Il legno è il tessuto vegetale che costituisce il fusto delle piante aventi crescita secondaria.
Le piante perenni sono caratterizzate dalla presenza di fusto e rami che crescono concentricamente verso l’esterno di anno in anno e dall’avere i tessuti composti essenzialmente da cellulosa, emicellulosa e lignina.
Il legno può avere diversi nomi, a seconda dell’uso a cui è destinato:
– legna se fornisce combustibile
– legname da lavoro, costruzione, intaglio se indirizzato verso tali impieghi
Il legno è prodotto dalla pianta come elemento strutturale, dalle ottime caratteristiche di robustezza e resistenza, ed è per questo impiegato dall’uomo.
Una volta tagliato, stagionato ed essiccato, il legno è destinato ad un’ampia varietà di utilizzi.
– Può essere lavorato e scolpito con appositi utensili.
– È stato un importante materiale da costruzione fin dalle origini dell’umanità, quando l’uomo iniziò a costruirsi i propri ripari e tuttora in uso.
– È impiegato come combustibile per il riscaldamento.
– È impiegato per la produzione della carta, tramite la produzione di polpa di cellulosa, avendo sostituito nell’era industriale il cotone o altre piante, più ricche di cellulosa ma meno abbondanti e quindi meno adatte ai nuovi regimi di produzione.
Il legno è commercialmente classificato in tenero e duro. Il legno derivato dalle conifere (il pino o l’abete) è di tipo tenero, il legno delle angiosperme (ontano, noce, quercia, faggio) di tipo duro.
Il legno proveniente da specie differenti ha diverso colore, diversa densità e diverse caratteristiche della venatura. A causa di queste differenze e ai differenti tassi di crescita, i differenti tipi di legno presentano differenti qualità e valore. Il mogano vero (Swiestenia mahogani), denso e scuro, è ottimo per gli intarsi e le finiture raffinate, mentre la balsa, leggera, soffice, dalla consistenza spugnosa facilmente intagliabile, è usato nella realizzazione di modellini.
I nemici naturali del legno sono i funghi e gli insetti.
Dalla nostra infanzia arrivano i ricordi più significativi, i mobili erano semplici, rustici ma di legname vero, verniciati a cera e quando venivano puliti la casa si riempiva del suo odore. Mobili che sono arrivati fino ai nostri giorni, cui abbiamo dato a volte una nuova vita, a volte sono finiti in una catasta e dopo un po’ hanno alimentato il fuoco del camino o della stufa. La loro bellezza ed il loro valore è dato dai ricordi e dal vissuto che rappresentano, dagli oggetti che hanno contenuto.
A volte ci siamo nascosti al loro interno.
Un pregio di questi mobili è la loro semplicità: assi di legno semplicemente assemblate, a volte un leggero intaglio, senza troppe pretese… E proprio qui sta la loro bellezza e la loro autenticità, parere personale ovviamente, ma un cassettone dei nonni ripulito e incerato non ha prezzo.
La legna da sempre serve a scaldarci, con stufe e camini, il suo calore è atmosfera, come lo scoppiettio e le scintille che si sprigionano, le cosiddette “monachine”. Quante storie abbiamo ascoltato, scaldandoci, quante fantasie e quanti sogni, con il sapore delle caldarroste…
La bellezza del legno è anche quella di un tronco maestoso che svetta in mezzo al bosco o in un giardino che non sarebbe tale senza almeno un esemplare, piccolo o grande, a foglia caduca o sempreverde, ne diventa il protagonista, intorno a lui il giardino nasce e cresce, ci regala ombra e frescura, spazio per riposarci per pic nic e giochi.
I filosofi green hanno inventato la tecnica di abbracciare gli alberi, la silvoterapia, abbraccio naturale o sedersi al loro fianco. Senza voler deludere nessuno, già i druidi celti e gli antichi Romani praticavano quest’arte ricevendo benessere: si appoggia la schiena al tronco dell’albero, la mano destra sul plesso solare, la bocca dello stomaco, e il dorso della mano sinistra sui reni respirando profondamente e lentamente. Non deve essere un albero qualsiasi, ma un albero da cui ci sentiamo attratti in un luogo particolarmente piacevole.
E su questo piacevole argomento ritorneremo.