Questa rubrica si chiama da sempre “Online e On Land” e tratta di tecnologia, innovazione e degli effetti che, insieme a smartphone, social media e intelligenza artificiale, hanno sulle persone. Questo mese ho deciso di toccare un argomento diverso dall’IA, ma altrettanto stimolante: l’impatto che la tecnologia ha sulle relazioni sentimentali. In questi giorni mi è capitato più volte di vedere un breve video, una cosiddetta infografica animata, che mostra come siano cambiate negli anni le abitudini e gli ambiti in cui si formano le coppie e si creano le relazioni sentimentali. Il video di cui parlo è visibile scansionando il codice QR alla fine di questo articolo.
Negli ultimi settant’anni, il modo in cui ci incontriamo e ci innamoriamo ha subito una trasformazione profonda e senza precedenti. Dalle sale da ballo alle panchine dei parchi, dalle presentazioni tra amici ai tocchi sullo schermo del cellulare. Le dinamiche che portano alla nascita di una relazione di coppia hanno seguito il ritmo incalzante del cambiamento sociale e tecnologico, ridefinendo i paradigmi stessi dell’amore e della relazione umana. Negli Anni Cinquanta, la vita era più semplice ma anche più predestinata: le aspettative sociali e familiari limitavano le scelte individuali, rendendo il percorso di vita, inclusa la scelta del partner, fortemente influenzato dal contesto circostante. Incontrare qualcuno significava spesso ritrovarsi con il figlio della vicina di casa, con il cugino dell’amica, o con qualcuno suggerito dalla famiglia. Le relazioni nascevano tra cerchie chiuse, in contesti regolati dalle aspettative della comunità, e il corteggiamento avveniva sotto gli occhi vigili dei genitori e dei vicini di casa. La scelta del partner era limitata alla cerchia di conoscenze locali, rendendo l’incontro con una persona diversa dal proprio contesto socio-culturale un’eccezione, piuttosto che la regola. La sicurezza, più che la passione, dominava il processo di scelta.
Le rivoluzioni culturali degli Anni Sessanta e Settanta hanno introdotto l’idea dell’amore romantico come scelta libera e individuale, alimentata dal desiderio di autodeterminazione. Le nuove opportunità di mobilità, sia sociale che geografica, hanno aperto le porte a relazioni più varie e meno ancorate al passato. Si è iniziato a incontrarsi all’università, sul luogo di lavoro, in vacanza. Il bar o la discoteca sono diventati luoghi simbolici dove poter conoscere qualcuno, in un contesto più disinvolto e lontano dalle convenzioni delle generazioni precedenti.
Poi, è arrivato Internet, portando con sé una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il modo di relazionarsi e di cercare l’amore. All’inizio degli Anni Duemila, la diffusione dei siti di incontri ha segnato una svolta epocale. Non si trattava più solo di espandere le proprie possibilità, ma di rivoluzionare completamente il modo in cui si pensava all’incontro romantico. Siti come Meetic e Badoo hanno permesso alle persone di incontrarsi non più sulla base della geografia e della prossimità, ma su interessi condivisi e compatibilità di personalità. L’amore ha iniziato a seguire logiche algoritmiche, e il concetto stesso di “destino” si è intrecciato con calcoli e probabilità. Le app di dating hanno rappresentato il passo successivo: veloci, intuitive, a portata di pollice. Con un semplice swipe, si è passati dalla possibilità di conoscere qualcuno attraverso lunghe fasi di corteggiamento alla scelta immediata di un potenziale partner. Tinder, Badoo, Bumble: questi nomi sono entrati nel linguaggio comune, cambiando il modo in cui percepiamo l’incontro romantico. Non è solo la città a fare da sfondo a questi incontri, ma anche i piccoli paesi, dove l’arrivo delle app di dating ha portato un cambiamento radicale nei costumi.
In realtà, è proprio nei contesti più piccoli che l’impatto delle app di incontri è stato più evidente. In una piccola comunità, dove tutti conoscono tutti, e dove il rischio di finire sotto l’occhio indiscreto dei vicini può limitare la libertà di esplorare nuove relazioni, il dating online ha offerto una finestra verso l’ignoto. Ha permesso di superare i confini delle abitudini sociali consolidate, di esplorare al di là del solito gruppo di amici, di conoscere persone che altrimenti non si sarebbero mai incontrate. Le app hanno rotto le barriere invisibili che delimitavano il corteggiamento nei piccoli centri, offrendo nuove possibilità e nuove storie da raccontare.
Certamente, non è tutto rose e fiori. La scelta infinita offerta dalle app può portare a una sorta di paradosso, che ha anche un nome, “il paradosso della scelta”: più opzioni hai, più diventa difficile prendere una decisione. La paura di perdersi “qualcosa di meglio” può rendere difficile investire davvero in una relazione, e la facilità con cui è possibile incontrare qualcuno nuovo può indebolire il senso stesso di impegno. Tuttavia, è innegabile che la tecnologia abbia aperto porte che prima erano chiuse, permettendo alle persone di scegliere con maggiore consapevolezza e libertà. Oggi, le dinamiche delle relazioni sono un mix di tradizione e innovazione. Mentre molti continuano a incontrarsi attraverso amici comuni, al lavoro o in contesti sociali più tradizionali, altri scelgono la via del digitale, trovando l’amore attraverso un algoritmo. I piccoli paesi, che una volta sembravano isolati e chiusi nelle loro dinamiche interne, ora si aprono al mondo, grazie alla tecnologia che connette le persone a livello globale.
Il modo in cui ci innamoriamo è cambiato, e continuerà a cambiare. Ma forse l’essenza rimane la stessa: il desiderio di trovare qualcuno che ci capisca, che ci faccia sentire speciali, che condivida con noi un pezzo di strada. E che questo avvenga sotto il cielo stellato di un paesino o davanti alla luce fredda di uno schermo, poco importa. Ciò che conta è il viaggio, e la connessione che, nonostante tutto, continuiamo a cercare.
Come evolvono le relazioni
Dalle fiere di paese agli Swipe
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