Capacità di giudizio e buon senso sono i principali criteri con i quali
si organizza e si partecipa in gruppo a un viaggio a piedi di più
giorni (trekking); la consapevolezza della personale preparazione
fisica, del proprio tempo a disposizione e, nonostante la programmazione,
saper accettare l’incerto, le bizze del meteo e le incognite
dell’ambiente, e ancora… avere spirito di adattamento e affiatamento con
i compagni di cammino. Consapevoli di quanto sopra, la decisione presa fu
di percorrere in sette tappe i centotrenta chilometri del percorso
storico che collega le città di Bologna e Firenze attraverso l’Appennino
Tosco – Emiliano. Le tappe lontane dalla folla, caratterizzate da pendii
sia dolci che alquanto ripidi nonostante non raggiungano quote elevate,
l ( per dire, la più alta di tutto il percorso si trova in località Banditacce 1204 m.
s.l.m. ), ci hanno fatto scoprire suggestivi angoli di natura
incontaminata attraversando rigogliosi boschi di carpini e faggi, prati
in fiore e pittoreschi borghi. Un viaggio tra bellezze naturalistiche,
paesaggistiche, archeologiche. La via è l’antico percorso che nel
passato percorrevano gli Etruschi per il loro commercio
transappenninico. Nel 187 a.C. per volere del console Caio Flaminio dopo
aver sconfitto i Liguri stazionari sull’Appennino, fece costruire
sull’antica traccia una strada di collegamento tra l’Emilia e la
Toscana, la “Flaminia Militare”. In seguito fu dimenticata ed il tempo
ne nascose ogni traccia. Due abitanti di Castel
dell’Alpi, lo scalpellino Franco Santi e l’avvocato Cesare Agostini – a
seguito del ritrovamento del Santi di una moneta romana in zona Monte
Bastione nei pressi di una cava dalla quale i romani prelevarono la
pietra arenaria per la costruzione -, si persuasero che
nei paraggi si potesse trovare l’antica via. Iniziarono la ricerca e gli
scavi, e nel 1979, a dispetto degli increduli e degli opponenti, portarono
alla luce i primi metri di basolato. Il percorso escursionistico nato
negli ultimi anni ’80 prende il nome di Via degli Dei per il suo
procedere su monti e attraversare località dal nome di antiche divinità
pagane come Monte Adone, località Monzuno (da Monte di Giove), Monte
Venere, Monte Luario (da Lua, dea romana dell’espiazione). Iniziamo il
nostro viaggio da Bologna ( chiamata la “Dotta” per la sua antica
università, la “Grassa” per la sua gastronomia e la “Rossa” per il
colore dei suoi tetti. Nota per il suo centro storico medievale tra i
più estesi e meglio conservati d’Europa ) proprio dalla stazione
centrale (54m s.l.m.) raggiungendo Piazza Maggiore poi, percorrendo una
piccola parte dei trentotto chilometri dei portici esistenti nel solo
centro storico bolognese, si raggiunge in Via Saragozza l’Arco del
Meloncello da dove inizia il porticato di due chilometri che ripido
sale al Colle della Guardia, uno sperone in parte boschivo dove a quota
280m sorge il Santuario della Madonna di San Luca. È un primo assaggio
dei ripidi pendii che si affronteranno nei giorni a venire. Seguendo i
numerosi segnavia si conclude, a venticinque chilometri dalla partenza,
la prima tappa in località Badolo (425m s.l.m.), piccola frazione del
comune di Sasso Marconi (BO). La successiva tappa ci ha portato a Monzuno (BO)
posta a 621m s.l.m. sulla modesta dorsale collinare, solcata da
formazioni calanchive, che separa le valli dei torrenti Setta e Savena.
La terza tappa si è poi conclusa in località Madonna dei Fornelli (BO)
frazione di San Benedetto di Sambro situata a quota 798m. Località
turistica famosa per la sua storia e per il suo magnifico paesaggio. Con
la quarta tappa siamo giunti al Passo della Futa (903m s.l.m.) nel comune
di Firenzuola (FI) centro della Romagna Toscana situato sul versante
Adriatico dell’Appennino. Durante la seconda guerra mondiale sul Passo
fu edificata dall’esercito tedesco la cosìddetta Linea Gotica costituita
da numerose fortificazioni. Abbandonate al finire della guerra, in loco
rimane il cimitero militare germanico che riunisce la salme di oltre
trentamila soldati tedeschi caduti nel territorio tosco – emiliano.
Decisamente in Toscana la nostra quinta tappa raggiunge, nella valle del
Mugello a nord di Firenze, il comune di Scarperia e San Piero a Sieve
(FI) istituito nel 2014 dalla fusione dei due comuni. Ad accoglierci al
termine della sesta tappa ecco la località di Olmo (500m s.l.m.) situata
lungo la Via Faentina nel comune di Fiesole. Via suggestiva per
assaporare le bellezze archeologiche dell’antico comune. La settima
tappa è coincisa col cammino conclusivo del viaggio: dalla città di Bologna alla
città di Firenze, soprannominata da Dante “la Città Nobile”, una delle città più belle del mondo.
Cartografia: Via degli Dei 1:25.000 carta escursionistica e guida
turistica
Francesco Reymond