C’è una imperdibile manifestazione a Cuneo, alla Fondazione Peano: “Cuneo Vualà” dedicata al “ carnet de voyage”, anzi chiamiamolo “taccuino di viaggio”: oggetto artistico di cui abbiamo parlato negli articoli dedicati a Stefano Faravelli e Lorenzo Dotti.
La manifestazione, organizzata dalla bravissima storica dell’arte Ivana Mulatero, ha raggiunto quest’anno la dodicesima edizione, senza fermarsi neppure durante la pandemia. Dopo gli ultimi “taccuini” dedicati a Dante(2021), all’Egitto(2022), a torri, castelli e fortezze(2023), quest’anno il tema era “Il taccuino del pellegrino”: “un tema che rilancia a colui che si muove per la salvezza materiale, del corpo e dello spirito” spiega la curatrice.
Entro fine settembre bisognava consegnare i lavori che saranno esposti dal 20 ottobre.
Ecco: parte della mia estate e di quella delle amiche coinvolte ha ruotato attorno a chiese, cappelle, eremi e monasteri…
Un’esperienza un po’ pazza; d’altra parte il tema era legato anche al fatto che quest’anno ricorre l’ottavo centenario del Cantico delle Creature di San Francesco, un santo che conosceva bene la pazzia di rinunciare a tutto e vivere controcorrente!
Per tre giorni abbiamo soggiornato all’Eremo di Busca che, acquistato negli anni ‘50 dal Parroco di Carmagnola dalla famiglia Grimaldi, è diventato “casa vacanze” soprattutto per i Carmagnolesi, ma che ha accolto anche il nostro gruppo di “carnettisti” nei suoi meravigliosi spazi, affrescati dal Gonin. A Busca abbiamo avuto il piacere di soggiornare con l’ottimo carnettista Walter Tesio e alcuni artisti di “Acquatorino”.
Poi è stata la volta di un monastero a ridosso di Finalborgo, in Liguria, anch’esso aperto come “casa vacanze” a costi davvero contenuti, dove quattordici suore dell’ordine domenicano di S. Rosa di Lima operano con solerzia e un sorriso contagioso!
Una settimana di bellezze, disegno e meditazione sul “memento mori”. Ma non è finita, perché le “amiche di acquerello” hanno inventato – o meglio, ricostruito – con me un pellegrinaggio più vicino a casa, proprio qui a Casalborgone, sulle orme dei “ cammini” che i medici locali alle prime avvisaglie di battiti scoordinati invitano a percorrere quotidianamente, ma che ricalcano un percorso che faceva parte di un ramo della Via francigena che collegava la città di Industria a Chieri.
C’è stato un primo sopralluogo in cui ognuna si è scelta la porzione di cammino che sentiva più profondamente, poi è stato tracciato il nostro pellegrinaggio (per la pace, abbiamo deciso): parte dalla cappella della Madonna di Loreto del 1700, sale alla chiesa romanica di San Siro e termina alla chiesetta dedicata a San Bernardo Abate.
Camminando sono venuti in mente episodi che raccontavano gli anziani del posto ( e siamo andate a chiedere conferma a chi c’è ancora), episodi che sicuramente avevano spinto a chiedere l’aiuto del Santo a cui le abitazioni erano vicine: molto tempo fa, con piccoli centri abitati lontani dalla chiesa parrocchiale, le cappelle erano primo luogo di raccolta e di preghiera. In collina poi succede che la voce arrivi facilmente da un “bricco” all’altro e camminando ci sembrava di sentire notizie e suppliche passare così nell’aria.
“A l’ha fala?” chiedeva da San Siro una contadina all’amica che abitava sul bricco opposto, in ansia per il figlioletto che aveva ingoiato una pinza per capelli! E questo piccolo che ora è un uomo imponente ci ha raccontato a sua volta altri episodi drammatici che l’ invocazione a questo o quel Santo aveva miracolosamente risolto e di cui restano anche ex voto. Abbiamo fatto aprire le chiese, per ammirare e dipingere decorazioni, ex voto, angoli suggestivi.
Ognuna di noi ha realizzato il lavoro ad acquerello su carta di riso e tutto è stato completato con appunti e osservazioni. Un lavoro di gruppo coinvolgente e positivo. In fondo abbiamo ricevuto pienamente il dono che un pellegrinaggio promette: una sorta di sguardo nuovo, salvifico.
Ora toccherà a Ivana Mulatero occuparsi della mostra che sarà inaugurata il 20 ottobre alle ore 17, presso la Fondazione Peano, in Corso Francia, 47 a Cuneo.
Potrete ammirare la mostra collettiva che raccoglie i taccuini di artisti italiani ed europei e la mostra personale che quest’anno sarà dedicata all’artista Roberto Cariani.
I migliori carnettisti saranno invitati a Clermont Ferrant per il Festival internazionale del taccuino di viaggio, che si terrà in novembre. Una bella esperienza e un mondo da conoscere. Penso che camminare, disegnare, parlare con la gente, meditare, scrivere, siano un modo per riacquistare il contatto con il mondo…reale! Vi aspettiamo il 19 ottobre all’ inaugurazione. Il prossimo anno potrebbe unirsi da Caselle un drappello di viaggiatori…col taccuino!
Naz