La giornata è bellissima. Quelle mattine invernali cristalline e fredde il giusto, con le montagne appena imbiancate che sostengono, all’orizzonte, un cielo azzurro meraviglia.
Sto camminando, solo, tra le gaggie che costeggiano un torrente che mormora con discrezione, accompagnando la musica che fuoriesce dalle cuffiette Wi-Fi che stranamente mi sono portato appresso. Sul cellulare si sfoglia in automatico una playlist di vecchi successi.
Parte un pezzo, e inizio a canticchiarlo…
Prendo il giornale
e leggo che
di giusti al mondo non ce n’è.
Come mai, il mondo è così brutto!?
Sì! Siamo stati
noi a rovinare
questo capolavoro
sospeso nel cielo,
È il lato A di uno dei primi 45 giri che comprai da ragazzino… Mondo in Mi settima, di Adriano Celentano… siamo nel 1966.
Seguo a memoria il testo.
Leggo che
sulla terra
sempre c’è
una guerra,
ma però, per fortuna,
stiamo arrivando sulla luna
mentre qui c’è la fame,
c’è la fame!
Ogni atomica è una boccia
e i birilli son l’umanità,
il capriccio di un capoccia
ed il mondo in aria salterà!
Si rapina il lunedì,
ci si ammazza gli altri dì,
guarda un po’ che società!
Ipocrisia,
qua e là,
non va!
Canto e mi rendo conto che davvero c’è qualcosa che non va. Sì, perché a parte la luna, dove siamo già sbarcati, sembra di raccontare il nostro mondo, non quello di quasi sessant’anni fa.
Anzi, nel ‘66 le guerre in corso erano circa una dozzina, oggi sono quasi sessanta!
Gli omicidi poi sono raddoppiati passando da circa duecentomila a più di quattrocentomila.
Di fame si muore ancora spaventosamente e anche con le atomiche non scherziamo. Il
famoso Orologio dell’Apocalisse che simbolicamente ci divide dall’Olocausto nucleare era al tempo posizionato a 7 minuti dalla catastrofe, mentre oggi la lancetta è a soli 90 secondi!
Però…
Continuo a canticchiare. Piano.
Non esiste morale,
c’è per tutti un complesso,
un problema del sesso
e le persone serie
che non raccontano storie
le hanno spedite in ferie!
Questa terra è il monopolio
delle idee sbagliate,
qui si premiano quei films
dove c’è un morto in più.
Si divorano i romanzi
con l’inizio a rate,
c’è persino corruzione
dove c’è lo sport.
Che le persone serie siano spesso spedite in ferie mi sembra un fatto acclarato vista la corruzione dilagante e la meritocrazia per incapacità; le idee sbagliate dilagano (non vi devo certo aiutare con mille esempi) e sullo sport stenderei un velo pietoso…
Ormai non canto più… la voce è solo più quella di Adriano.
Noo ragazzi,
ma non rattristatevi così.
Piccolo? Perché piangi così?
Eeh, allora staremmo freschi
se veramente nel mondo
succedessero tutte queste cose.
Eeh, e poi, lo sapete anche voi, no?
i giornali qualche volta
esagerano sempre un po’.
Guardate quello che scrivono su di me.
E poi se andiamo a vedere
questo giornale
chissà di quanti anni è…
Anzi, adesso voglio proprio vedere la
data.
È di oggi…
In fondo si sbagliava… non era di oggi… era di domani!
Sei minuti di canzone per realizzare, drammaticamente, che in sessant’anni siamo stati bravissimi a peggiorare la realtà. A rovinare questo capolavoro sospeso nel cielo.
Parte l’ultima strofa e mi tolgo le cuffiette…
Lascio che le parole di Celentano volino nel vento, come purtroppo han fatto sinora.
E se noi,
tutti insieme
in un clan, ci uniremo,
cambierà questo mondo
se noi daremo
una mano a chi ha più bisogno,
ci sarà solo amore,
solo amore,
ci sarà solo amore…