Ci sono paesi nel mondo in cui i giovani non hanno conosciuto altro che guerra, ci sono 29 guerre in corso in questo momento e probabilmente molte altre, non è facile contarle. L’orrore dell’Ucraina è tremendamente vicino a noi e purtroppo non è il solo conflitto che lacera l’umanità. La presentatrice Barbara ha in questo modo riassunto efficacemente il motivo per cui ci siamo trovati per questo concerto. Ricordiamo ed aiutiamo chi soffre l’abominio della guerra, senza distinzioni.
La riunione musicale del 23 aprile pomeriggio a Ceretta, su uno spunto dell’ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome) di Torino e la presenza delle amministrazioni dei tre comuni, ha messo insieme una cinquantina di musici delle Filarmoniche di Corio, Mathi e Ceretta dirette dall’infaticabile maestro Andrea Marchi. L’unione fa la forza, l’amalgama sonoro ottenuto e la completezza delle timbriche hanno creato un risultato sorprendente. È stato sviluppato un programma di musica originale per banda incentrato sui temi della guerra, della grazia della pace e del valore assoluto della libertà. Diritto fondamentale degli esseri umani, troppo spesso piegato a strumentalizzazioni ed egoismi di parte.
Il concerto è stato organizzato per sollecitare tutti ad aiutare concretamente chi soffre con il tramite del SERMIG – Servizio Missionario Giovani. Una sua rappresentante è stata presente all’evento ed ha spiegato cosa è: un Arsenale che non produce armi ma azioni concrete di pace a Torino ed in tutto il mondo. Gli aiuti raccolti e forniti al popolo ucraino in questo periodo sono stati ingenti, fino alla data oltre 1500 tonnellate di generi alimentari e medicinali in più di 80 invii, ed aumentano giornalmente grazie all’aiuto di tantissimi. Siamo tutti chiamati, nessun altro può fare la nostra parte; senza il nostro contributo, grande o piccolo, mancherà sempre un pezzo. Per le modalità di aiuto e donazioni al SERMIG potete trovare le indicazioni all’indirizzo: https://www.sermig.org/insieme/dona-ora.html
Fotografie di rito a fine concerto, giovani e meno giovani uniti sotto la bandiera della Pace.
Il 25 Aprile la Filarmonica ha finalmente ripreso il tradizionale accompagnamento musicale nelle occasioni istituzionali, sfilando per le vie della città per rendere onore alle Pietre della Libertà. Quest’anno il 25 aprile ha avuto un sapore diverso, con l’antitesi tra il sollievo per poter essere di nuovo insieme e l’angoscia per le nubi di guerra incombenti. Due anziani partigiani sono stati i testimoni ancora viventi di questa giornata ed il sindaco Paolo Biavati, alla fine del suo secondo ed ultimo mandato, con visibile commozione ha scandito “democrazia, libertà e pace”, il vero significato della festa del 25 aprile che nessuno può mettere in discussione.
Luigi Chilà