Ogni viaggio, di qualsiasi natura, per qualsiasi destinazione inizia sempre con il detonatore di un pensiero che inizia la ricerca di una evasione momentanea.
Di solito è quando siamo in preda alla noia e alla stanchezza che questi pensieri cominciano a frullare con più insistenza.
Dove andare? Partendo dal presupposto che tutto il mondo o buona parte di esso andrebbe visitato, possiamo decidere liberamente fra: mare/monti? Paesaggi en plein air /grandi città? Una morbida crociera o un trekking avventura?
Superata la fase preliminare della scelta della nostra meta, non facile, si affrontano le variabili: quanto tempo abbiamo a disposizione, quale budget, da soli o in viaggio organizzato, mezzi di trasporto, periodo dell’anno.. Meglio è se questa fase la gestisce qualcun altro: amici con spirito organizzativo, qualcuno che ci proponga un viaggio tematico…magari in ambito botanico, ma con spazi e tempi per visitare città, attraversare paesaggi da cartolina e poi giardini storici, orti botanici, giardini privati, gioielli cui vengono dedicate le massime cure dai proprietari. Pratica diffusa in Francia e Regno Unito, sta iniziando anche da noi. Un modo per avere introiti per il mantenimento, per fare scambi di piante, soprattutto condividere una insana passione che in alcuni suoi aspetti è quasi tossica.
Se penso a un viaggio così, ripenso alla Scozia. Tre anni fa, a luglio. Arrivarci in autobus richiede una certa dose di resilienza. Ci sono alcune tappe obbligate, per gli autisti, per il mezzo e anche per i passeggeri.
Il tempo di sosta viene impiegato per una visita “green”, ogni proprietario è orgoglioso di mostrare quanto di meglio ha saputo rappresentare e coltivare, con garbo e maestria.
Il tragitto è infinito ma piacevole, inframmezzato da stop piacevoli, come quello diLondra con visita ai Kew Gardens e poi serata libera in una città che non si finisce di scoprire. Il cartello che segna il confine tra territorio inglese e scozzese è in un paesaggio di un verde infinito, nuvole che si rincorrono, greggi di pecore e vacche Highlander. Un viaggio sognato da tempo, alla ricerca di spazi infiniti, colline a rincorsa, laghi, brughiere e storia. Castelli – alcuni autentici ruderi, altri in perfetto stato, visitabili – splendide tenute. La capitale, Edimburgo, è una stupenda città, il suo castello, abitato sin dal secolo IX, sorge su una rupe rocciosa di 130 metri, la Castle Rock, una cima vulcanica. Si dice che abbia ispirato J.K. Rowling per la saga di Harry Potter.
Una città di girare a piedi, in tutti i suoi quartieri. Possiede uno dei più interessanti giardini botanici che io abbia mai avuto modo di visitare.
È un gigantesco giardino di 28 ettari creato nel 1670 in una valletta riparata, ospita collezioni di hosta, felci, palme e grandi serre con stupende orchidee e piante da tutto il mondo.
Al Nord della Scozia vi è un luogo che non dimenticherò, il Dundonnel Garden, con la più bella collezione di hosta mai vista….e senza limacce, solo con la segatura, affermano. Mah….. Di incredibile anche il giardiniere, gentile quanto competente. A fine visita ci ha portati nella sua casa, poco distante, da lui costruita in materiale eco compatibile con un’incredibile vista sul fiordo di Durnamuck, spettacolare! Questo e molto altro è la Scozia: paesaggio, acqua, vegetazione, una fusione a perdita d’occhio, dove lo sguardo non raggiunge mai l’orizzonte..
Si potrebbe continuare all’infinito, perché il viaggio è sogno, magia, fantasia. I ricordi ci riportano a quanto visto e al desiderio di un ritorno. Ogni volta che torno da un viaggio mi dico che ci tornerei. Spesso è improbabile, ma in Scozia ho lasciato molte cose da visitare: le isole, alcuni villaggi , alcuni pub, alcuni cibi….. tanta birra e ottimo whiskey.
P.S. Gli Scozzesi sono un popolo un po’ rude ma molto piacevole, molto diversi dai loro vicini Inglesi. Spero riescano ad ottenere quanto desiderano: la loro indipendenza.
A breve verrà proposto un referendum dalla loro battagliera premier. Faccio il tifo per loro!