Nel tardo pomeriggio di domenica 22 dicembre Piazza Boschiassi si è trasformata in una vivace Betlemme. La Pro Loco e la parrocchia hanno organizzato la seconda edizione del presepe vivente. Sulla piazza sono stati rappresentati molti mestieri: il fabbro, il falegname, l’arrotino, lo speziere, il salumiere, il fornaio, il casaro, la cartomante e i pastori con le pecore…. Al chiuso è stata ricreata anche la capanna con un vero bue e un asinello, il Bambin Gesù, Giuseppe e Maria, una futura mamma in lieta attesa.
Per l’occasione sono stati distribuiti due doni, un Bambin Gesù benedetto e una preghiera da recitare in famiglia. Il diacono Guglielmo tramite la lettura del Vangelo di Giovanni ci ha ricordato il sacro mistero della nascita: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”. Il diacono Guglielmo a fine lettura ha commentato: “È bello pensare a un Gesù che si fa piccolo e si fa vicino a noi, è bello credere che Gesù sia davvero il verbo che si è fatto carne. Accogliamo Gesù nelle nostre case e nelle nostre piazze perché sia un vero Natale, riconoscendo nel bimbo della mangiatoia l’amore apparso sulla terra”.
Il parroco Don Alessandro ha salutato i presenti radunati: “Sulla chiesa parrocchiale compare lo slogan che ci ha accompagnati quest’anno, cioè incontriamoci e camminiamo insieme, quest’anno abbiamo vissuto appieno questo cammino. Oggi la parrocchia e la Pro Loco hanno camminato insieme per prepararci al Natale nel ricordare che il Natale è il compleanno di Gesù, è la festa di Gesù”.
In chiusura, Silvana Menicali presidente della Pro Loco ha aggiunto: “Come dice Don Alessandro incontriamoci e camminiamo insieme. Quando si fanno questi eventi bisognerebbe partecipare in molti perché vengono fatti con lo spirito di unire le persone a maggior ragione a natale. Ringrazio chi ci aiuta e chi è presente. Questa è la seconda edizione del presepe vivente. C’è un detto che dice “Non c’è il due senza il tre”. “