La Pro Loco di Caselle Torinese e la redazione del giornale Cose Nostre esprimono cordoglio per il lutto che ha colpito l’Istituto Comprensivo di Caselle T.se con la scomparsa della maestra Livia Piombi, che ricordiamo vincitrice con i suoi bimbi della Sezione G della Scuola per l’Infanzia Andersen del premio “Casellese dell’Anno 2018”
Livia era una delle insegnanti dell’istituto comprensivo Caselle Torinese. Era uno dei tanti volti, che bimbi e genitori conoscevano bene al plesso infanzia Andersen e che avevano imparato ad amare ed apprezzare per quella particolare dedizione, che metteva, ogni giorno, nel suo lavoro. Quella scuola non era, semplicemente, un luogo di lavoro, ma per maestra Livia era la sua famiglia, la sua ragione di vita, il luogo dove mostrare tutta la sua passione per il lavoro più bello del mondo. E bello lo ha reso Lei con la sua particolare fisionomia, che oscillava tra la pratica ed onesta visione delle cose e la rara estrosità, che sfoggiava con naturalezza durante le feste, sul palco di Sala Cervi e quando, nel silenzio del suo essere discreta e solitaria, realizzava magnifici progetti, che hanno garantito tantissimi premi alla sua classe, ai suoi giovani allievi della SEZIONE G. Uno tra questi e sicuramente il più importante è stato il riconoscimento ricevuto al Quirinale, direttamente, dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo prestigioso riconoscimento ha trovato concordi tutti nel voler eleggere la SEZIONE G ” Casellesi dell’anno 2018″
Scevra dalle luci della ribalta, allergica ai riflettori, Livia amava creare dietro le quinte, seguire la realizzazione dei suoi progetti da una particolare cabina di regia, dove sapeva dirigere con silenziosa discrezione le scene più importanti. Il tutto per rendere più bello un lavoro importante, al quale ha dato un grande contributo, ma senza pretendere nulla in cambio, se non il sorriso dei suoi bambini. Ha dato con generosità senza lesinare i suoi lavori, senza avanzare nessuna pretesa , ma offrendo quella innata, teatrale ironia, che la rendevano, semplicemente, maestra Livia. Durante la sua malattia, è rimasta identica a sé stessa, senza mai piangersi addosso, ma sdrammatizzando a modo suo con quel coraggio, che è tipico delle persone speciali. È rimasta la Livia di sempre anche tra le corsie dell’ospedale negli ultimi giorni della sua vita, “stordendo” con le sue “esternazioni” gli amici più cari, che l’hanno salutata per l’ultima volta. Livia era estro e ragione insieme e sapeva analizzare il mondo intorno a sé con quella sottile ed arguta interpretazione, che le faceva ben intuire l’eterogeneità dei sentimenti umani, verso i quali mostrava una personale interpretazione. Un sentimento può esserle riconosciuto da tutti ed è quello della lealtà e dell’onestà intellettuale, perché Livia non aveva pregiudizi e non giudicava, amava vivere libera dai preconcetti e dalle formalità. Amava la libertà e lasciava liberi gli altri. Il Suo Natale quest’anno non è stato davanti ad un pubblico a recitare e cantare con i suoi bambini, ma è stato la preparazione ad un lungo viaggio verso teatri celesti dove far sorridere anche le stelle.
Ciao maestra Livia !
S. e V.
