Il punto sugli interventi in scaletta. Giovedì 25 luglio in Regione si è svolto un incontro con RFI, Trenitalia, sindaci, Agenzia e Città metropolitana per fare il punto sullo stato dei lavori alla linea e sulle prossime tappe. Qui di seguito il sunto di quanto è emerso.
Scale mobili e ascensori. Il problema interessa le due stazioni di Caselle Aeroporto e Caselle città. Già indisponibili da tempo nella precedente gestione GTT, l’impossibilità di usare le scale mobili e la disponibilità a singhiozzo degli ascensori costituiscono un pessimo biglietto da visita per i viaggiatori in transito, nonché un serio problema per i portatori di handicap. Nelle scorse settimane le vecchie scale mobili sono state smontate e, comunica RFI, “sono stati ordinati i nuovi impianti di accessibilità rispondenti alle più recenti normative europee che entro fine anno saranno operativi». Due milioni di euro la spesa.
Servizio diretto su Germagnano. “Nei prossimi mesi gli interventi di RFI continueranno anche nella tratta Ciriè-Germagnano per adeguarla alla massima massa assiale e alla sagoma limite […]. Completati tali interventi sarà possibile estendere da Ciriè a Germagnano le attuali linee SFM 4 e 7, garantendo anche in tale tratta un aumento della frequenza dei treni ed eliminando la necessità di cambio treno a Ciriè; attivazione prevista entro il primo trimestre 2025».
Nuovi convogli. A partire dal 2025 e poi a regime nel 2026 sulla linea inizieranno a circolare i nuovi treni “Rock” a due piani (ETR 521).
SFM 6 da Asti all’Aeroporto. Tra l’autunno e la fine dell’anno corrente è previsto il completamento dei lavori alla stazione Aeroporto e il potenziamento della sottostazione elettrica di Rigola. Questi interventi permetteranno di estendere fino a Torino Aeroporto la linea SFM 6 Torino-Asti, con aumento sulla linea della frequenza dei passaggi che diventerà di tre treni ogni ora.
Riattivazione della tratta montana. Questo obiettivo, molto atteso per il rilancio turistico delle Valli di Lanzo, richiede diversi interventi di adeguamento, tra cui la sostituzione dell’armamento ferroviario, gli adeguamenti dei circuiti di protezione della trazione elettrica, la messa in sicurezza delle opere d’arte, l’implementazione del SCMT con la soppressione dei passaggi a livello e la costruzione delle opere sostitutive. Questa fase è finanziata con fondi Pnrr e prevede il ripristino del servizio ferroviario fino a Ceres «con previsione primo trimestre 2026».