Le generazioni cambiano, ma non le tradizioni. Anche quest’anno domenica 12 gennaio si è celebrata la festa di Sant’Antonio e quella del Ringraziamento. Sicuramente per gli agricoltori la ricorrenza di Sant’Antonio è un momento di forte aggregazione, basti vedere come s’è sviluppato il carosello di oltre 70 trattori, perfettamente lucidati a nuovo, che ha sfilato per via Carlo Cravero, dopo la messa.
I tempi sono cambiati da quando oltre mezzo secolo fa erano i cavalli a essere presentati per la benedizione. Adesso, ad accompagnare i “mostri trattori”, c’era solo qualche animale da compagnia. Negli ultimi anni la festa di Sant’Antonio è stata abbinata alla Giornata del Ringraziamento nell’ambito della stessa funzione religiosa, dove i giovani agricoltori hanno offerto cesti di prodotti agricoli, portati all’altare in segno di ringraziamento per la generosità della terra. Fra gli agricoltori uno di noi ha letto la preghiera del contadino. L’abbinamento delle due funzioni ha reso ancora più solenne l’intera cerimonia. Mi piace qui ricordare, vista anche la mia non più giovane età, quando a organizzare la festa erano due priori che dedicavano la giornata a un padrino. I festeggiamenti proseguivano per tre giorni: alla domenica il pranzo per i contadini, al lunedì altro pranzo dedicato ai titolari delle aziende, mentre il martedì sera c’era la cena con serata danzante. Immancabile l’asta del “ fuet”, del frustino, e del, “ rodon”, il campanaccio, esaltati da un banditore in tutti i tre giorni di festa.
I tempi ora sono cambiati profondamente, a organizzare l’evento non sono più i priori, ma un gruppo di giovani ragazze e ragazz; è stata sostituita l’asta con una ricca lotteria che si è tenuta al termine del lauto pranzo presso la sede dei nostri Alpini, ai quali va il ringraziamento di tutti noi agricoltori, che domenica abbiamo ricordato i tempi degli stessi pranzi tenuti alla Caccia Reale o ai Tre Scalini, locale allora meglio conosciuto come Ca’ Neuve, e il gran ballo del martedì al “Sole”. Che bei tempi quelli lì…
Giovanni Verderone