Non avrei più voluto parlare delle Aree Ata, dato che ormai l’argomento è da considerarsi chiuso definitivamente.
Però hanno suscitato scalpore le ultime notizie giunte in estate, che riguardavano le grandi e probabilmente insanabili difficoltà delle società che dovrebbero costruire. In effetti molti sono rimasti stupiti: più o meno tutti quelli che negli ultimi 10 anni hanno vissuto in un’isola deserta senza contatti con Caselle.
Lo stesso Sindaco, nell’ultimo Consiglio comunale, ha affermato, in risposta a precisa domanda: “ Aedes ha manifestato immutato interesse nel progetto”.
Il giorno dopo, puntualissime, sono giunte le notizie sulla liquidazione della società Augusto, che di Aedes è il maggior azionista. Con i giornali che titolavano “Il maxi centro traballa”. Beh, un tempismo perfetto.
Ora già il fatto che una società mostri “interesse” dovrebbe far riflettere. Ormai dovremmo essere abbondantemente nella fase della costruzione, non in quello dell’”interesse”.
Ma si sa, Caselle è fatta così. La città delle “prime pietre” che poi diventano le ultime.
Ad esempio, qualcuno si ricorda la ridondante cerimonia per la posa dell’Hospice in strada Mappano? Personalità, flash, giornali. Sono passati 10 anni e più, e la prima pietra è lì, tra le sterpaglie. Prima e ultima.
E l’ampliamento della scuola media di strada Salga? 4 anni fa la prima pietra, con Sindaco e assessore che dicevano che la conclusione sarebbe stata entro pochi mesi, per il nuovo anno scolastico. Il nuovo anno scolastico di 3 anni fa. Prima e ultima pietra.
E così via con tanti progetti, sempre annunciati, mai iniziati. Vecchia stazione, Caserma dei vigili del fuoco, ad esempio, ma anche il completamento di piazza Garambois, oppure la sistemazione dell’area sopra la ferrovia. O il vecchio Baulino, il cui inizio lavori era stato fissato in un batter d’occhio 4 anni fa.
Ma ora non si può, arrivano le elezioni e dobbiamo tenere dei progetti per la Campagna elettorale.
La prima pietra delle aree Ata c’è già: la mitica recinzione lignea invidiata dai migliori pollai mondiali.
Qualche promessa e qualche “aiutino” e si va a vincere le elezioni. Più semplice di così. Mettiamoci una pietra sopra. La prima e l’ultima.
Tanto che a Caselle è stato coniato un nuovo modo di dire che potrebbe presto finire nei dizionari. “Fare un AreaAta”, ovvero costruire castelli in aria, buttare parole al vento, parlare di cose che poi non si mettono in pratica. Il Mall Molle oggetto dei desideri di quanti ancora ci credono.
Ancora sui defibrillatori.
Dopo l’installazione di quello in piazza Europa, avvenuta con quasi un anno di ritardo dalla donazione, e con la contestuale (e misteriosa) sparizione del defibrillatore dell’oratorio, ho scoperto, grazie a segnalazioni, che quelli installati nelle scuole sono inutilizzabili, scarichi e senza manutenzione da 2 anni circa. Meno male che nessuno ne ha avuto bisogno. Mentre sbandieravano Caselle come città cardioprotetta, luoghi delicati come le aule scolastiche erano completamente scoperti, con i defibrillatori fuori uso. Ho fatto un interrogazione urgente ma ad oggi non mi hanno risposto. Speriamo che nel frattempo li abbiano ripristinati, visto che le scuole sono ormai iniziate.
Dott. Andrea Fontana
Caselle Futura