“Pochi giorni fa ho ricevuto un’ingiunzione di pagamento errata da So.G.E.T. S.p.a. per due presunte Tari non pagate nel 2017 e nel 2018.
Vi chiedo con la vostra autorevolezza giornalistica di porre a chi di dovere alcune domande:
– Chi è So.G.E.T. S.p.a.? Chi la paga? Quanto viene pagata?
– È possibile scrivere un’ingiunzione di pagamento che in prima pagina ha 45 righe piccole e illeggibili in cui si citano decine di leggi e articoli totalmente sconosciuti? È questa la trasparenza per il cittadino?
– È possibile che non sia assolutamente chiaro a chi presentare i documenti dell’avvenuto pagamento, salvo esserci un capitolo “ricorsi” ancora meno chiaro per chi, credo, non voglia pagare?
– È possibile che nel 2021 un sistema informatico non sia in grado di evitare di mandare ingiunzioni errate?
– Sul sito dell’Agenzia delle Entrate italiane nel cassetto fiscale è chiaramente indicato che la Tari era stata pagata. È possibile che il Comune di Caselle non riesca a vedere i dati ufficiali presenti nell’agenzia nazionale?
–È possibile che queste notifiche siano inviate a pioggia nella speranza di intercettare qualcuno che non riesca a produrre documenti corretti (penso agli anziani)?
– Chi rimborserà il tempo perso per rispondere a questa errata notifica e le spese bancarie di estratto conto, per testimoniare l’avvenuto pagamento?
– Chi pagherà per il lavoro errato della So.G.E.T. S.p.a.in questa pratica sbagliata?
Spero di avere delle risposte.
Un saluto cordiale
Dr Luca Canzoneri