Il 14 novembre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata mondiale del diabete con la finalità di sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica su come prevenire e gestire tale patologia. Si tratta di una malattia cronica, caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue, che riguarda circa il 7% della popolazione. Ciò significa che nel comune di Caselle Torinese, con circa 14.000 abitanti, vi sono circa 980 soggetti diabetici. Numeri molto alti e destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni per via dello stile di vita sempre più sedentario e dell’alimentazione sempre meno salutare. Ma, se da un lato aumentano i casi di diabete, dall’altro lato anche la ricerca non si ferma: negli ultimi anni sono stati evidenziati nuovi fattori di rischio e soprattutto sono stati introdotti nuovi farmaci estremamente efficaci e sicuri che stanno mandando in pensione gli ipoglicemizzanti orali (sulfaniluree come la gliclazide) cioè quei farmaci che possono provocare delle ipoglicemie alle volte molto pericolose. Sui nuovi fattori di rischio merita una menzione l’insonnia: chi dorme male ha un maggior rischio di aumentare di peso e di sviluppare anche il diabete mellito di tipo 2, come evidenziato da una ricerca dell’Università di Torino. Altri studiosi hanno invece osservato che una durata del sonno inferiore alle cinque ore è associata ad un aumento del 25% del rischio di mortalità. Per ridurre tale rischio dovremmo cercare di dormire circa otto ore a notte. Quindi la prevenzione non riguarda solo più la cucina, ma anche la camera da letto. Importante inoltre non scordare altri fattori di rischio quali il fumo di sigaretta che aumenta il rischio di sviluppare il diabete oltre alla più che nota associazione con le malattie cardiovascolari e tumorali.
Per quanto riguarda le terapie invece è in atto una vera e propria rivoluzione: l’obiettivo non è solo più abbassare il valore dell’emoglobina glicata, ma anche e soprattutto ridurre i fattori di rischio cardiovascolari. Il diabete infatti è un killer che uccide sotto falso nome: non sentirete mai dire “è morto di diabete”, ma di ictus o infarto che sono spesso conseguenza della sindrome metabolica e del diabete stesso. I nuovi farmaci, prescrivibili in alcuni casi anche dal proprio medico di famiglia con la nota 100 dell’AIFA non solo non provocano ipoglicemie, ma sono efficaci anche nel ridurre il peso corporeo nonché il rischio di patologie cardiache e renali, anche in assenza di diabete. Si tratta principalmente degli agonisti recettoriali del GLP-1 (Glucagon-like peptide 1) e degli inibitori SGLT2 (glifozine o glicosurici). Questi farmaci sono indicati già come prima scelta nei diabetici con malattia cardiovascolare o malattia renale cronica o ad alto rischio di malattia cardiovascolare, mentre la metformina rimane il farmaco di prima scelta per il trattamento del diabete mellito tipo 2 senza tali patologie associate e salvo controindicazioni o intolleranze. La dolce vita in conclusione non va condannata, ma perseguita: spetta ad ognuno di noi limitare però i fattori di rischio per praticare uno stile di vita sano, mentre compito del medico di famiglia, del diabetologo e del cardiologo è utilizzare ogni arma a sua disposizione per contrastarne le complicanze.
Il medico, il paziente e…la Dolce Vita
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