Good morning Cose Nostre! Proseguiamo il nostro viaggio sui nostri giochi, di quando eravamo ancora intelligenti.
PLASTIC CITY
Fantastico gioco, erano i rivali dei mattoncini Lego, ma di qualità inferiore e dal costo più abbordabile: particolare la confezione, ovvero un grosso cilindro che li conteneva ordinatamente tutti. Passavo interi pomeriggi dopo aver fatto i compiti a costruire e demolire, a fare delle case instabili e poco sicure. Proprio come fanno oggi.
Fantastico gioco, erano i rivali dei mattoncini Lego, ma di qualità inferiore e dal costo più abbordabile: particolare la confezione, ovvero un grosso cilindro che li conteneva ordinatamente tutti. Passavo interi pomeriggi dopo aver fatto i compiti a costruire e demolire, a fare delle case instabili e poco sicure. Proprio come fanno oggi.
MECCANO
Gioco bellissimo e tecnico, era importante perché stimolava la creatività e introduceva nel mondo della meccanica: si costruivano dei particolari illustrati dal manuale, assemblando le varie parti metalliche con viti e bulloni, per poi smontare tutto quando ci stufavamo e rimontare qualcos’altro. Tutti coloro che costruivano manufatti senza sapere a cosa servissero, oggi sono diventati ingegneri e manager importanti.
Gioco bellissimo e tecnico, era importante perché stimolava la creatività e introduceva nel mondo della meccanica: si costruivano dei particolari illustrati dal manuale, assemblando le varie parti metalliche con viti e bulloni, per poi smontare tutto quando ci stufavamo e rimontare qualcos’altro. Tutti coloro che costruivano manufatti senza sapere a cosa servissero, oggi sono diventati ingegneri e manager importanti.
IL PLASTICO CON IL TRENINO
Prestigioso gioco d’élite e più adatto agli adulti a causa dei costi, il trenino non era accessibile proprio a tutti, ma era meraviglioso. C’erano due marchi di trenini: i sofisticati e precisi Marklin e i meno pregiati Lima. Ma il massimo era il plastico: un amico ne aveva uno che occupava lo spazio di una cantina. Era un paesaggio in miniatura, con la ferrovia, le stazioni, le case, i passaggi a livello, le montagne e le gallerie. C’erano almeno quattro treni che circolavano, tra i quali un merci; con una cosa del genere si potevano passare intere giornate. Il mio babbo buonanima cercò di costruirmi un plastico, ma era solo una grossa tavola di truciolato con un piccolo anello di binari. Ma per me era fantastico, era il mio plastico.
Prestigioso gioco d’élite e più adatto agli adulti a causa dei costi, il trenino non era accessibile proprio a tutti, ma era meraviglioso. C’erano due marchi di trenini: i sofisticati e precisi Marklin e i meno pregiati Lima. Ma il massimo era il plastico: un amico ne aveva uno che occupava lo spazio di una cantina. Era un paesaggio in miniatura, con la ferrovia, le stazioni, le case, i passaggi a livello, le montagne e le gallerie. C’erano almeno quattro treni che circolavano, tra i quali un merci; con una cosa del genere si potevano passare intere giornate. Il mio babbo buonanima cercò di costruirmi un plastico, ma era solo una grossa tavola di truciolato con un piccolo anello di binari. Ma per me era fantastico, era il mio plastico.
L’AUTOPISTA
Altro famoso gioco della Polistil, che conservo ancora. Consisteva in un percorso ad otto con due corsie, con tanto di guardrail e di automobiline. Di solito giocavo o con il babbo o con qualche compagno di scuola, in sfide feroci e interminabili. Adesso l’autopista si è evoluta: si chiama selfie nell’auto, e ogni tanto specialmente nel fine settimana ci scappa il morto.
Altro famoso gioco della Polistil, che conservo ancora. Consisteva in un percorso ad otto con due corsie, con tanto di guardrail e di automobiline. Di solito giocavo o con il babbo o con qualche compagno di scuola, in sfide feroci e interminabili. Adesso l’autopista si è evoluta: si chiama selfie nell’auto, e ogni tanto specialmente nel fine settimana ci scappa il morto.
MODELLISMO
Questo, più che un gioco era passione e collezionismo: costruire dei modelli in scala di auto, navi o aerei. Richiedeva molto tempo, spazio, soldi e molta pazienza, ma il risultato era eccezionale: c’erano delle confezioni della Airfix che proponeva dei capolavori, ovvero modellini identici agli originali e perfetti in tutto. Avevo un amico talmente appassionato di aerei che trasformò la cantina in un aeroporto. Provai qualche volta a costruire un aereo, ma non avevo pazienza e finì tutto nell’hangar della plastica: questa era una passione rivolta ai primi della classe, ai precisini e ai maniaci compulsivi. Tutti coloro che da ragazzi praticavano questo passatempo, ora sono dei serial killer.
AUTOMOBILINE, MOTO
Credo che tutti noi abbiamo avuto dei modellini di auto e moto, da quelli famosi Dinky Toys a quelli normali; il negozio di Caselle che ora è un’edicola, a quei tempi aveva sempre qualche novità in vetrina adeguata alla moda del momento: ad esempio, quando uscì il film “Il Maggiolino tutto matto” c’era il modellino; quando uscì il film “Easy Rider” c’erano i modellini dei chopper per i quali impazzivo.
Si scatenava così una feroce guerra segreta tra coetanei tra camuffamenti e tranelli, per accaparrarsi il pezzo migliore, anche perché non ne arrivavano molti e di solito erano pezzi unici.
CALCIO
Già a quei tempi non sopportavo il calcio e non giocavo. Al massimo, nel pomeriggio arrivava un compagno di scuola con il quale organizzavamo dei rigori contro i portoni dei garage, facendo un casino terribile tra le urla della mamma. Ora che sono in pensione, il mio gioco preferito è quello dell’Umarell… Bear.
Questo, più che un gioco era passione e collezionismo: costruire dei modelli in scala di auto, navi o aerei. Richiedeva molto tempo, spazio, soldi e molta pazienza, ma il risultato era eccezionale: c’erano delle confezioni della Airfix che proponeva dei capolavori, ovvero modellini identici agli originali e perfetti in tutto. Avevo un amico talmente appassionato di aerei che trasformò la cantina in un aeroporto. Provai qualche volta a costruire un aereo, ma non avevo pazienza e finì tutto nell’hangar della plastica: questa era una passione rivolta ai primi della classe, ai precisini e ai maniaci compulsivi. Tutti coloro che da ragazzi praticavano questo passatempo, ora sono dei serial killer.
AUTOMOBILINE, MOTO
Credo che tutti noi abbiamo avuto dei modellini di auto e moto, da quelli famosi Dinky Toys a quelli normali; il negozio di Caselle che ora è un’edicola, a quei tempi aveva sempre qualche novità in vetrina adeguata alla moda del momento: ad esempio, quando uscì il film “Il Maggiolino tutto matto” c’era il modellino; quando uscì il film “Easy Rider” c’erano i modellini dei chopper per i quali impazzivo.
Si scatenava così una feroce guerra segreta tra coetanei tra camuffamenti e tranelli, per accaparrarsi il pezzo migliore, anche perché non ne arrivavano molti e di solito erano pezzi unici.
CALCIO
Già a quei tempi non sopportavo il calcio e non giocavo. Al massimo, nel pomeriggio arrivava un compagno di scuola con il quale organizzavamo dei rigori contro i portoni dei garage, facendo un casino terribile tra le urla della mamma. Ora che sono in pensione, il mio gioco preferito è quello dell’Umarell… Bear.