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domenica, Gennaio 19, 2025

    42° Torino Film Festival: un viaggio tra cinema, emozioni e grandi star

    Dalla nostra inviata al TFF, Arianna Tasso

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    Dal 22 al 30 novembre, il Torino Film Festival ha trasformato il capoluogo piemontese in un vivace punto di incontro con il cinema internazionale, offrendo al pubblico una selezione variegata di opere provenienti da tutte le parti del mondo. L’evento ha segnato il debutto di Giulio Base come direttore artistico accompagnato da Cristiana Capotondi come madrina di questa edizione. Nel programma di quest’anno sono stati presentati 120 titoli divisi in sei categorie, inclusa una retrospettiva dedicata a Marlon Brando nel centenario della sua nascita. La cerimonia d’apertura al Teatro Regio ha ospitato l’anteprima internazionale del film “Eden” di Ron Howard e sin dal primo giorno il Festival ha visto la partecipazione di star internazionali che hanno contribuito a rendere indimenticabile l’evento. Tra le presenze illustri si sono alternate star come Sharon Stone per la proiezione di “Pronti a morire”, che non si è limitata a discutere il film ma ha lanciato un messaggio importante in questo momento storico in cui la piaga dei femminicidi continua a lasciare ferite profonde, ribadendo quanto sia importante che gli uomini si assumano la responsabilità di educare e correggere altri uomini. Alec Baldwin invece si è presentato a Torino per riproporre uno dei submarine thriller più famosi di sempre “Caccia a Ottobre Rosso”, mentre Vince Vaughn ha riproposto “Swingers”, la commedia per eccellenza sui giovani attori alle prime armi. Angelina Jolie, accompagnata dallo scrittore Alessandro Baricco, ha presentato il film “Without Blood” da lei diretto e basato sull’omonimo libro dello scrittore. Matthew Broderick ha partecipato alla retrospettiva su Marlon Brando condividendo aneddoti legati al set di “Il Boss e la Matricola”. Tutte queste star non si sono solo limitate a presenziare alle loro proiezioni ma hanno partecipato attivamente alla celebrazione del cinema, facendo trasparire il loro amore e conoscenza per i film. Il Festival è stato segnato da diversi momenti significativi tra cui la proiezione di “Romanzo Popolare” di Monicelli, un evento speciale con la partecipazione di Michele Placido e Ornella Muti, il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro, evidenziando il lato sociale e solidale della manifestazione. Accanto alle celebrazioni del cinema del passato e agli eventi speciali, il cuore pulsante del Festival è stata la competizione ufficiale, che ha proposto opere significative e innovative del panorama cinematografico mondiale contemporaneo. A guadagnarsi il titolo di miglior film per i lungometraggi è stato “Holy Rosita” di Wannes Destoop. Un film che racconta di una figlia rifiutata che cerca un amore incondizionato per sopperire alla sensazione di inadeguatezza e per trovarlo si trasforma, diventando essa stessa una madre, riscrivendo la sua storia andando contro alla sua condizione economica, sociale e psicologica. Una storia che parla di maternità, di comunità ma anche di empatia e di come questa può influenzare gli altri in modi invisibili. Inoltre per il concorso lungometraggi sono anche stati assegnati il premio speciale della Giuria IWONDERFULL e il premio FIPRESCI a Vena di Chara Fleischhacker dove ritroviamo il tema della maternità che si trasla anche nel film “L’Aiguille” di Abdelhamid Bouchnack che ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura e diversi premi collaterali con una storia su una coppia tunisina che deve affrontare una decisione cruciale dopo la nascita del loro bambino intersessuale, un invito a comprendere e accettare ogni diversità. River Gallo interpretando “Ponyboi”, un sex worker intersessuale, si è aggiudicato uno dei due premi per la miglior interpretazione, con l’altro assegnato a Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster per Madame Ida.
    Riguardo ai cortometraggi il premio miglior film lo ha vinto Walk In di Haneol Park per il modo originale di impostare il racconto e lo stile personale, il premio speciale è andato invece a Fire Drill di Maximilian Willwock. Ultima categoria ma non per importanza quella dei documentari dove il premio è stato assegnato a “Le retour du projectionniste”, mentre quello speciale della Giuria è andato ex aequo a “I’m Not Everything I Want to Be” e a “The Brink of Dreams”. Il Festival si è concluso con la proiezione in anteprima mondiale di “Waltzing with Brando” presentato dal regista Bill Fishman, dal compositore Matei Bratescot e dagli attori Billy Zane – che ha interpretato Marlon Brando -, Heather HeIae Touniou e Sofia Masson. Un film che mette luce sull’icona di Marlon Brando anche nelle sue lotte sociali ed ecologiche e non solo del suo impatto sulla cultura cinematografica.
    Il Torino Film Festival si è riconfermato un evento capace di regalare emozioni, riflessioni e uno sguardo unico sulla settima arte. Se questa edizione vi ha affascinati, segnatevi le date: Il Festival tornerà dal 21 al 29 novembre 2025, promettendo un nuovo viaggio tra film, cultura e grandi star.

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