Nel corso dell’evento “ Soccorritori per un’ora” casualmente ci siamo imbattuti in una conversazione fra un volontario della Croce Verde e un gruppo di ragazzi che gli si erano avvicinati.
Colpiti da tanta passione e calore, ma anche dalla profonda convinzione che era in quel giovane volontario che indossava con orgoglio la sua divisa, non abbiamo potuto esimerci dal partecipare alla bellissima conversazione. Le domande, le risposte, i vari interrogativi che si susseguivano incessantemente, erano finalizzati unicamente a far comprendere ai ragazzi quanto bello fosse indossare quella divisa arancione, ma non per essa stessa, bensì per il mondo che si apre quando svolgi un servizio. “Dunque, – diceva il volontario “ci sono quattro fondamentali motivi per entrare a far parte della Croce Verde. Il primo, e credetemi davvero, è che lo svolgere l’attività in Croce Verde corrisponde a una laurea in sociologia senza dover frequentare l’ateneo. Noi veniamo a contatto con tante e tante persone dalle età più disparate: dai bambini agli anziani; incontriamo cittadini dalle estrazioni sociali più diverse, passando dai senzatetto, alle persone di più alto rango; entriamo nella casa di tutti e tutti ci aprono la porta con cortesia senza dover presentare nessun permesso speciale, basta suonare il campanello, anzi il più delle volte ci sono già parenti o amici che ci attendono a braccia aperte sull’uscio.”
“Già, ragazzi, – proseguiva il milite – perché nonostante queste divergenze sociali fra il clochard e l’agiato imprenditore, tutti hanno una cosa in comune: un bisogno, una necessità, un’urgenza sanitaria: insomma, dall’altra parte c’è qualcuno che sta male. E proprio alla luce di questo, nessuno meglio di noi ha la possibilità di conoscere la nostra società e la sua evoluzione nel tempo. Possiamo essere considerati degli “eletti”. Possiamo parlare della nostra società in modo naturale non abbiamo da fare grandi studi sociologici perché impariamo tutti i giorni percorrendo quotidianamente i viali della nostra vita”.
“ In secondo luogo, – ha continuato il volontario – in Croce Verde acquisisci un’esperienza che ti permette di fare un percorso di crescita personale. Svolgere la nostra attività vuol dire imparare a lavorare in squadra, vuol dire imparare a relazionarci e a parlare con tutti nei modi più opportuni, a seconda di chi ti trovi davanti. Impari a gestire le tue paure e le tue emozioni, impari a mantenere una certa”freddezza” davanti a situazioni drammatiche, insomma un percorso di crescita a ogni servizio che fai.”
Considerate poi, e questo è il terzo punto, che… potrete girare il mondo senza dover comprare alcun biglietto aereo: nello stesso turno vi capiterà magari di dover soccorrere persone di quattro o cinque nazionalità diverse e, pur nel limitato lasso di tempo di cui disponiamo, se prestiamo attenzione, ognuna di quelle persone vi trasmetterà qualcosa della loro cultura o dei loro usi.
Per ultimo, voi sarete a contatto con gli altri militi della squadra a cui apparterrete, per 10 ore consecutive nei turni notturni e per 12 ore nei festivi. Ed anche in questo caso, ogni persona, maschio o femmina che sia, è un singolo individuo con la sua personalità, le sue abitudini, le sue emozioni, ma ognuno singolarmente, mette del “proprio” al servizio dei suoi compagni, avendo un comune denominatore: svolgere volontariamente un’attività liberamente scelta. Questi sono, secondo me, cari ragazzi, gli elementi che devono portare alla scelta di entrare in Croce Verde. Se invece pensiamo di farvi parte solo con l’idea di indossare questa divisa o fare genericamente qualcosa per il prossimo, credetemi, vi ponete da soli dei grossi limiti. Io ho ricevuto molto di più dalla Croce Verde di quanto io stesso abbia dato.”
Gli occhi dei giovani erano spalancati, le orecchie avevano acquisito tutte le parole appena ascoltate e il loro cuore gli ha fatto dire: proviamo. Hanno liberamente scelto di partecipare ai previsti colloqui preliminari prima dell’ingresso formale nell’Ente. Sarà un lungo percorso il loro, ma sicuramente un giorno diranno: “Aveva davvero ragione . Mai discorso è stato più veritiero”.
In Croce Verde giri il mondo senza pagare il biglietto
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