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Comune di Caselle Torinese
mercoledì, Febbraio 12, 2025

    Quando la trasparenza fa discutere

    Intervista a Paolo “Ticronometro” Barbieri

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    Paolo Barberi è il “papà” di Ticronometro.com, ovvero il nome del progetto web, iniziato un paio di anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative a Caselle. Nel trambusto propagandistico a ridosso delle ultime elezioni, soprattutto su Facebook e nello specifico sul gruppo dedicato a Caselle, che amministro personalmente ormai da più di 10 anni (abbiamo compiuto 11 anni proprio pochi giorni fa), sono comparsi post firmati dall’allora sconosciuto “Luigi Ticronometro”.

    Nessuno sapeva chi si celasse dietro a quel nickname: un po’ provocatore populista, un po’ inviato stile “Striscia la Notizia”, un po’ smanettone dei computer, si è via via costruito una discreta notorietà locale. Di quei mesi, tutti ricordiamo l’approccio costantemente frontale e polemico, in cui ogni argomento veniva trattato in maniera accusatoria, insinuando che non ci fosse nulla di positivo nella politica locale, nei sodali, nelle associazioni e in chiunque non si schierasse apertamente “contro”. Mentre nel paese si diffondevano mormorii e malumori per il tono aspro e graffiante della comunicazione, pochi coglievano ciò che “Luigi” stava effettivamente facendo dietro le quinte: creare un sistema informativo basato sugli atti amministrativi, con l’obiettivo di portare trasparenza e accessibilità, spesso soffocate dai bizantinismi della burocrazia. A posteriori, ci si potrebbe chiedere se quel modo di comunicare lo abbia penalizzato, rendendolo antipatico a molti fin dall’inizio, o se, al contrario, gli abbia permesso di ottenere la visibilità e l’attenzione di un’opinione pubblica sempre più distratta e frettolosa, soprattutto online, capace solo di soffermarsi quando i toni si fanno accesi e “i modi” prevalgono sulla sostanza.

    Paolo/Luigi, nel corso del tempo ha intessuto rapporti con interlocutori diversi di Caselle, che alla fine lo hanno portato a rivelare la vera identità del misterioso polemista castigatore digitale. Oggi abbiamo compreso che Ticronometro.com non è solo un sito web, ma un insieme di applicativi sviluppati nel tempo libero, che inizialmente consentivano “semplicemente” a Paolo di raccogliere, catalogare e censire tutti gli atti pubblici, gli articoli giornalistici e una serie di statistiche collegate ai Consigli Comunali. Il progetto è via via cresciuto nel tempo, al punto da aver portato Paolo a integrare l’intelligenza artificiale all’interno del sito, in modo da rendere più comprensibili gli atti amministrativi anche per i cittadini che non hanno il tempo, la voglia o le competenze per tradurli dal “burocratese”. Oggi Ticronometro sta crescendo e si sta evolvendo in altri progetti collaterali.
    Abbiamo incontrato Paolo per saperne di più su chi è e cosa lo ha portato a impegnarsi in un progetto così complesso e controverso.

    “ Paolo, da poco hai raggiunto le 500.000 pagine lette su Ticronometro.com, un traguardo impressionante per un progetto nato poco più di due anni fa. Raccontaci chi sei e come è nato Ticronometro. Cosa ti ha spinto a crearlo e quali competenze ti hanno aiutato a farlo crescere?”
    – Sono originario della Sicilia e mi sono trasferito in Piemonte per studiare al Politecnico di Torino. Vivo a Caselle dal 2014 e, dopo vari traslochi, ho deciso di stabilirmi qui. Ho una formazione in ingegneria meccanica, ma oggi lavoro come consulente informatico, il che mi permette di adattarmi facilmente a vari contesti. Sono appassionato di politica sin da piccolo e, osservando la politica locale durante le elezioni, mi ha colpito il fatto che il 49% degli elettori non avesse votato. Questo mi ha spinto a creare Ticronometro, con l’obiettivo di fornire informazioni semplici e accessibili, avvicinando i cittadini alla gestione pubblica. L’idea deriva da un progetto che avevo creato in Sicilia nei primi Anni 2000: una piccola testata giornalistica online in cui uno dei temi principali era l’analisi della trasparenza e la partecipazione nelle amministrazioni locali. Sono temi che mi sono sempre stati cari e che ho condiviso con i miei compagni di viaggio. Alcuni di loro, tra l’altro, hanno continuato a sviluppare queste idee, diventando prima amministratori di comuni con ottimi risultati, per poi proseguire il loro percorso in enti più grandi. –
    “ L’inizio di Ticronometro è stato piuttosto movimentato. Ricordo che i tuoi post su Facebook erano a volte molto critici, se non addirittura polemici. Cosa ti ha spinto a intervenire in quel momento?”
    –  Era subito dopo le elezioni e provavo una grande frustrazione. Non mi importava chi avesse vinto o perso; ciò che mi infastidiva era il fatto che così tante persone non fossero andate a votare. Questo comportamento mi sembrava una mancanza di senso di responsabilità  e di rispetto verso il bene comune. Avevo la sensazione che i cittadini avessero smesso di considerare la gestione della cosa pubblica come un patrimonio di tutti, perdendo di fatto la capacità di comprendere, riflettere e interagire per tutelarla. Volevo scuotere le coscienze e ricordare a tutti che la Cosa Pubblica è un bene condiviso, e che i nostri amministratori sono lì per rispondere ai nostri bisogni. –
    “Alla luce della “nomea” che Luigi Ticronometro si è costruito fin dalla sua comparsa online, a posteriori, rifaresti e scriveresti tutto e, soprattutto, nello stesso modo?”
    – Ammetto che potrei anche scrivere qualche post meno critico. Sono consapevole che nel “sistema” di Caselle non sono simpatico a molti. Mi dispiace dirlo, ma una scossa penso fosse necessaria. Come in ogni cosa, ci sono pro e contro: alcuni seguono quello che faccio e dico, e anche se non cambiano idea, iniziano almeno a vedere le cose da un’altra prospettiva, con uno sguardo più critico. C’è chi, tra amministratori e amici, non riconosce il valore del sistema di trasparenza che ho creato, un lavoro che alla fine è utile anche a loro. Quale amministratore non apprezzerebbe la chiarezza nel mostrare il proprio operato? Eppure, si soffermano più sulle critiche che sugli aspetti utili. Ed è qui che secondo me sbagliano: la critica è il sale della democrazia. Io cerco di incoraggiare la riflessione e il confronto con idee diverse, anche attraverso sondaggi o post critici sui social. La trasparenza non dovrebbe essere vista come qualcosa di obbligatorio a livello legale, ma come un’opportunità per coinvolgere i cittadini e renderli più consapevoli delle decisioni che li riguardano. Se le amministrazioni collaborassero di più su questo aspetto, si otterrebbe un maggiore coinvolgimento civico, e credo che, a livello nazionale, un progetto come questo sarebbe anche motivo di orgoglio. Dopo due anni, se mi guardo indietro, cosa potrei dire? Avrei potuto continuare il mio lavoro da consulente, restare a guardare da lontano, godermi più tempo libero con la famiglia e molto meno impegno gratuito. Ma sarebbe stato un oblio che, per i valori che ho imparato e per il mio carattere, non mi appartiene. –
    “Un momento cruciale è stata l’integrazione di ChatGPT in Ticronometro. Come ha migliorato il progetto?”
    –  È stato un passo importante. Prima di ChatGPT, il 70% del lavoro era già automatizzato grazie agli script che avevo sviluppato, ma con l’AI ho potuto ridurre ulteriormente i tempi di gestione e analisi. ChatGPT è in grado di sintetizzare documenti complessi in poche righe, rendendo più facile per i cittadini capire cosa sta accadendo senza dover leggere pagine di atti. Questo ha migliorato sia la mia efficienza, sia l’esperienza degli utenti. Con la rubrica “Sunti ironici”, quasi totalmente generati con l’intelligenza artificiale, cerco di rendere gli atti più accessibili e comprensibili per tutti, usando anche un po’ di ironia: una risata, oltre a far bene alla salute, spesso invoglia alla lettura. –
    “ Immagino che al momento non guadagni denaro da Ticronometro. Hai mai pensato di renderlo remunerativo in qualche modo?”
    –  No, non mi sembra giusto monetizzare sugli atti amministrativi, che sono di pubblico dominio. Ticronometro è interamente autofinanziato e portato avanti per passione. Le ore che dedico e ho dedicato al progetto non sono poche, arrivano a qualche migliaio, e tra sviluppo e altre attività, gestite in gran parte da solo, si arriva a cifre significative (numeri a 5 cifre!). Tuttavia, non cerco guadagni. La soddisfazione più grande è sapere che qualcuno lo trova utile, e i messaggi di ringraziamento che ricevo valgono più di qualsiasi ritorno economico.-
    “ Stai lavorando a nuove funzionalità per Ticronometro, anche a livello nazionale. Cosa ci riserva il futuro?”
    –  Sto sviluppando il “Portale della Trasparenza”, che permetterà ai cittadini di ricevere notifiche immediate sugli atti amministrativi di loro interesse, come delibere o bandi, direttamente via email. In parallelo, sto lavorando a un sistema per segnalare problemi locali, gestibile in modo più diretto e visibile, riducendo il ricorso a piattaforme come Facebook, che spesso rendono la risoluzione più lunga e complessa. È un modo per rendere la gestione pubblica più trasparente e accessibile. Infine, sto creando una sezione dedicata al “Bilancio partecipativo”, che per ora si può immaginare come un gioco online, in cui i cittadini, con un bilancio virtuale, decidono come spendere i fondi pubblici, valutando cosa è necessario fare subito e cosa può aspettare. L’obiettivo è preparare i cittadini a partecipare attivamente nel caso in cui, un giorno, anche il nostro comune adotti questa pratica, già utilizzata in molti comuni italiani. Inoltre, continuo lo sviluppo di una versione semplificata della Gazzetta Ufficiale, per renderla più facile da leggere e consultare. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma sono convinto che, passo dopo passo, riusciremo a raggiungere grandi risultati. –

    “Grazie mille, Paolo. Ci vediamo online.”

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