“ L’agricoltura non deve pagare per tutti”.
Con questo slogan, un migliaio di imprenditori agricoli si sono riuniti sotto Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte. Molti dei manifestanti provenivano da Caselle e dal Ciriacese.
Il sit-in, organizzato dalla Coldiretti Piemonte ha visto un’enorme partecipazione. Tra cappellini e bandiere gialle, gli striscioni recitavano: “Le aziende agricole piemontesi sono già soggette a regole e limitazioni”. Altri cartelli riportavano messaggi come: “SOS Stalle” e “Più agricoltura, meno burocrazia”.
Diversi oratori sono intervenuti per esprimere il malcontento della categoria. Tra questi, Giovanni Verderone, imprenditore agricolo di Caselle, che ha aperto il suo intervento sottolineando il carattere pacifico e democratico della manifestazione, organizzata per evidenziare il malessere generale del settore nel rispetto delle esigenze di tutta la popolazione.
Entrando nel merito delle ragioni della protesta, Verderone, insieme ad altri relatori come Bruno Rivarossa, delegato confederale, e Bruno Mecca Cici, presidente della Coldiretti di Torino, ha spiegato come le nuove regole in fase di approvazione – come l’obbligo di copertura delle concimaie o il divieto di bruciare i residui vegetali – rischino di penalizzare ulteriormente il comparto agricolo.
Al termine della manifestazione, una delegazione della Coldiretti ha incontrato gli assessori regionali, avviando un tavolo di lavoro per discutere e affrontare i punti critici sollevati.
Verderone, concludendo il suo discorso, ha espresso preoccupazione per il futuro della propria attività di produttore lattiero, che da quattro generazioni rappresenta un punto di riferimento per la sua famiglia. Ha sottolineato come le attuali difficoltà burocratiche rendano sempre più difficile immaginare di tramandare questa attività ai suoi nipoti, a meno che non vengano introdotte modifiche significative.