Chi si infortuna, oltre all’eventuale dolore fisico, prova una grande frustrazione a seguito della privazione del gioco di squadra e dello svago preferito a esso connesso. Nell’ambito della psicologia dello sport l’infortunio è un argomento molto delicato e ai primi posti nella ricerca scientifica e nella riabilitazione medico sportiva. Molti studi hanno dimostrato che numerosi atleti a seguito di un incidente sportivo hanno difficoltà a riprendere l’attività sportiva. Nonostante una efficace riabilitazione, spesso accade che il corpo riprende a funzionare, mentre la mente va in blocco. Come se qualcosa di sconosciuto impedisse di ritornare alla prestazione prima dell’incidente. Gli atleti che si infortunano devono pertanto essere pronti psicologicamente a superare le paure connesse all’infortunio subito.
Proviamo a vedere come si può superare questo trauma dal punto di vista psicologico.
1. Per prima cosa bisognerebbe imparare a sviluppare la capacità di esprimere il più possibile le emozioni che si provano in queste circostanze, come la rabbia, la frustrazione, l’impotenza, la tristezza. Sono tutte emozioni negative che vanno sfogate e con cui bisogna fare i conti per non rischiare che possano interferire con la riabilitazione.
2. In secondo luogo, è importante comprendere che i tempi previsti per la ripresa dell’attività sono indicativi. Inoltre potrebbero esserci degli imprevisti; sarà quindi bene coltivare la pazienza.
3. Quando si subisce un trauma significativo il nostro cervello deve riorganizzarsi per capire il cambiamento del nostro corpo.
4. Occorrerebbe continuare, per quanto possibile, a seguire sia gli allenamenti che le partite della propria squadra, perché questo comportamento può aiutare a sentirsi ancora inclusi nell’ambiente in cui si era titolari.
5.Coltivare la positività, il buon umore e l’allegria. Sono questi atteggiamenti che può sembrare assurdo associare all’infortunio, ma è stato dimostrato che le emozioni positive favoriscono e probabilmente accorciano i tempi di recupero perché danno spazio alla positività e all’ottimismo. In questo caso serve pensare con la tecnica del “qui e ora” per aiutarsi nel recupero. Ossia facciamo ciò che è nelle nostre possibilità, in quel preciso momento. Si diceva che un infortunio è compreso negli eventi traumatici e per questo può generare anche un consistente “disturbo post traumatico da stress”.
Il PTSD è un disturbo presente nel DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel capitolo dei disturbi correlati al trauma e allo stress. Tale disturbo, che in genere si manifesta con sintomi come ansia, depressione, ricordi emotivamente molto intensi e immagini disturbanti dell’evento traumatico, flashback, è oggi trattato con l’approccio psicoterapeutico EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing),
È uno schema terapeutico utilizzato per il trattamento dei traumi che si traducono in un disagio psicologico molto importante (Stress post traumatico).
Si è largamente constatato che dopo un certo numero di sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico si attenuano e perdono la loro carica emotiva negativa (www.Emdr.it).
L’EMDR tende a ridurre le sofferenze causate dal trauma e aiuta il paziente a considerare l’esperienza vissuta da una nuova prospettiva, integrata nella realtà attuale e perciò meno disturbante.
Riprendendo il tema della psicologia dello sport, si può affermare che l’utilizzo dell’EMDR può aiutare gli atleti a controllare l’ansia prima di una prestazione e a rielaborare il trauma a seguito di un incidente occorso durante l’esercizio sportivo. Tra le varie casistiche trattabili con questo modello terapeutico si considerino gli atleti pluri infortunati, le carriere sportive terminate all’improvviso, la morte di un compagno di squadra, ecc.
Un infortunio è forse la prova più ardua a cui è sottoposto un atleta. È importantissimo lo stato d’animo e riuscire a percepirsi come un combattente anche nei momenti più cupi permetterà di ritornare più forti di prima.
