Una serata con Luciano Violante

La presentazione del libro “ Colpire per primi – La lotta alla mafia spiegata ai ragazzi”

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A pochi giorni dall’uscita in edicola di questo numero, presso la Casa delle Associazioni “Silvio Passera”, in collaborazione con le sezioni A.N.P.I. di Caselle – Mappano e Leini, “Cose Nostre” ospiterà un evento di grande rilevanza: la presentazione ai Casellesi del libro di Luciano Violante “ Colpire per primi – La lotta alla mafia spiegata ai ragazzi”. Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati, torna a Caselle dopo parecchi anni, dove a metà degli Anni 90 presenziò, in qualità di presidente della commissione parlamentare antimafia, all’inaugurazione al Prato della Fiera del monumento dedicato alle vittime della mafia .

La lotta al terrorismo, alla mafia e a tutte le sue ramificazioni è da sempre una delle cifre della vita di Luciano Violante, una lotta dettata da profonde convinzioni politiche e condotta prima come magistrato e poi come deputato, sempre in antitesi con quell’alveo politico italiano “ border line” che ha cercato, ad esempio, per risolvere l’epoca stragista, di produrre uno scellerato patto tra Stato e mafia.

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Violante nei suoi ultimi anni si è concentrato nella stesura del libro di cui sopra, libro che ha preso spunto dalle spontanee domande che un gruppo di ragazzi, durante un incontro, gli ha rivolto, domande che esigevano risposte esaustive che solo attraverso un’analisi profonda e articolata in più capitoli poteva trovare compimento.

La prima parte dell’interessantissimo volume non è altro che una lunga, terribile “ via crucis”, un elenco interminabile di nomi, di martiri uccisi in mille agguati.

Oltre a una puntuale contestualizzazione storica degli avvenimenti, Violante ci aiuta conoscere e a riconoscere il vasto panorama mafioso, le sue infiltrazioni nella nostra vita quotidiana, citando, tra l’altro, anche quanto occorso al nostro Mauro Esposito e alla sua lotta alla n’drangheta.

Le pagine che Violante ci propone sono un invito costante a evitare l’indifferenza, a non voltare lo sguardo dall’altra parte, pur riconoscendo che questa scelta sia dolorosa, difficile da attuare, pur rimanendo l’unica possibile per sconfiggere quello che da tempo immemore è diventato una sorta di male endemico per la società italiana e vissuto come ineluttabilmente tale.

E ciò lo si può evincere andando a rivedere le lungaggini che condussero all’approvazione tribolata dalla maggioranza politica dell’epoca della fondamentale Legge La Torre ( approvazione che giunse solo dopo l’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa) o nella strategia di contrapposizione a lungo adottata. La cosiddetta strategia del “secondo colpo” – attendere che la mafia colpisse per poi reagire – ha guidato l’incedere e l’incidere di tanta parte delle forze inquirenti e s’è rivelata perdente.

Occorre colpire per primi. Come? Rompendo gli equilibri mafiosi che spesso per quieto vivere non cogliamo; educando, non stancandosi di citare esempi virtuosi come l’azione di Don Ciotti e di “ Libera” contro l’indifferenza; riscoprendo l’impegno civico come forza primaria per ricondurci verso una politica totalmente onesta e la necessità fondante di un’etica politica. Apprezzando, ricordando ed esaltando l’opera preziosissima attuata dai testimoni di giustizia.

La serata, introdotta dalla vicepresidente dell’Associazione “ Progetto Caselle 2027 Marielisa Rinolfi, vedrà il direttore di Cose Nostre Elis Calegari intervistare Luciano Violante, il quale, in modo chiaro ma non didascalico, spiegherà come il tessuto mafioso sia permeabile, battibile, a patto che si recuperi quel senso di Stato che troppo spesso ci manca.

L’intervista, condotta a “ mano libera”, con ogni probabilità farà sì che Violante citi alcuni episodi che l’hanno avuto protagonista quand’era in Parlamento e fece parte della commissione parlamentare d’inchiesta sul  rapimento e sulla successiva uccisione di Aldo Moro, o quando diventato presidente della commissione parlamentare antimafia raccolse le deposizioni sconcertanti di Tommaso Buscetta che rivelavano l’esistenza del “terzo livello” della mafia, cioè il legame con il mondo politico. Interessante la rievocazione di quando la sua presidenza della Commissione fu criticata da Giulio Andreotti come improntata a parzialità politica all’indomani dalla sentenza di Palermo che assolse sì Andreotti dall’addebito di associazione a delinquere di stampo mafioso per i fatti successivi al 1980, ma confermò la colpevolezza dell’ex presidente del Consiglio per i fatti antecedenti, ormai prescritti; o quando Silvio Berlusconi, dopo una sua intervista sul quotidiano La Stampa in cui menzionava un’inchiesta in corso riguardante Marcello Dell’Utri, chiese le sue dimissioni da presidente della Commissione Antimafia. Inutile dire che Violante rilanciò, continuando a contrapporsi con forza a tutto quello che continua a puzzare di mafia. Luciano Violante a Caselle: un appuntamento da non perdere, così come la lettura del suo libro. “Colpire per primi – La lotta alla mafia spiegata ai ragazzi” dovrebbe essere oggetto di studio in ogni classe delle Secondarie. Per provare veramente a cambiare.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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