Alla fine dello scorso anno per il consorzio Eurofigter è stato un momento altamente spumeggiante con l’annuncio di una serie di importanti ordini da parte spagnola e italiana.
Ordini che si assommano a quelli avvenuti negli ultimi tempi, e con buone prospettive di ulteriori ordini specialmente da parte araba e altre nazioni europee.
L’Eurofighter EF-2000 “Typhoon”, (conosciuto anche come EFA) è il risultato di un prodotto il cui livello tecnologico di ultima generazione è un’importante piattaforma e una straordinaria sinergia tra le industrie europee delle quattro nazioni impegnate nella produzione: Germania, Regno Unito, Italia e Spagna.
L’industria Leonardo partecipa per il 21%, nella definizione progettuale, sviluppo e produzione del velivolo. A questa percentuale bisogna però aggiungere le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo; la quota complessiva di Leonardo raggiunge così il 36% circa del valore dell’intero programma.
In Italia sono impegnate circa 20.000 persone, e contando anche gli altri Paesi il totale sale a circa 100.000 persone, con un significativo ritorno economico, e la prospettiva futura di nuovi posti di lavoro. Alla costruzione dell’aereo sono impegnati oltre 400 fornitori di cui almeno 200 nel nostro Paese.
Questo bireattore, per le nazioni che lo hanno in dotazione, continua ad essere la spina dorsale della difesa europea e si prevede che rimarrà in servizio almeno fino al 2060, grazie alle sue capacità tecniche che con gli aggiornamenti permetteranno la piena integrazione nei futuri contesti operativi europei non solo in seno alla NATO.
L’ordine spagnolo
Il 20 dicembre scorso il governo spagnolo ha siglato un nuovo ordine per 25 esemplari (21 monoposto e 4 biposto), conosciuto come “Halcion II”, che si somma all’ordine effettuato nel 2022 per un lotto di venti caccia, portando così la flotta operativa a 115 velivoli.
La prima consegna di questo ultimo ordine è prevista a partire dal 2030, e i nuovi aerei andranno a sostituire gradualmente gli ormai vetusti bireattori McDonnell Douglas F-18 Hornet.
L’aereo in Spagna è in servizio dal 2003, e viene assemblato dalla Airbus di Getafe, a pochi chilometri da Madrid.
Bisogna chiarire un piccolo particolare in quanto su alcune importanti testate giornalistiche, forse mal interpretando i vari annunci ricevuti, hanno pubblicato che gli aerei spagnoli venivano “costruiti” a Caselle, cosa non vera perché ogni azienda partecipante al consorzio produce alcune parti del velivolo, ricevendo dalle altre nazioni le parti mancanti che poi vengono montate per l’assemblaggio finale nelle linee di produzione delle quattro nazioni.
Infatti sin dall’inizio della produzione gli Eurofighter sono solo assemblati e non costruiti interamente da una sola nazione, così ad esempio troviamo che tutti gli EFA hanno l’ala sinistra italiana, costruita a Caselle, e l’ala destra realizzata in Spagna.
Ogni nazione assembla i propri aerei, e le prove di volo, dopo il montaggio finale, vengono effettuate totalmente nei vari siti produttivi, come avviene a Caselle Sud.
L’ordine italiano
Il 23 dicembre per l’industria aeronautica italiana è stata una data importante, visto che è arrivato l’annuncio da parte del consorzio Eurofighter e dalla NETMA (Nato Eurofighter and Tornado Management Agency) della firma del contratto per 24 nuovi velivoli “Typhoon”, destinati alla nostra Aeronautica Militare. Venti di essi sono nella versione monoposto e quattro in quella biposto.
Le voci del nuovo contratto italiano per ulteriori Eurofigter era nell’aria da diverso tempo, perché la nostra forza armata necessita di velivoli con dotazioni più moderne e performanti che gradatamente sostituiranno gli esemplari più vetusti. L’Aeronautica Militare ha ricevuto i primi “Typhoon” nel 2004, presso la Base aerea del 4° Stormo, 9° Gruppo di Grosseto “Corrado Baccarini”, e poi gradatamente negli altri reparti che lo impiegano.
Questo ordine è anche una grande opportunità per gli stabilimenti casellesi della Leonardo, che per molti anni, fin oltre il 2030, continueranno ad assemblare i velivoli, non solo con le parti costruite qui in loco, come l’ala sinistra e la parte posteriore con il doppio scarico dei motori, ma anche con le altre parti provenienti dagli altri stabilimenti del Regno Unito, della Germania e della Spagna.
È probabile che in futuro, come avvenuto per gli esemplari destinati al Kuwait, vengano assemblati totalmente qui da noi velivoli per altre nazioni, dipenderà dai contratti e dagli accordi internazionali.
Leonardo e l’alleanza per il nuovo caccia
A metà dicembre è stato siglato l’accordo per la nuova joint venture tra i governi e le industrie aerospaziali di Italia, Regno Unito e Giappone, un fronte comune per la costruzione del nuovo caccia “GCAP” (Global Combat Air Programme – Programma globale di combattimento aereo), denominato “Tempest”, come il potente velivolo inglese della Seconda Guerra Mondiale.
Le aziende che partecipano a questo importante e innovativo nuovo programma sono l’italiana Leonardo, la britannica BAe Systems e la giapponese JAIEC (Japan Aircraft Industrial Enhancement Co.), con quote paritetiche del 33,3% ciascuna.
Queste società saranno impegnate nello sviluppo, progettazione, costruzione e consegna alle varie forze aeree. Sembra interessata a questo progetto anche l’Arabia Saudita, la cui presenza sarà più finanziaria che industriale.
Ovviamente la joint venture dovrà assoggettarsi alle specifiche richieste da parte dei tre stati.
L’accordo fa parte della collaborazione tri-laterale avviata nel 2022, da parte italiana, britannica e giapponese.
La joint venture si avvarrà di attività e di un gruppo di persone altamente qualificate di ciascun Paese partner. La direzione avrà sede nel Regno Unito, per garantire il massimo grado di collaborazione con l’Organizzazione Governativa Internazionale GCAP (GIGO), anch’essa con sede a Reading, nel Regno Unito.
Il programma GCAP riveste un’estrema importanza per la sicurezza di ciascun Paese, e sarà in grado di sviluppare la capacità di combattimento aereo e di garantire la sovranità tecnologica di ogni nazione a beneficio delle future generazioni.
Da parte italiana assai soddisfatto è Roberto Cingolani, amministratore delegato della Leonardo, in quanto questo nuovo aereo di “VI generazione”, getterà le basi di un futuro altamente tecnologico dell’azienda italiana.
La produzione e l’assemblaggio finale dei velivoli saranno affidati alla Bae Systems, Leonardo e alla Mitsubishi Heavy Industries, senza poi contare i vari fornitori.
L’entrata in servizio del “Tempest” è prevista per il 2035, e se tutto procede come sarà preventivato, il primo volo del prototipo dovrà avvenire verso la fine di questo decennio, aereo che andrà a sostituire gradatamente gli attuali “Eurofighter Typhoon”. Al momento non è ancora stato stabilito il numero di esemplari di cui necessitano le forze aeree delle tre nazioni.
Nel nostro Paese il cuore produttivo sarà proprio qui a Caselle, con un presumibile ampliamento degli stabilimenti, con la possibilità di assumere ulteriori maestranze, che al momento attuale tra Torino e Caselle si aggira sui 4.000 addetti e che salgono a oltre 4.500 negli altri siti della regione, come Cameri e Novara.
Ripreso In atterraggio a Caselle il 28 dicembre 2024, il biturboelica Bombardier/DHC 8-Q400, della compagnia aerea “skyalps”, con marche maltesi 9H-SOP, nella sgargiante colorazione, con sulla coda una foresta alpina dipinta in sette tonalità di verde, ad indicare il rispetto della natura. Il velivolo ha portato la squadra del Torino Football Club a Udine per l’incontro di serie A, contro l’Udinese.
Il 31 dicembre 2024, è ripreso in decollo l’Airbus A330-900neo, delle ITA Airways, marche EI-TYB, intitolato a “Livio Berruti” velocista italiano, campione olimpico dei 200 metri piani ai Giochi di Roma 1960. Il nuovo aereo della compagnia di bandiera italiana, ha portato a Riyadh, in Arabia Saudita, la Juventus, per disputare la Supercoppa italiana.