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domenica, Gennaio 19, 2025

    Quando a Caselle andava in scena il grande spettacolo dei Saloni Aeronautici

    IL SECONDO SALONE INTERNAZIONALE DEL 1966

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    Il secondo Salone Internazionale dell’Aeronautica si tenne dal 4 al 12 giugno 1966 a Torino Esposizioni, e dal 9 all’11 giugno all’aeroporto di Caselle con l’esposizione dei velivoli e si concluse con una grande “Festa dell’Aria”, dove furono presentati in volo quasi tutti gli aerei presenti sui piazzali dell’aeroporto.
    Il “nostro” Salone, in questa seconda edizione, fu senza dubbio un successo, specialmente nell’accoglimento delle delegazioni ufficiali e dei giornalisti, anche se non fu molto gradito lo sdoppiamento dei siti espositivi.
    Purtroppo a Caselle nei primi giorni vi erano pochissimi velivoli esposti con grande delusione dei visitatori, che oltretutto dovevano sobbarcarsi il viaggio dal Valentino a Caselle, per trovarsi di fronte ai piazzali deserti, con esclusione dei velivoli della Fiat, che giocava in casa, e a un missile Nike Hercules della Aeronautica Militare.
    Gli espositori furono oltre 300 di cui il 70% provenienti dall’estero, con la presenza di non meno di 300-350 mila persone.
    Torino Esposizioni
    Nelle luminose ed eleganti sale del palazzo fieristico di Torino Esposizioni, campeggiavano tutte le attività della storia della nostra Aeronautica Militare, fino alla partecipazione ai programmi spaziali: satellite nazionale San Marco o i programmi spaziali europei ELDO e ESRO.
    La Fiat presentò un modello in scala naturale del nuovo bireattore G.91Y, successore derivato dal famoso G.91, nonché diversi modelli in legno del G.222, destinati per le prove nella galleria del vento. Di entrambi i velivoli il Ministero Difesa Aeronautica aveva in ordine due esemplari per tipo. Allora il G.222 doveva essere anche in versione S/VTOL, ma l’ordine fu solo per la versione convenzionale.
    Sempre da parte della Fiat venne presentato il futuro F-104S, una variante potenziata e migliorata del mitico “spillone” F-104G.
    Negli stand dedicati all’Italia, furono esposte tutte le ultime realizzazioni delle aziende aeronautiche italiane come la Aerfer, la Macchi, la Piaggio e la Agusta famosa per i suoi elicotteri in maggioranza prodotti su licenza della Bell Americana.
    Altra azienda importante la SIAI Marchetti con i suoi monomotori da turismo S-205 e SF-260. Non mancavano le maggiori industrie europee come le inglesi Avro, Hawker Siddeley, Rolls Royce, ma anche quelle di altre nazioni come Stati Uniti, Olanda, Svizzera e Francia.

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    La Festa dell’Aria a Caselle
    Il 12 giugno si svolse all’aeroporto la vera e propria “Festa dell’Aria”, con una imponente partecipazione di quasi tutti gli aerei esposti a Caselle.
    Spettacolare l’Hawker Siddeley 650 “Argosy” britannico che decollò con il suo carico di paracadutisti dei “Falcon” caratterizzata dai paracadute con i colori della bandiera Union Jack. Subito dopo venne seguito dal C.119 italiano (denominato il “vagone volante”), della 46^ Aerobrigata con a bordo 40 paracadutisti dell’Esercito Italiano che, con fumate e crepitio di mitragliatrici, simulò un attacco contro delle forze nemiche che cercavano di impossessarsi dell’aeroporto di Caselle.
    Dopo iniziò il carosello vero e proprio delle presentazioni in volo dei velivoli, a cominciare dall’olandese Fokker F-27 “Friendship” nei colori della italiana ATI – Aero Trasporti Italiani, seguito dal monomotore svizzero Pilatus Porter PC-6/A Turbi Porter, velivolo “tutto fare” dalle caratteristiche STOL.
    Presentati anche due velivoli executive a reazione, l’inglese H.S.125 (nato De Havilland), e l’italiano Piaggio P.D.808, mentre sempre da parte italiana i SIAI Marchetti S-205 e SF-260, e il caratteristico velivolo anfibio F.N. 333 “Riviera” dal discreto successo di vendite.
    Una delle più belle esibizioni in volo fu quella dell’indimenticabile cap. Peracchi che con il suo Macchi MB.326 effettuò delle manovre acrobatiche mozzafiato. A questo indimenticabile pilota bisogna dare atto del successo di vendite in tutto il mondo di questo splendido bireattore da addestramento italiano.
    Elencare tutti i velivoli non è possibile ma ricordiamo i Fiat G.91, Lockheed/Fiat F-104G, il bimotore Piaggio P.166 nei colori A.M., i francesi Dassault Mirage III E, gli americani, Grumman OV-10 “Mohawk”, il Douglas A-4 “Skyhawk”, l’inglese Hawker “Hunter Mk. 10, nonché per l’epoca, i possenti bireattori McDonnell F-4B “Phantom” e l’enorme North American A-5 “Vigilante” velivolo in grado di imbarcare bombe nucleari. Entrambi gli aerei, della marina statunitense, erano in grado di superare la velocità di 2 Mach, ovvero due volte la velocità del suono.
    Imponente fu la presentazione della azienda elicotteristica Agusta, che portò in volo tutta la gamma dei sui elicotteri, dal piccolo A 106 al possente triturbina A 101-G, con capacità di carico di 5.000 kg o 35 soldati.
    Nel cielo casellese si esibirono alcune tra le più importanti pattuglie acrobratiche dell’epoca come l’inglese dei Red Arrows, che si esibì con sette H.S. “Folland Gnat “ T Mk.1 dipinti di un rosso fuoco, a cui fece seguito la “Patrouille de France” coi velivoli Fouga “Magister”, gli stessi aerei che utilizzavano i “Diable Rouge” belgi.
    A chiusura della bellissima giornata “aviatoria” non potevano mancare le nostre Frecce Tricolori, sui mitici G.91A PAN.

    IL TERZO SALONE AERONAUTICO DEL 1968

    La terza edizione del Salone della Aeronautica e dello Spazio, che si svolse dal 4 al 13 giugno, fu senza dubbio una edizione importante, ma sotto certi aspetti altalenante a causa di molte defezioni.
    Gli espositori presenti furono circa 300, da parte di 14 nazioni partecipanti, con alcune new entry come l’Irlanda, Israele, e soprattutto l’U.R.S.S., che si presentò in grande stile per far capire al mondo la sua potenzialità.
    All’epoca, la situazione industriale aerospaziale italiana, era alquanto tempestosa,perciò parecchie aziende decisero di disertare la manifestazione.
    Infatti il Palazzo delle Esposizioni, presentava dei vuoti, questo non solo da parte italiana ma specialmente da parte americana, visto che furono presenti solo la L.T.V. (Ling- Temco-Vought) e la Lockheed.
    In compenso la parte del leone la fece l’Unione Sovietica, che a Caselle espose una vasta gamma dei sui prodotti di punta come: lo Yak-42 trireattore civile da 42 posti, il Tupolev Tu-134A, bireattore i cui motori erano annegati alla radice dell’ala vicino alla fusoliera, e il quadrigetto Ilyushin IL-62 “Classic” a 186 posti caratterizzato dai quattro motori appaiati a due a due, nella parte posteriore della fusoliera.
    Impressionante per l’epoca la presenza del gigantesco Antonov An-22 “Antej”, che quando apparì nel 1965, fu il più grande velivolo turboelica al mondo (57,8 metri di lunghezza, apertura alare 64,4 metri), propulso da quattro potenti turbomotori con 8 eliche controrotanti del diametro di 6,2 metri, e poteva caricare oltre 100 tonnellate, con un impressionante carrello di atterraggio composto di 14 ruote.
    Oltre ai velivoli in mostra, i sovietici presentarono diversi modelli dei loro possenti elicotteri da trasporto come il Mil Mi.6 biturbina in grado di caricare oltre 20.000 Kg. e l’enorme Mil Mi.10 che era in grado di sollevare 25.000 Kg fino a 2.000 metri.

    La manifestazione aerea
    La giornata della Festa dell’Aria, rimase a lungo impressa nella memoria per la marea di persone assiepate in aeroporto e nei prati limitrofi.
    Le esibizioni in volo iniziarono al pomeriggio con due piccoli elicotteri, il SIAI Silvercraft SH-4 e lo Hugues H-300 che fu presentato dalla Nardi, seguiti da due rossi Fouga Magister che con malinconia diedero il saluto al resto della pattuglia belga rimasta a terra per un incidente causato in rullaggio da un Caravelle che con l’ala danneggiò i tettucci di sei velivoli, danno non grave che però impedì la presentazione al completo della formazione acrobatica dei “Diable Rouge”.
    Poi diversi velivoli da diporto iniziarono le loro evoluzioni come il SIAI S-208 (versione potenziata dello S-205), il Piper Comanche, il Beech Baron,
    . Dopo questi piccoli velivoli da diporto, subito dopo si senti il lamento caratteristico ed assordante dei possenti turboreattori J-79 degli otto F-104G del 53° Stormo dell’Aeronautica Militare; purtroppo nel loro viaggio di ritorno uno dei velivoli precipitò in atterraggio con la morte del pilota.
    Novità quasi assoluta, la presentazione del Fiat G.91Y con passaggi raso terra, a cui seguì un F-104G italiano; poi, con le sue acrobazie il cap. Peracchi con il suo amato Macchi MB.326, infiammò.
    I francesi presentarono il velivolo bimotore da trasporto franco-tedesco “Transall”, il Breguet “Alizé”, e il Dassault “Etendard” entrambi aerei imbarcati della Marine Nationale, nonché il pattugliatore marittimo Breguet “Atlantic”.
    Oltre ai numerosi aerei che si avvicendarono, non bisogna dimenticare la presenza di alcune pattuglie acrobatiche come la Patrouille de France sui Fouga Super Magister, e naturalmente a chiusura, le splendide figure acrobatiche della nostra P.A.N. con l’immancabile apertura a bomba.

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