Manca poco alla 75a edizione del Festival di Sanremo, tra i trenta “big” in gara c’è un cantante torinese, Willie Peyote, nome d’arte di Guglielmo Bruno, giunto alla sua seconda partecipazione all’appuntamento nella “città dei fiori”. Il suo brano s’intitola “Grazie ma no grazie”.
Il Piemonte ha regalato un lunghissimo elenco di cantanti alla rassegna canora più importante d’Italia, partendo proprio dalla prima edizione, quella del 1951: tra i concorrenti che salirono sul palco dell’inaugurazione del Festival di Sanremo troviamo il Duo Fasano, ovvero le gemelle torinesi Dina e Delfina, classe 1924. Allora il regolamento prevedeva venti brani in gara e soli tre artisti a cantarli; oltre alle sorelle sabaude si esibirono Nilla Pizzi e Achille Togliani.
Nel 1953 fu invece la volta del “Quartetto Stars”, che propose tre brani, tra cui “Campanaro” giunto al secondo posto. Il quartetto era composto da artiste di Torino, con la regia del segusino Carlo Alberto Prato.
Nella sesta edizione, quella del 1956, fu invece un’alessandrina a mettersi in evidenza, Tonina Torrielli, classe 1934, nata a Serravalle Scrivia e soprannominata “la caramellaia di Novi Ligure”, perché lavorava nella fabbrica dolciaria “Novi”.
Allora la Torrielli era considerata la rivale principale di Nilla Pizzi e partecipò, proprio in quell’anno, alla prima edizione dell’Eurofestival.
Nel 1956 è la volta del quartetto maschile torinese “Poker di voci”, che arrivò al quarto posto con “Casetta in Canada”. Nel 1960 Renato Rascel, da tutti pensato come romano, ma in realtà torinese di nascita, sbaragliò tutti e vinse con “Romantica”, abbinato a Tony Dallara.
L’edizione del 1967 fu quella tragica, insanguinata dalla morte, ancora oggi avvolta nel mistero, di Luigi Tenco, che, appena prima di morire (suicidio? omicidio?) presentò sul palco la struggente “Ciao amore ciao”, in coppia con Dalida: Tenco era nato a Cassine, un paese a metà strada tra Alessandria e Acqui Terme.
Il 1969 segnò il debutto al Festival di Rita Pavone, anche lei nata a Torino e già con una buona popolarità grazie a brani come “Cuore”, “La partita di pallone”, “Il ballo del mattone” e l’interpretazione nello sceneggiato per la TV di Gian Burrasca. Nel ’69 la Pavone propose “Zucchero”, arrivando 13a. Poi si presentò altre due volte, nel 1972 e nel 2020.
Il Festival di Sanremo ha registrato piazzamenti importanti per i piemontesi?
Nel 1975 il primo posto andò a Rosangela Scalabrino, in arte Gilda, un’artista, allora venticinquenne, nata a Masserano, in quell’epoca sotto la provincia di Vercelli, oggi sotto Biella, che cantò “Ragazza del Sud”, scritta dalla stessa autrice piemontese.
Un biellese si è messo in mostra anche nell’edizione festivaliera del 1979, parliamo di Mino Vergnaghi, nato a Trivero, comune che nel 2019 si fuse con Mosso, Soprana e Valle Mosso; questo cantante presentò “Amare”.
Donatello (nome d’arte di Giulio Illiani)è un artista nato a Tortona che gareggiò nelle edizioni del 1970, ’71 e ’73. Arrivò al quarto posto, in coppia con Marisa Sannia, col brano “Com’è dolce la sera”.
I “Ragazzi di via Meda” fu un gruppo destinato a durate pochissimo, ma abbastanza da presentarsi al Festival del 1993 con Mietta, concorrendo col brano “Figli di chi”: in questa band c’era l’astigiano Danilo Amerio.
Come dimenticare Umberto Tozzi? Anche lui nato nel capoluogo piemontese, vinse nel 1987 con “Si può dare di più”, con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi, mentre nel 1991 fu quarto con “Gli altri siamo noi” e nel 2000 è sedicesimo.
Poi i Righerira: torinesi doc, che dopo aver sbaragliato e conquistato le classifiche delle estati dal 1983 al 1985, nel 1986 a Sanremo presentarono “Innamoratissimo”.
Parlando di artisti piemontesi al Festival non si può (anzi, non si deve) dimenticare l’astigiano Giorgio Faletti e la sua struggente “Signor tenente” proposta nel 1994.
Altri piemontesi che hanno gareggiato sul palco del Festival sanremese sono stati i Subsonica, gli Eiffel 65, Frankie hi – NRG e i cuneesi Marlene Kuntz.
Se negli Anni Setttanta ci fu spazio anche per “I Domodossola”, gruppo proveniente dall’omonima cittadina del Verbano-Cusio-Ossola, negli Anni Novanta trovammo i vercellesi “Aeroplanitaliani”.
Nel 2019 fu la volta di un altro torinese, Shade (Vito Ventura), mentre nel 2017 l’alpignanese Raige (Alex Andrea Vella) in coppia con Giulia Luzi, propone “Senza farlo apposta”.
Nelle ultime due edizioni abbiamo visto il timido Matteo Romano, ragazzo di Cuneo e il trasgressivo (forse anche troppo) Rosa Chemical, rivolese il cui vero nome è Manuel Rocati.
Il Festival è alle porte !
Tutti i piemontesi nella storia di Sanremo
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