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giovedì, Novembre 14, 2024

    Il cibo giusto ed il peso ideale

    Negli ultimi anni si parla tantissimo di cibo. Ci si chiede quale sia la dieta giusta, il peso giusto, la quantità giusta, e che relazione ci sia tra il cibo consumato e la nostra salute fisica e mentale. Sosteneva il filosofo tedesco Feuerbache “Noi siamo quello che mangiamo” già nel 1800 e forse ci sono dei pensatori che hanno un po’ esagerato con questo tema… Nello scorso numero vi ho parlato della psiconutrizione, la scienza che insegna cosa mangiare per favorire l’equilibrio mentale, evidenziando che alcuni cibi potrebbero avere una certa influenza sul nostro sistema nervoso, piuttosto che altri. Ora vorrei approfondire l’argomento cibo, ma da una prospettiva un po’ differente.

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    Sono nate varie correnti, spesso contraddittorie le une con le altre, che enfatizzano il prediligere alcuni cibi piuttosto che altri per stare al meglio. Addirittura ci sono degli estremisti: sono venuta a conoscenza di un influencer chiamato Paul Saladino, medico professionista, che invita a mangiare prevalentemente carne. La carne, secondo lui, è la chiave della forza e della vitalità e il colesterolo non provoca disturbi cardiaci. Ci sono poi i crudisti, che rifiutano qualsiasi trattamento fisico o chimico sugli alimenti per non alterarne le proprietà (sia che si mangi carne, pesce, verdura… vanno consumati crudi). Ci sono i vegetariani, contrari all’assunzione di carne e pesce, i vegani… Ma chi avrà ragione? Se non si vuole essere così estremi, meglio seguire i consigli dei nutrizionisti più equilibrati, che semplicemente credono che mangiare poco di tutto non dovrebbe creare particolari problemi.

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    Anche se si riuscisse a capire quale potrebbe essere il cibo ideale, si dovrà poi capire qual è la quantità giusta e soprattutto quanto si dovrebbe pesare per essere considerati “uno che sta bene”? È stato ideato il BMI (l’indice di massa corporea), un semplice calcolo che stabilisce quanto dovremmo pesare in base alla nostra altezza. Se non rispettiamo questa proporzione, siamo classificati come sottopeso (e quindi non andiamo bene), oppure sovrappeso (peggio ancora…).

    Mantenere il peso ideale è un cruccio per alcune persone che, pur desiderandolo, non riescono a rientrare nel peso consigliato (quello calcolato attraverso il BMI). Spesso il problema è il sovrappeso, più raramente il sottopeso. Le persone si sottopongono a diete per dimagrire, ma non ci riescono, e poi dopo poco riprendono il loro normale peso. Se si ha insuccesso in una dieta, o più diete, si può addirittura venire additati come “uno che non si impegna”, quasi fosse unicamente una questione di volontà. Tanto malessere può indurre una persona a ricorrere alla chiurugia con gli interventi di “sleeve gastrectomy”, ovvero di riduzione della capienza dello stomaco per favorire il dimagrimento. In altri casi, si tenta di dimagrire con i farmaci dimagranti, sempre più diffusi. Si tratta di iniezioni quotidiane di un medicinale che riduce fortemente il senso di fame. Le persone che lo utilizzano sostengono che il farmaco cambi il modo che la persona ha di pensare al cibo. Farmaci dimagranti come Ozempic, nati come antidiabetici, sono diventati molto popolari negli ultimi anni anche perché alcune celebrità e influencer hanno iniziato ad usarli esaltandone le proprietà. Ci sono testimonianze che garantiscono che tale farmaco riduca il desiderio di avere altri comportamenti compulsivi, come fumare, bere alcolici, fare shopping. Detta così sembrerebbe che esso permetta di raggiungere effetti negati a chi ha tentato con anni di palestra e dieta invano. Però pare che non tutti rispondano al farmaco allo stesso modo ed inoltre potrebbe dare effetti collaterali non da poco, come fastidiosi disturbi intestinali. Attualmente sono molti gli studi sperimentali volti a migliorare il farmaco e a capire se potrebbe essere utile per altre malattie metaboliche.

    Alcuni medici e nutrizionisti hanno però iniziato a chiedersi se una persona sovrappeso debba essere considerata malata, o un futuro malato, e per questo debba per forza dimagrire. L’obesità viene collegata a tante altre malattie, come malattie respiratorie o cardiovascolari. Eppure, esistono persone pesanti ma sane. Quindi, ci sono pazienti e medici che si ribellano alla concezione che se uno è grosso non è sano. Sembrerebbe essere uno stigma. Le nuove ricerche sul fenomeno dimostrano che l’obesità non è per forza un problema e bisognerebbe riconsiderare gli standard su peso e salute.

    Credo che l’essere umano, e la sua salute sia fisica che mentale dipendano dalla concatenazione di tanti fattori. È comprensibile che gli studi scientifici possano però focalizzarsi su un fattore, oppure pochi fattori per volta e dare delle indicazioni che però non devono essere prese alla lettera. Leggendo spesso studi scientifici di vario tipo, non è raro imbattersi in contraddizioni e confusioni. Probabilmente non esiste il modo ideale di mangiare, il peso ideale e neppure lo stile di vita corretto per tutti.

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