Flashback 2021 raddoppia

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Dopo la forma “diffusa e virtuale” assunta nel 2020 dalla fiera d’arte torinese “Flashback – L’arte è tutta contemporanea”, nella scorsa edizione (la nona) dell’evento, dal titolo “The Free Zone, la Zona Franca”, si sono finalmente riunite le partecipanti gallerie in un’unica, nuova sede fisica, di ampiezza maggiore rispetto alla precedente. Abbandonato infatti il Pala Isozaki, la manifestazione, sotto la consueta direzione delle fondatrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, si è svolta nei locali della Caserma Dogali, struttura che costituisce altresì una delle sedi del Museo Diffuso della Resistenza.
Edificata nel 1888 su progetto del capitano del Genio Giuseppe Bottero, la caserma (intitolata ad Alessandro La Marmora nel 1921) mostra verso via Asti un prospetto correlato alla corrente architettonica dell’Eclettismo e caratterizzato da motivi neogotici.
Riconvertita dal 1943 al 1945 a luogo di repressione dell’antifascismo e di detenzione per chi era sospettato di appartenere alla Resistenza, nel dopoguerra ospitò la Scuola di Applicazione dell’Esercito, mentre in anni recenti parte del fabbricato divenne dimora per profughi provenienti da zone geografiche africane in difficoltà.
Nel film “Stanze” di Gianluca e Massimiliano De Serio, presentato a Flashback, alcuni di quei giovani rifugiati politici interpretano la propria storia; gallerie d’arte giunte da tutta Italia intanto propongono, in un susseguirsi di “stanze”, una vasta quantità di opere che spaziano dal periodo medievale alla contemporaneità.
Fra gli espositori torinesi, nell’area riservata alla Galleria Del Ponte spiccano una scultura in ferro di Franco Garelli, la grande tela “Qui nascono” di Carlo Levi e un “Diario” pittorico di Pinot Gallizio, accompagnato da un video-documentario.
Flavio Pozzallo (Oulx) presenta d’altro canto sculture lignee del XV secolo e coeve tavole dipinte, mentre Umberto Benappi espone un servizio da tè con decoro futurista firmato Nicolay Diulgheroff, composizioni di Umberto Mastroianni -in bronzo e in rame sbalzato- nonché il bassorilievo in gesso “L’incontro con la musica” di Felice Casorati e inoltre “Tappeti stesi” di Aldo Mondino.
Secol-Art di Masoero impreziosisce il proprio spazio con prestigiosi arredi e tele di epoche differenti; Roccatre invece punta su autori quali Piero Ruggeri, Lucio Fontana, Vasco Bendini, Alfredo Chighine, Emilio Scanavino.
Luigi Caretto e Caretto & Occhinegro offrono quindi ai collezionisti opere fiamminghe e olandesi dei secoli XVI-XVII, dipinte da virtuosi artisti tra cui Jan Cossiers, Christiaen van Couwenbergh, Jan Miense e Bartholomeus Molenaer, Jan Woutersz, Ambrosius Francken II e Sebastian Vrancx.
“White Lands” predilige disegni, schizzi, acqueforti, studi dalle cromie delicate, soprattutto novecenteschi, realizzati da Federico Boccardo, Franco Gentilini, Heinrich Vogeler, Aroldo Bonzagni, Enrico Prampolini, Tato, Marino Marini, Mario Sironi e Carlo Carrà.
Da Biasutti & Biasutti si possono ammirare creazioni di Carol Rama, Luigi Spazzapan, Paul Jenkins, Gilberto Zorio, Sandro Chia, Hermann Nitsch, Mark Tobey, Hans Hartung, Carla Accardi.
Al centro dell’area allestita da Photo & Contemporary, disteso su alcune pile di giornali, un grande coccodrillo composto con carte da gioco, opera di Nicola Bolla, sembra posare per i visitatori, a fianco della fotografia “Shodoshima” (Georges Rousse).
Dipinti datati dal Trecento (Lorenzo di Bicci) al Novecento (Achille Funi) e tarsie lignee (Antonio Bonadè e Giuseppe Maria Bonzanigo) vengono esposte da “Benappi Fine Art”, ma gli amanti dell’arte asiatica possono infine apprezzare gli oggetti da Schreiber Collezioni.
Attendiamo dunque la prossima edizione di Flashback per deliziare nuovamente gli occhi con un’ampia scelta di eterogenee espressioni artistiche.

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Dida: Nicola Bolla
“Crocodile player”
2008

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