Quarantacinque anni insieme. Fra pochi giorni il primo anniversario che non festeggeremo.
Migliaia di giorni in cui si sono succeduti fatti e misfatti, routine e imprevisti, sogni, progetti e soprattutto lavoro…tanto, due figli da crescere da soli, i nonni lontani che significava occuparsi anche di loro, perché così ci avevano insegnato, e siamo stati ottimi figli, un po’ alla mercé di quell’egoismo che subentra quando si è disponibili.
I nostri caratteri erano agli antipodi, le troppe incombenze spesso generavano frizioni, ma nonostante tutto non abbiamo mai abbandonato il comune cammino spesso arduo e accidentato.
Il senso del dovere e l’etica del lavoro per te erano fondamentali, autorevole ma non autoritario, te lo hanno dimostrato le decine e decine di tuoi colleghi arrivati sia al rosario che al funerale, dispiaciuti e amareggiati di non essere a conoscenza del tuo calvario durato esattamente due anni che con il tuo abituale riserbo avevi condiviso con una cerchia molto ristretta di persone.
Di poche chiacchiere, a differenza mia, spesso mi dicevi: “Tu mille parole per non dire nulla, a me ne bastano tre per dire tutto”.
Questi ultimi due anni ci hanno annientati, quando eravamo finalmente liberi da incombenze e per noi iniziava l’età del raccolto e della leggerezza una bestia feroce ha preso possesso del tuo corpo, lentamente. inesorabilmente. Hai lottato e sperato, purtroppo ha vinto lei.
Restano molti rimpianti, di cose non fatte e non dette, di questo maledetto COVID che ha complicato le procedure e permesso ad alcuni medici di base di blindarsi e rallentare cure o formulare diagnosi tardive e superficiali; di quella stagione che è l’essere diversamente giovani e ancora in forze, di non vedere crescere quella meravigliosa creatura che è il nostro nipote Alberto. Soprattutto di essersi sottoposti, con le poche forze rimaste ma con la tenacia della speranza, a cure estenuanti, con effetti collaterali devastanti che progressivamente toglievano senso e dignità alla vita.
Ma, come ci disse, Alessandro, infermiere della fondazione FARO, prezioso aiuto delle ultime settimane, “se solo aveste rinunciato alla più piccola delle opportunità, sarebbe stato un rimpianto in più”.
In Italia forse sarebbe il caso di parlare di maggior prevenzione e qualche screening in più. invece…
Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto in tutti questi mesi, soprattutto gli ultimi, la S. Messa di trigesima di mio marito, Daniele Frizzi verrà celebrata sabato 23 luglio alle Ore 18,30 a Santa Maria, a Caselle Torinese.
Noi lo ricordiamo così.
Giuliana, Simone e Francesca
L’Associazione Turistica Pro Loco di Caselle Torinese, la direzione e la redazione di “ Cose Nostre” si uniscono al grande dolore di Giuliana per la perdita del marito, Daniele Frizzi
In ricordo di un uomo perbene
La scomparsa di Daniele Frizzi
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