“Penso che un sogno così
non ritorni mai più,
mi dipingevo le mani
e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo
dal vento rapito,
e incominciavo a volare
nel cielo infinito”
Sono le indimenticabili parole della prima strofa di “Volare” di Domenico Modugno. Se non vi annoiamo troppo e se riuscirete ad arrivare al termine della lettura, capirete perché Antonio Lo Muscio, “Casellese dell’anno 2022”, ci ha insegnato a volare.
Incontriamo Antonio, sì Presidente de “ La Stella Polare”, ma incontriamo soprattutto un uomo – a cui quest’anno va l’ambito riconoscimento conferitogli dall’Associazione Turistica Pro Loco di Caselle Torinese – che ha saputo dare un vero senso alla sua vita ed a quella di molti altri meno fortunati di noi. Stiamo chiacchierando nella bella sede de “ La Stella Polare”, in Piazza Garambois.
Che piacere, che onore e che emozione essere seduto con una tazzina di caffè di fronte al “ Casellese dell’anno 2022”. Antonio parla a libro aperto.
“Ho 67 anni, sono di famiglia pugliese, ma nato a Torino. A Caselle abito dal 1974, quando mi sposai. E Caselle è ormai la mia città. Lavoro nel commercio e da sempre avevo un sogno nel cassetto: quello di realizzare un centro di aggregazione e ci sono riuscito. Abbiamo costituito un’associazione, una sorta di palestra di vita per persone disabili, così che il futuro di queste ultime possa avere una qualità migliore”, dice Antonio.
– Parliamo di Antonio Lo Muscio come presidente de “La Stella Polare” e partiamo da un po’ di storia: ci racconti come è nato il sodalizio che ora presiede.”
“ La Stella Polare è nata nel 2007 da tre genitori di ragazzi diversamente abili che avevano l’intento di dare la possibilità a questi ragazzi e ragazze di poter essere inseriti nel tessuto sociale lavorativo. Per tre anni abbiamo operato sul territorio di Caselle spostandoci tra i locali dell’Informagiovani e l’oratorio, gentilmente offerti dal Comune di Caselle e da Don Claudio, il nostro parroco.
Nel 201, purtroppo, sono venuti a mancare i due genitori con cui collaboravo e mi sono così ritrovato a gestire le tante questione de “La Stella Polare” da solo, dovendo affrontare problematiche molto impegnative. La prima idea, anche per sconforto, era di mollare tutto. Ma poi, dopo aver parlato con i ragazzi, ho capito che non poteva e non doveva esserci alternativa: decidemmo di proseguire, per continuare quello che ci eravamo prefissati, cioè aiutare chi come noi aveva bisogno di un supporto anche solo informativo. Così andammo avanti. Scelta fortunata. Non sbagliai perché cominciarono ad arrivare persone che ci affiancarono come volontari e cosi costituimmo nel 2011 ufficialmente “ La Stella Polare Onlus”. Quella che oggi si presenta così:
“Siamo un centro di aggregazione e integrazione tra persone diversamente abili e normodotate. Promuoviamo e pratichiamo lo sport disabile, diamo assistenza e risposta a 360° su temi inerenti tutto il mondo della disabilità”.
“Presidente, o meglio” Casellese dell’anno”, ci spiega questo concetto? Cosa intende esattamente per “dare assistenza e risposta a 360 gradi sui temi inerenti tutto il mondo della disabilità”? “
– Vorremmo essere il punto di riferimento per le persone diversamente abili, ma anche per i normodotati, che cercano una migliore aggregazione e integrazione. Ci prefiggiamo quindi di fornire assistenza e risposte cercando di trovare assieme le fonti necessarie per risolvere i problemi verso tutti coloro che si rivolgono a noi. –
“ Ci parli di come avete aderito al “Progetto gentilezza” , istituito dal Comune di Caselle.”
– Noi abbiamo aderito molto volentieri al “Progetto Gentilezza” che il Comune di Caselle ha voluto proporre alla cittadinanza. Lo abbiamo sviluppato con i ragazzi scrivendo frasi gentili e stampate su dei cuori colorati che si possono appendere all’albero di Natale per ricordare che la “gentilezza non costa niente, ma rende molto”. –
“ Da queste colonne desidera lanciare un appello a qualche ente o in favore di qualche associazione?”
– Vorremmo che si creasse una sensibilità tale da costruire una città a zero barriere architettoniche dove, sia i diversamente abili, che gli anziani, così come le mamme con carrozzine possano viverla godendosela. –
“Se dovesse concludere questa intervista con una canzone da dedicare ai suoi meravigliosi collaboratori cosa vorrebbe cantare?”
– Senza dubbio “Volare” di Domenico Modugno, proprio per poter volare all’infinito. –
Ma l’infinito c’è: è sulla porta de “La Stella Polare”, di cui Antonio Lo Muscio è presidente. “ La Stella Polare” non ha spazio e non ha tempo: vive in una terza dimensione, dove è il bene a guidare, laddove si cerca di dare una vita migliore a chi la vita se l’è vista negare.
Da Antonio Mangalaviti ad Antonio Lo Muscio: il premio “ Il Casellese dell’Anno” nel segno della continuità guardando verso coloro che lavorano in silenzio, dando la cosa più preziosa e più difficile da trovare: l’amore assoluto e disinteressato. Regalando e regalandosi al prossimo.