Se c’è una cosa che non sopporto, quando apro il pc, o quando chiudo dopo aver fatto una qualsiasi operazione è la richiesta di installare gli aggiornamenti: prima, durante o dopo li devi mettere, altrimenti alla prossima chiusura o riaccensione lo farà comunque.
È il tempo che impiega il sistema a farlo che indispone: quella percentuale che pare non arrivi mai al 100%; anzi, al 98% indugia ancora, nemmeno facesse un lavoro di fino, un ritocco a noi incomprensibile per il quale la macchina chiede tempo, e ancora tempo, e per farti inquietare maggiormente aggiunge “Non spegnere il computer”.
Che sia chiaro!
Esci dalla stanza, torni ed è ancora lì a ronzare il maledetto macchinario, posseduto da un sistema imperscrutabile quanto una fede mentre, dice lui, si sta aggiornando.
Capita a un certo punto di dover fare altro di più utile e saresti tentato di spegnere, ma non sai se la maledizione del sistema si abbatterà sul tuo ferro mandandolo in crash, come si dice in gergo, magari perdendo dati, funzionalità, memoria, salute o che alla porta si possa palesare nientemeno che l’incubo dei complottisti: Bill Gates, minaccioso, che ti chiede ragione della manovra incauta che ora porterà conseguenze irrimediabili e castighi divini.
La creatura Windows, non va mai contestata, fermata, messa in discussione, tantomeno cercare di capirla: vive e agisce come crede, non sempre accontenta le nostre necessità.
Un po’ di tempo fa si è risvegliato il Kraken, mietendo vittime nel mondo, spaventando, seminando la disperazione su tutte le terre emerse e non, e proprio per un aggiornamento: solo la parola dovrebbe dare un barlume di sicurezza, invece l’ira di Dio s’è abbattuta sul mondo.
Una rabbia e un terrore moltiplicati per miliardi di volte, tranne i Cinesi: loro non usano Windows quindi si saranno messi a ridere. Forse nemmeno i Russi, ma credo fossero indaffarati a bombardare, attività delicata.
Basta scherzare: ciò che è accaduto (e che probabilmente riaccadrà) mostra la fallibilità anche dei sistemi più collaudati e complessi, che hanno dovuto cedere il passo a carta e penna, appunti scritti, messaggi a voce, e quant’altro ci siamo scordati nel tempo, ubriachi sempre più di una intelligenza che nonostante tutto è pur sempre artificiale: non sa aggiustarsi da sola, vuole l’umano, il cervello vero, la sensibilità che per sua natura le manca per essere riportata al suo ruolo: servire. Punto.
Solo quello deve fare, non passarci davanti ma aiutare, velocizzare un processo, non travolgerci e metterci in difficoltà se non nel panico. Certo in questo caso era una cellula del sistema operativo più usato e conosciuto al mondo, nient’altro, ma il granello di sabbia ha fermato il mondo dei trasporti, delle banche, e ancora. Teniamone conto quando affideremo ancora di più al sistema le nostre esistenze; mi piace l’idea, naturalmente perché è tutto smart, comodo, a portata di pensiero, basta desiderare, ma rimane comunque qualcosa senz’anima; vai a discutere con qualcosa che nemmeno sa della tua esistenza, immenso e impalpabile, immateriale, onnipresente, potente: praticamente Dio.
Accedere e sperare vada tutto per il meglio, sia un acquisto, una prenotazione, una transazione è un atto di fede che solo la spaventosa schermata blu può mandare in frantumi, come è accaduto.
Quel qualcosa che è sfuggito alle umane capacità ha prodotto danni irreversibili, disagi enormi, ritardi, ma soprattutto ci ha messo addosso una paura atavica: una entità incontrollabile che democraticamente sparge il caos ovunque.
Non esiste un piano B, preghiera a parte, non esiste un antidoto come per il morso del ragno violino.
L’unica cosa certa è il senso di impotenza.
Le cose sono poi tornate a posto, come acque nel proprio alveo, e come sempre accade alla fine ciò che è artificiale seppur cattivo e invisibile, viene messo in catene dall’ingegno umano: mi immagino un gruppetto di tecnici informatici che grondanti sudore abbiano trovato la soluzione, e con pala e piccone, cemento, ferro e forza muscolare siano stati capaci di eliminare il baco maledetto.
Naturalmente è stata questione di poco ed ecco spuntare le frasi a effetto dei soliti ben informati: prova generale, si stanno preparando, è stato voluto, vedrai vedrai.
Dimenticavo: svegliatevi.
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