Sì, le biblioteche sono belle. Belle e importanti. Io amo molto la nostra biblioteca sita nei bei locali di palazzo Mosca. È un luogo che amo frequentare, sia per prendere libri ma anche per gironzolare nei suoi corridoi, per scrutare tra i vari testi e cercare nelle varie sezioni qualche chicca. È un’esperienza gratificante. La biblioteca comunale, dove c’è, deve essere considerata l’istituzione più importante di una città. Più importante anche dell’Amministrazione? Sì.
È più importante perché mette la cultura a disposizione di tutti. Tutti possono accedervi e prelevare i libri che un individuo ritiene necessari ad alimentare la sua voglia di conoscere, scoprire e crescere. Uno strumento di liberazione individuale necessario per diventare cittadini consapevoli. Accanto alla biblioteca c’è un altro luogo necessario a una comunità: la libreria. Anche questa svolge un importante ruolo parallelo a quello della biblioteca. La completa e la integra. La libreria non è soltanto un luogo dove si possono acquistare e prenotare libri, è anche il posto dove ci si informa sugli ultimi libri editi. Inoltre il libraio, o libraia, è colui che ti consiglia, ti aiuta nella scelta dei libri che ti sono necessari. Non si può fare questo mestiere se non ami i libri e la cultura. Si diventa amici dei librai. Ovviamente le librerie, essendo attività commerciali, per sopravvivere hanno bisogno di un buon riscontro economico. Questo sta diventando un vero problema per molti. Per questo motivo sono a rischio.
È recente la notizia che, forse, la nostra libreria di via Cravero potrebbe cessare l’attività. Speriamo che questa notizia non trovi conferma e che qualche altro libraio subentri a Paola di cui siamo amici e con la quale ci capiamo al volo. Sarebbe un vero guaio se dovessimo restare senza libreria: un atto d’accusa verso tutta la città. Una vera libreria non può essere assolutamente surrogata dagli scaffali di un ipermercato. Le biblioteche e le librerie sono istituzioni al servizio della crescita culturale, civile e politica dell’individuo e, ovviamente, della comunità. Tre parole inscindibili e fortemente legate tra loro. Ci torneremo.
La nostra biblioteca civica occupa due piani di Palazzo Mosca: al secondo c’è la biblioteca “generale”, al terzo quella dedicata alle pubblicazioni per i bimbi e ragazzi. La dotazione di libri si aggira, grosso modo, sui 50.000 testi. Può soddisfare le più diverse esigenze.
Non solo volumi, però: sono disponibili, giornalmente, diversi quotidiani nazionali e periodici locali. C’è pure un’ottima selezione delle più importanti e significative riviste. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tuttavia sono presenti una serie di problemi e limiti che dovrebbero essere affrontati. Una considerazione necessaria: le biblioteche non devono essere considerate solo dei luoghi dove sono accatastati dei tomi, in modo più o meno ordinati. Le biblioteche sono veri e propri centri culturali dotati di strumenti e locali specifici che completano la loro proposta e, in certi limiti, possono diventare luoghi di intrattenimento. Così dev’essere pensata e realizzata.
Una biblioteca per poter diventare un vero e proprio centro culturale è necessario che sia dotata di spazi adeguati e dedicati a specifiche funzioni: una sala consultazioni, una per conferenze e proiezioni, uno spazio internet, uno spazio bimbi dove i genitori possano lasciare i loro figli e, perché no, un angolo ristoro.
Inoltre, è opportuno che tra gli scaffali ci sia spazio.
Tutte cose di cui la nostra Civica è priva e in più lo spazio per nuove acquisizioni è ridotto all’osso. Esistono diverse possibili soluzioni che potrebbero dotare Caselle di una biblioteca moderna e accattivante. Affrontare e risolvere questi limiti significa favorirne la frequentazione. Questa è una sfida importante: sapremo accettarla? Favorire il percorso di crescita culturale, civile e politico dei suoi cittadini dovrebbe essere una scelta prioritaria di ogni Stato e delle istituzioni impegnate in ambiti culturali. Perché? “Rerum cognoscere causas”, conoscere la natura delle cose, scrisse Virgilio nelle Georgiche: questo è il punto, essere in grado di dimostrare la fondatezza delle proprie opinioni. Per poter essere cittadini consapevoli del ruolo, dei propri diritti e doveri è necessario essere colti e preparati. Ovvero andare al cuore dei fenomeni storici e dei processi politici e culturali che sono alla base della formazione delle comunità e della sua identità. Per poter accedere a questi livelli culturali e politici la conoscenza è fondamentale. Questa meta si raggiunge con lo studio e l’approfondimento, non c’è altra strada. L’alternativa è la barbarie. Stesso percorso vale per la costruzione di un cittadino consapevole del suo ruolo nello Stato. Il buon funzionamento dello Stato, il suo amministrare con equità la comunità è nell’interesse di tutti: i cittadini sono i veri autori e protagonisti del grado di civiltà dello Stato. Perché è importante il profilo politico? La dimensione politica del cittadino è essenziale per creare una comunità coesa e lungimirante nella diversità delle categorie sociali. Il profilo politico di un individuo ne definisce il ruolo e la personalità che caratterizza il suo stare in una società. Questa dimensione si raggiunge con la crescita culturale che contribuisce a costruire la comunità, come ammoniva Confucio che assegnava alla studio un ruolo cruciale e imprescindibile nell’educazione dell’uomo. Questo è il compito e la vocazione delle biblioteche. In queste riflessioni ho solo sfiorato alcuni temi che è necessario approfondire. Ci proveremo.