L’essere umano è un essere decisionale. Se state leggendo queste righe è perché avete scelto voi di farlo. Ogni giorno ognuno di noi è chiamato a compiere una infinità di scelte, grandi e piccole, che hanno un impatto sulla nostra vita e spesso anche su quella delle persone che ci circondano. Come vestirci al mattino, cosa mangiare, quali relazioni coltivare, come prendersi cura di noi stessi e dei nostri affetti: ogni nostra decisione ha un impatto immediato o un impatto a lungo termine. Le nostre scelte non sono casuali, ma dipendono da numerosi aspetti: fattori emotivi come l’ansia, la paura e la speranza, ma anche fattori cognitivi, sociali e culturali quali valori, credenze ed abitudini.
Alcuni valori, quali egoismo ed altruismo, fiducia, famiglia, salute e religione, influenzano profondamente le nostre decisioni. In una cultura individualista, le scelte sono più orientate al benessere personale, mentre in una cultura collettivistica come la nostra, le decisioni sono spesso influenzate dal bene della comunità. Anche le credenze, scientifiche o popolari, possono influenzare le nostre scelte, anche in ambito sanitario: lo sappiamo bene tutti cosa è accaduto nel periodo del Covid. Infine le abitudini, cioè i comportamenti ripetuti nel tempo che diventano quasi automatici: “si è sempre fatto così”. Le nostre abitudini alimentari, di consumo, di relazione e di cura di sé stessi sono profondamente influenzate dalla cultura di appartenenza. Nonostante tutti questi fattori possano modificare le nostre azioni, non dimentichiamoci che sta a noi saper scegliere.
Si può scegliere di essere felici o meno (eh sì, la felicità è una scelta che richiede il nostro impegno), di amare o non amare, di dire o di non dire, di apprezzare o di disprezzare, di mettercela tutta ogni giorno o di limitarsi al minimo indispensabile, scegliere di tornare a casa nervosi e con un viso imbronciato o di arrivare a casa sorridenti e felici, scegliere di svegliarsi e di lamentarci perché è una bella giornata ma ci tocca andare al lavoro oppure svegliarsi ed essere felici semplicemente perché è una bella giornata, pur dovendo andare a lavoro. Si può scegliere di fidarsi del proprio medico di famiglia e lasciarsi consigliare sul corretto stile di vita, su quali farmaci prendere e quali evitare, su quali esami fare o non fare, oppure si può scegliere di fare da soli, magari basandosi sul “si è sempre fatto cosi” o sulle proprie credenze. O peggio ancora, oggi rischiamo di delegare le nostre scelte all’intelligenza artificiale (Alexa, cosa devo fare oggi? Ehi Siri, che esami mi consigli?) o ai social, con il grande rischio che in futuro non sapremo nemmeno più scegliere da soli cosa mangiare o dove andare. Scegliere giustamente ha un limite fondamentale ovvero la necessità di considerare il benessere degli altri. Il principio etico fondamentale della non-maleficenza ci impone di evitare di arrecare danno agli altri con le nostre azioni. Ad esempio, visto che siamo in piena campagna antinfluenzale, la scelta di non vaccinarsi contro l’influenza può avere conseguenze non solo sulla salute personale, ma anche su quella dei propri familiari e della comunità, aumentando il rischio di contagi. Altro esempio è la scelta di fumare in un luogo pubblico, esponendo anche le altre persone presenti ai danni del tabacco. Queste scelte ovviamente vengono normate dalle leggi per evitare il “si è sempre fumato al cinema”. Dobbiamo avere il coraggio di saper scegliere, ma anche di affidarci a chi per la propria professione, sa darci utili consigli: non sarei io in grado scegliere da solo quale parte del motore dell’automobile sostituire senza affidarmi ad un professionista, tantomeno saprei quali consigli dare ad un pilota per guidare un aereo. Scegliete, in conclusione, di essere felici e di fare ciò che vi fa stare bene adesso ed in futuro: scegliete di sorridere nonostante tutto, di mangiare bene, di non fumare, di vivere attivamente, di andare a teatro o al cinema, di fare una passeggiata all’aria aperta, di trascorrere del tempo con i vostri figli, ma anche di prevenire le patologie croniche, oncologiche ed infettive, anche attraverso i programmi di Prevenzione Serena nel primo caso e le vaccinazioni nel secondo. Viviamo le scelte come un’opportunità per crescere e per stare bene.
Il potere della scelta
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