Il dibattito sulla pedonalizzazione o meno del centro storico casellese ha vissuto in questo luglio l’ennesima puntata, conclusasi con un nulla di fatto.
Il tentativo questa volta era partito dagli esponenti casellesi del Movimento 5 Stelle, che hanno rilanciato, in termini molto simili, una precedente proposta già avanzata in aprile dal consigliere di Caselle Futura Fontana. La richiesta questa volta era formalizzata in forma di mozione, inserita al punto 7 dell’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 29 luglio. Titolo: “Pedonalizzazione serale del Centro Storico”.
La discussione della proposta ha avuto un prologo nella Conferenza dei Capigruppo di lunedì 26, in cui come da prassi si presentano in anteprima i punti che verranno poi trattati in Consiglio. Lì il consigliere Giampietro aveva spiegato le finalità della proposta, quella di rendere più attrattivo il centro storico casellese, citando anche come modello l’esperienza di successo di via Mensa a Venaria. Ma per la maggioranza il vicesindaco Gremo gli ha anticipato quella che sarebbe stata la risposta, riprendendo gli argomenti già usati in primavera per rispondere a Fontana: le pedonalizzazioni funzionano se abbinate ad eventi – le richieste devono essere fatte dagli operatori del commercio – gli operatori per portare le attività all’esterno devono sostenere dei costi – se gli operatori si organizzano e faranno le richieste, l’Amministrazione Comunale sarà lieta di soddisfarle.
In Consiglio Comunale, arrivati al punto 7 riguardante la mozione, Giampietro esordisce comunicando che rispetto al testo originario la stessa è stata emendata per renderla più flessibile e favorirne l’accoglimento: la proposta di pedonalizzazione è relativa ai mesi di agosto e settembre, e riguarderà due serate alla settimana, non fisse, ma decise in base alle richieste che perverranno dalle realtà imprenditoriali (P.S. nel testo originario le serate erano quelle del venerdì e sabato).
Gli risponde il vicesindaco Gremo: “Non capisco l’utilità della mozione; adesso è già così, non cambia nulla rispetto alla situazione attuale”.
Lo affianca il sindaco Baracco: “Apprezziamo lo sforzo, ma la mozione chiede qualcosa che è già in essere; rischiamo di dividerci sulla forma, mentre sulla sostanza siamo in linea”.
Il consigliere Esposito: “Con la mozione si vuole dare un segnale, quest’amministrazione e le due precedenti sono comunque responsabili del disastro in cui si trova il commercio locale”.
Il consigliere Fontana: “Era meglio la mozione originaria”.
L’assessore Isabella tenta una mediazione: “L’emendamento risponde a quanto emerso nella discussione dei capigruppo; la mozione venga ritirata, e tratteremo la questione nella Commissione Commercio”.
Il consigliere Giampietro, risentito: “Non ritiro la mozione, e a questo punto la presento nella versione originaria”.
Si va ai voti. La mozione viene bocciata. Ma con soli cinque voti contrari. La maggioranza, infatti, e questa è una novità, nella votazione si divide: a Isabella, che aveva tentato la mediazione, si uniscono nell’astensione i consiglieri Siracusa, Alleri, Sergnese, Caracciolo e Pavanello. Favorevoli i tre consiglieri di minoranza presenti Giampietro, Fontana ed Esposito.