Si è spento, all’età di 94 anni, l’avvocato Cesare Zaccone.
I funerali si sono svolti nella mattinata di venerdì 25 febbraio a San Maurizio Canavese, nel cui cimitero ora riposa.
Cesare Zaccone è stato fra i più importanti penalisti italiani. Laureatosi giovanissimo nel 1949, dopo i due anni di praticantato si era iscritto all’Albo degli Avvocati, e l’anno scorso ad ottobre ne era diventato il decano, premiato dai colleghi per i 70 anni di esercizio della professione.
Dotato nelle aule di un’oratoria accattivante, il suo volto divenne noto nelle cronache giudiziarie già dagli anni 70 e 80, per grandi processi come lo scandalo petroli, il crack del Banco Ambrosiano, Mani Pulite. Il suo studio in centro a Torino, in via De Sonnaz, aveva come clienti grandi aziende e colletti bianchi alle prese con reati societari e finanziari, inquinamento, infortuni sul lavoro, eccetera. Più di recente, fu difensore della Juventus, lui che era tifoso del Toro, nei processi per Calciopoli. Non amava invece fare il penalista dei fatti di cronaca nera, con l’unica eccezione della difesa di Erika nella strage di Novi Ligure.
Sposato senza figli, viveva in una grande tenuta agricola a Venaria.