Finalmente è arrivato il momento che l’ex Ospedale Baulino – oltre 400 anni di storia – diventi la sede ufficiale del Palazzo Comunale di Caselle Torinese. Una scelta che anni fa suscitò anche qualche perplessità, soprattutto perché l’ex monastero dei frati minori, nato nel Seicento, aveva già svolto la sua funzione civile. Era bello lì, sul poggio, e sembrava avere tutte le caratteristiche per essere il Municipio di una città ricca di storia. Ma queste sono considerazioni di un vecchio cronista; il mondo va avanti.
Ecco allora l’idea di ripercorrere qualche cenno di storia di questa secolare struttura. Il primo personaggio è il fondatore, il Capitano del Popolo Aquilante Demonte, che il 1° marzo del 1600 fondò l’istituzione, seguita poi da Giovanni Baulino, che nel 1920 ne acquisì il nome. Prima di entrare nel vivo e approfondire i punti salienti della lunga vita dell’ex Ospedale Santo Spirito, già presidio residenziale per anziani “G. Baulino”, ci si propone di fissare – in estrema sintesi – le tappe fondamentali dell’istituzione.
Il recupero dello storico edificio del vecchio Baulino è stato uno dei punti salienti dell’Amministrazione comunale. Nel 1600 nacque come Ospedale di Santo Spirito, grazie al lascito del Capitano del Popolo Aquilante Demonte, e assunse la denominazione di Baulino nel 1919, dal nome del generoso benefattore Giovanni Baulino. Grazie a un’altra importante donazione della famiglia Bona, nel 1936 l’edificio fu ampliato, assumendo la configurazione attuale. Da ospedale divenne poi, nel 1967, casa di riposo per anziani, molto cara ai casellesi, fino alla chiusura per problemi economici e gestionali nel 2011.
Correva l’anno di grazia 1600 quando fu fondato lo “Spedale di Caselle per servizio de’ Poveri”, e il Capitano del Popolo Aquilante Demonte fece il testamento datato 1° marzo dello stesso anno. Il rogito fu redatto dal notaio Quadro. Demonte era un militare di origine napoletana, nominato dal 1562 a governare Caselle da Claudio di Savoia-Racconigi. Nel testamento Aquilante Demonte lasciò alcuni locali di un “casciamento”, cioè di un fabbricato, di sua proprietà situato nel vicolo che oggi è chiamato via del Teatro, all’angolo con via Guibert. Oltre ai locali, il Capitano mise a disposizione una somma di denaro per acquistare il necessario per farlo funzionare. Poiché il fabbricato era adiacente alla cappella del castello, dedicata al Santo Spirito e dalla quale prendeva il nome anche il borgo, anche la nuova struttura ospedaliera assunse questo nome.
L’istituzione che nacque non può essere paragonata agli ospedali moderni. Si trattava di un rifugio per i miserabili, dove si offriva un giaciglio, una brodaglia e un riparo. Poca cosa, ma comunque un inizio lodevole per cercare di aiutare chi soffriva. Questo accadeva oltre quattro secoli fa.
Del fondatore dell’ospedale, Aquilante Demonte, esisteva al Baulino, nel salone, un dipinto a mezzo busto. Quest’opera era fonte di perplessità sulla veridicità del ritratto, poiché la divisa, il volto e l’età raffigurati non erano attendibili. Nel 2000, il pittore Cesare Villata restaurò il dipinto in occasione del quattrocentesimo anniversario della fondazione. All’origine, il quadro – opera di pittore ignoto – era un dipinto a olio su tela, conservato nel salone dell’Ospedale di Caselle. Raffigura un nobiluomo di età compresa tra i 30 e i 40 anni; sulla parte inferiore è riportata la scritta: “Ritratto del Capitano Aquilante Demonte fondatore dell’ospedale di Caselle”. Tuttavia, questa indicazione contrasta con l’età apparente del soggetto del quadro, poiché, come attestato da un documento custodito presso l’archivio dell’Ospedale, la fondazione avvenne il 1° marzo 1600, pochi mesi prima della morte di Aquilante Demonte, che all’epoca doveva aver superato i 60 anni.
In base a ciò, si può affermare con certezza che il quadro non fu dipinto dal vivo. Il restauro, commissionato dall’associazione casellese “La Forgia” per celebrare il quattrocentesimo anniversario dell’Ospedale, comportò la rimozione di polvere e depositi accumulati nel tempo, la stabilizzazione della pigmentazione, l’eliminazione di un velo di gommalacca steso in precedenti interventi e il ripristino dei colori originali. La fotografia che vediamo nel testo è quella successiva al restauro di Villata, un artista torinese molto apprezzato anche a Caselle, realizzato nel gennaio 2000.
Nonostante la buona volontà, l’Ospedale di allora presentava non poche carenze, e si pensò di costruirne uno nuovo. Il 25 maggio 1769 l’architetto Morari fu incaricato di redigere il progetto per un ospedale nel luogo dove sorge tuttora, in via Torino. Il progetto fu realizzato solo parzialmente a causa della mancanza di fondi, e l’inaugurazione avvenne nel 1783. Questa è dunque la data che segna l’inizio del nuovo Baulino al Prato della Fiera.
Il Capitano del Popolo Aquilante Demonte
Nel 1600 fondò lo “Spedale” a Caselle, la prima pietra del Baulino
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