Per fortuna l’età media degli Italiani cresce costantemente grazie ad uno stile di vita sempre più sano (si fuma molto meno, si mangia meglio e in generale si è più consapevoli degli effetti delle sostanze nocive iniziando dall’esposizione protratta al sole) e grazie alle terapie farmacologiche che oggi permettono di migliorare non solo la quantità di vita, ma anche e soprattutto la qualità. Bisogna però evitare di eccedere nella medicalizzazione, sottraendosi all’uso inappropriato di farmaci o addirittura all’abuso. Quanti di voi assumono più di 5 farmaci ogni giorno? Si tratta della politerapia, definita come l’assunzione di 5 o più farmaci contemporaneamente ed è una pratica comune tra le persone meno giovani e quelle con condizioni mediche croniche. Sebbene la politerapia è necessaria ed indispensabile per gestire diverse patologie croniche complesse, un suo utilizzo inappropriato è associato ad un aumentato rischio di effetti collaterali e di interazioni farmacologiche. La complessità dei regimi terapeutici aumenta inoltre il rischio di non aderenza alla terapia (con il rischio aumentato che non vengano assunti quelli importanti) e di errori, spesso comuni, nella somministrazione dei farmaci (confusione più facile negli anziani).
Studi recenti dimostrano che nelle persone che assumono più di 5 farmaci al giorno, almeno uno di questi sia inappropriato, sottolineando l’importanza di una gestione farmacologica attenta e personalizzata a cura del proprio medico di famiglia che bene conosce il proprio paziente nel suo complesso. Va tenuto presente inoltre che anche le medicine cosiddette «alternative» e gli integratori possono causare eventi avversi.
Gli anziani sono particolarmente vulnerabili alla politerapia in quanto spesso affetti da patologie croniche tra le quali l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le poli-artralgie e le cardiopatie croniche. Un ricovero su sei delle persone over 65 anni è dovuto a una reazione avversa, quattro volte di più delle persone più giovani. In chi ha più di 65 anni infatti la distribuzione dei farmaci nei vari organi e tessuti è modificata in quanto con l’aumentare dell’età il fegato e i reni non funzionano più a pieno regime (il flusso ematico epatico diminuisce del 40% e si riduce la clearence del primo passaggio epatico per cui i farmaci anticoagulanti, le benzodiazepine e gli oppiacei richiedono dosi minori) e inoltre i livelli delle proteine seriche spesso sono diminuiti per malnutrizione o modifiche dietetiche volontarie o involontarie con ulteriore rischio di effetti collaterali da farmaci. La politerapia spesso causa ipotensione ortostatica, cadute a terra con alto rischio di frattura del femore e necessità di ricovero, ma anche scompenso cardiaco e deliri. Una ricerca pubblicata sul prestigioso “Journal of the American Geriatrics Society” ha evidenziato che in una popolazione di anziani con politerapia, almeno un farmaco era inappropriato in oltre il 50% dei casi, dato confermato e supportato da numerosi altri studi.
Un utile approccio per ridurre l’uso inappropriato dei farmaci nei pazienti con politerapia è quello di effettuare periodicamente una revisione delle terapie con il proprio medico di famiglia. Le revisioni regolari delle terapie farmacologiche possono infatti aiutare a identificare e rimuovere i farmaci non necessari. Attenzione però, va evitata del tutto l’autosospensione senza consulto medico. Inoltre è bene non assumere integratori senza necessità come anche evitare, se possibile, di assumere “farmaci da banco” per ogni sintomo come ad esempio antinfiammatori o, peggio ancora, gli antibiotici che devono essere, proprio per tale motivo, assunti solo dopo visita e prescrizione medica. Il “fai-da-te” lasciamolo per i nostri hobby, mentre per le cure mediche è bene sempre rivolgersi al proprio medico di famiglia che valuterà la reale necessità di un trattamento medico farmacologico. E voi quanti farmaci assumete ogni giorno?
La politerapia
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