casella, a beneficio di Amnesty. Destinare il 5 per mille ai diritti umani è un gesto di valore, che non vi costa assolutamente nulla.
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